L’Opa di Vannacci sulla Lega, che non è a scoppio ritardato ma piace poco

I malumori di una parte di Carroccio contro il generale vice di Salvini che sgomita sempre di più all’interno del partito

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Creare un caso editoriale per poi costruirci sopra la mistica di un personaggio che guarda molto oltre i confini della sua attuale “casa politica”. Tutto si potrà dire di Roberto Vannacci, meno che non l’abbia pensata bene, la rotta del suo futuro. E se qualcuno solo per un attimo credeva che il futuro del generale ultra-sovranista coincidesse in tutto e per tutto con il percorso del carroccio di Matteo Salvini sbagliava fin dall’inizio.

Il tutto, da quando il militare prestato alla politica pop si era fatto un suo movimento personale, lanciando una serie di messaggi tattici per arrivare a perfezionare una precisa strategia.

La scalata della greca

Roberto Vannacci (Foto: Giuliano Del Gatto © Imagoeconomica)

Fin dall’inizio infatti la greca con la vestaglia facile aveva fatto capire che il suo “Mondo al Contrario” era propedeutico alla Lega ma non del tutto disposto a diluirsi nella stessa. Poi erano arrivati i tempi grami per Salvini, che aveva recepito il messaggio di uno che non lo aveva fatto affondare alle Europee.

Perciò appena il vicepremier e ministro si era visto riconfermare Segretario aveva fatto prendere d’aceto a mezzo Carroccio nominando Vannacci tra i quattro vice nazionali tuttora in carica. Così aveva blindato un suo potenziale “destroyer” con identità politica e seguito tutti suoi, anche a costo di vedere che sarebbe successo quel che tutti sapevano. Cosa? Che inevitabilmente Vannacci, armato di un lessico tutto suo e forte del credito che gode nell’Italia di pancia, avrebbe alzato ancora la posta in gioco.

Eugenio Giani (Foto: Giuliano Del Gatto © Imagoeconomica)

E che precisamente lo avrebbe fatto in occasione della Regionali in Toscana. Il generale è spezzino di nascita ma toscano di adozione, dato che ha ricoperto incarichi di comando sia nei paracadutisti che presso la “Vannucci” di Livorno. Cioè dove è allocato il IX Col Moschin che si addestra poi a San Rossore, nel Pisano. Perciò se c’è una terra in cui la skill del generale possono partorire esiti elettorali di rango quella è proprio la Toscana in cui Eugenio Giani sta provando il suo bis.

L’anti Giani nascosto

Attilio Fontana (Foto: Clemente Marmorino © Imagoeconomica)

Ad un certo punto l’ex militare ha iniziato quindi a chiedere che nelle liste della Lega in lizza da quelle parti venissero piazzati nomi di suoi sodali o comunque di suo gradimento, ed è scoppiata la personale Casamicciola di Matteo Salvini.

Insomma, la greca non si accontenta ma c’è un pezzo del “suo” Partito che non ci sta, ad assecondare i suoi appetiti crescenti. Il fuoco alle polveri lo aveva dato uno dei governisti più accreditati, quell’Attilio Fontana che presiede la Regione Lombardia. E che senza mezzi termini aveva dichiarato che “vannaccizzare” la Lega è fatto impensabile. Gli avevano fatto seguito Susanna Ceccardi, Gian Marco Centinaio e Massimiliano Romeo.

La levata di scudi

Susanna Ceccardi (Foto: Paolo Lo Debole / Imagoeconomica)

Tutta gente a cui il tentativo di “Opa” di Vannacci nei confronti della Lega che in un certo senso ha “salvato” ma di cui non può diventare azionista di maggioranza sta di traverso nella strozza. Ovvio che, essendo non chiara (come sempre) la posizione del Segretario, questa diatriba tutta inside al Carroccio sta tenendo banco ma a denti stretti. Anche perché la faccenda è ammantata di una mano di vernice di mezza ipocrisia. Perché?

Matteo Salvini (Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica)

Perché quelli (non necessariamente coloro che hanno esternato) che si lamentano oggi sono quelli che una volta si lamentavano della svolta salviniana rispetto all’ortodossia bossiana. E che hanno seguito Il capitano fin quando ha fatto numeri a due cifre. Poi, dopo il Papeete (quasi) tutti governisti ed amiconi di Luca Zaia e Massimiliano Fedriga.

Perciò della due l’una: o Vannacci è il nuovo (ailoro) che avanza oppure è un “burino” che ti è entrato in casa e che ora paga tre quarti di affitto. E che quindi devi sopportare quando a tavola ciuccia il brodo succhiando.