
Elogio dell'apertura delle Olimpiadi. Con la quale i francesi ci ricordano che è stata la morale a mettere limiti al modo di amarsi. E non la religione. Per questo la Francia è grande
Il lancio d’Agenzia riassume la sintesi perfetta. Dice:
Nel mirino delle polemiche per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi per la star franco-maliana Nakamura che canta con i militari e le drag queen in posa come Gesù nell’Ultima Cena. Il direttore artistico: “In Francia abbiamo il diritto di amarci come vogliamo”
Così la notizia, l’Ultima cena con drag queen e militari e… Ma a cena Nostro Signore avrebbe distinto il suo creato? A cena poi, l’ultima da dio che si era fatto uomo: perché segnare le creature nelle loro meraviglie diverse con un “sì tu sì” e un “no tu no“. Lui che spiegò ai moralisti che “nessuno è senza peccato” e li sfidò a lanciare la pietra di cui non avevano diritto.
La vera offesa

L’ offesa non è come ami, ma se uccidi, se offendi il diverso che è in tutti noi. La laica Francia dice al mondo che conta se lealmente corri più veloce, se la sfida è la corsa, se salti più in alto se la sfida è il cielo e non importa come ami, come ti vesti, da dove vieni.
I cristiani si offendono? Ma i cristiani hanno dato al mondo la misericordia, non il burbero e iroso dio degli ebrei o il dio dei particolari degli islamici. Noi qui preghiamo nella certezza del perdono perché abbiamo cancellato l’ errore sostituendolo con il dubbio. Non interessa come si arriva alla felicità, ci interessa che la felicità sia possibile, ammissibile, conquistabile.

Liberi, fratelli ed uguali sono cardini nella vita dei liberi per questo vale la pena anche di morire. Leonardo ha dipinto la sua cena ma non ha fatto la lista dei commensali, la misericordia poi ci ha detto che “nessuno è escluso dall’ amore di Dio” . Quel dio che ci ha creato uno per uno e nessuno identico ad un altro ma tutti eguali davanti all’ amore.
Sì credo che nell’ultima cena si siano anche baciati, e che male c’è. Credo che Maria di Magdala ha guardato con amore nostro Signore nell’essere uomo e sono convinto che lui abbia capito da quello sguardo la grandezza che aveva creato e sentito la sua bellezza.
Il resto? Paura di chi non riesce ad amare.
(Leggi qui la versione opposta: Vanitas vanitatum et olimpic vanitas).