
Ad Anagni la coordinatrice provinciale degli azzurri annuncia l'ingresso nel partito dell'assessore alla cultura e bilancio ma la notizia ancora non ufficiale crea imbarazzi. Una chiara mossa in vista delle elezioni comunali e della candidatura a sindaco del centrodestra. Il primo cittadino Daniele Natalia butta la palla in tribuna per cercare di non irritare gli alleati ed in primis Fratelli d'Italia. Rodolfo Mastromattei eletto segretario cittadino
Quando un normale Congresso di Partito (per la cronaca Rodolfo Mastroianni nominato per acclamazione Segretario cittadino di Forza Italia) diventa importante soprattutto per una notizia diffusa involontariamente. Che rischia di scatenare un risiko non da poco. Ma andiamo con ordine.
Venerdì scorso, a metà pomeriggio, all’interno di un noto albergo nella parte bassa di Anagni, si tiene il congresso cittadino di Forza Italia. Che ha il compito di nominare, dopo il periodo di reggenza di Fabrizio Mazzucchi, il nuovo Segretario. Presenti al tavolo dei relatori Rossella Chiusaroli, coordinatrice provinciale del Partito, Gianmarco Crescenzi, coordinatore a Torrice, Daniele Natalia, nella doppia veste di dirigente provinciale e sindaco di Anagni.
In platea c’è tutto lo stato maggiore del partito locale e non solo: Danilo Tuffi, Donatello Cardinali, Valentina Cicconi, l’assessora Chiara Stavole. C’è anche l’assessore Carlo Marino, esponente della lista civica Cuori Anagnini. Sembra, al momento, solo una presenza istituzionale.
Gli interventi dei big e la nomina di Mastroianni

Il Congresso fila via in maniera molto sciolta. Natalia ringrazia la Chiusaroli e ricorda la traversata nel deserto fatta dal Partito negli ultimi anni: una traversata iniziata dopo il periodo buio successivo alla morte di Silvio Berlusconi, che è servita a far ridiventare il Partito importante a livello locale e nazionale. Toni simili da parte della Chiusaroli: “Forza Italia è una famiglia, in cui contano morale e fedeltà”.
Si passa poi all’indicazione del candidato unico al ruolo di Segretario: come detto è Rodolfo Mastroianni, sia la Chiusaroli che il sindaco ne tessono le lodi parlando di una figura affidabile capace di fare, quando necessario, un passo di lato per mantenere gli equilibri del Partito. Cosa da rimarcare soprattutto a confronto con quanti nel Partito, dice la Chiusaroli, ci sono passati per poi andare via. Legittimo, verrebbe da pensare, ma non così elegante.
Nel suo discorso di accettazione del ruolo Mastroianni ricorda la sua lunga militanza a destra, diventata adesione a Forza Italia, con l’ingresso nel 2023 in Consiglio comunale. Un ruolo abbandonato poi per disciplina di Partito. Un discorso coronato dall’applauso che lo acclama nuovo Segretario.
L’annuncio e la frenata

Mica tanto. Il colpo di scena arriva più o meno a metà Congresso. Quando la Chiusaroli si rivolge all’assessore Marino annunciando, di fatto, il suo imminente ingresso in Forza Italia. A quel punto il sindaco di Anagni Daniele Natalia si alza e cerca di buttare la palla in tribuna, parlando di una situazione ancora non matura. Evidentemente, nessuno si aspettava che ci fossero giornalisti in sala e anche la Chiusaroli a quel punto, riprendendo l’argomento, derubrica l’annuncio su Marino a semplice ipotesi ancora da valutare.
Dopodiché però, un minuto dopo la fine del Congresso, alcuni degli esponenti di Forza Italia presenti all’interno della sala confermano la fase molto avanzata delle trattative per l’ingresso di Marino in Forza Italia: “Speriamo che accada il più presto possibile” dicono alcuni degli azzurri presenti in sala.
Un’ipotesi che viene poi, ovviamente, smentita dallo stesso Marino, che ribadisce la sua presenza al congresso di Fi come civico. Ed anche Luigi Pietrucci, consigliere di Cuori Anagnini, la lista a cui Marino appartiene ancora, sottolinea la sua estraneità a questa ipotesi. Ribadendo anche che “qualora dovesse accadere, io rimarrei all’interno della mia lista”.
Cosa c’è dietro l’adesione di Marino in Forza Italia

Dunque, al di là delle smentite di prammatica, le manovre per fare entrare Marino in Forza Italia sono effettivamente molto avanzate. Il punto è: perché? La prima risposta può essere legata alla corsa per ottenere la nomina a candidato a sindaco del centrodestra alle Comunali del 2028. Vero che mancano ancora tre anni ma è anche vero che ormai la gara è partita. E poiché la maggioranza, nata come civica, si è di fatto trasformata in una coalizione politica, chi vuole avere maggiore rilievo al prossimo giro sta cercando di avere una maggiore copertura politica.
Come hanno fatto, ad esempio, gli esponenti di Identità Anagnina, tra i quali Valentina Cicconi e Donatello Cardinali, che sono appunto entrati in Forza Italia. Inoltre Marino ha come principale competitor nel ruolo di candidato a sindaco Davide Salvati, presidente del Consiglio comunale ed esponente rampante di Fratelli d’Italia. Logico dunque che Marino cerchi una sponda.

In questo senso la reazione del sindaco, che ha cercato di allontanare l’ufficialità della cosa può essere letta in due modi: Natalia potrebbe semplicemente essersi accorto della presenza dei giornalisti in sala, ed aver quindi cercato di evitare una fuga di notizie imprevista. Ma Natalia potrebbe anche aver riflettuto sul fatto che l’ingresso di Marino in Forza Italia creerebbe un problema non da poco. Sarebbe per lui scomodo non sostenere un candidato a sindaco del suo Partito ma allo stesso potrebbe entrare in rotta di collisione con lo stesso Salvati con il quale da tempo Natalia ha instaurato un rapporto che va al di là della semplice collaborazione politica.
Pesi e contrappesi nella coalizione
Peraltro, come hanno anche fatto notare molti, l’eventuale indicazione di Marino come candidato sindaco per Forza Italia creerebbe un altro problema all’interno della maggioranza. Poiché sarebbe, dal 2018 la terza nomina a candidato a sindaco del centrodestra affidata a Forza Italia. Solo che i rapporti di forza dal 2018 in poi sono profondamente cambiati ed attualmente è Fratelli d’Italia il Partito trainante della coalizione.

Cosa che, del tutto legittimamente, autorizza gli esponenti anagnini del Partito della Meloni a ritenere che il nome per il candidato, nel 2028, debba uscire dal loro partito. Una matassa ingarbugliata, che va maneggiata con cura.
Si capisce dunque l’imbarazzo creato dalla diffusione, in congresso, di una notizia che, forse, andava maneggiata con più riservatezza.













