Mastrangeli come Archimede: “Datemi una delibera e vi trasformo la mobilità”

Cosa significa la riqualificazione della zona De Matthaeis con tanto di rivoluzione per il traffico cittadino. L'intervento sarà finanziato dalla Regione con 645 mila euro. Il primo cittadino e la sua giunta continuano a puntare sul fattore amministrativo a dispetto delle fibrillazioni politiche

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Iniziava a fare caldo in quel sabato 21 giugno del 2003, in Ciociaria i termometri salirono fino ai trenta gradi ma c’era un leggero venticello. Non ci fece caso più di tanto il Governatore della Regione Lazio Francesco Storace: venne sulla terra al confine tra le province di Frosinone e Latina per tagliare un nastro. Aprì l’ultimo tratto della superstrada Frosinone-Mare.

Lunga circa 21 chilometri, collega la strada “Statale 7 Appia” con la ex strada Statale 156 Dei Monti Lepini”: in pratica, collega Roma, Frosinone, l’autostrada A1 e la zona costiera sud del Lazio. Costò poco più di 95 milioni di euro. Ma soprattutto: fu l’ultima grande opera infrastrutturale che abbia riguardato direttamente Frosinone. Da allora, più nulla.

Quell’opera intervenne sulla mobilità urbana. Negli ultimi vent’anni solo un’altra opera ha avuto effetti altrettanto concreti anche se non venne realizzata a Frosinone: il casello A1 di Ferentino che ha alleggerito in maniera impressionante il traffico sulla Monti Lepini.

La Regione finanzia la rivoluzione di De Matthaeis

Francesco Rocca

il sindaco Riccardo Mastrangeli ora scommette su un’altra grande opera. Non vuole un casello né una superstrada: ma qualcosa che gli consenta di rivoluzionare il modo in cui i cittadini di Frosinone si spostano. Archimede di Siracusa, il celebre fisico passato alla storia per il suo “datemi una leva e vi solleverò il mondo” potrebbe tranquillamente essere parafrasato oggi dal sindaco. Con un  datemi una delibera e vi trasformo la mobilità“. Nella zona di De Matthaeis.

È di ieri infatti la notizia che la giunta Mastrangeli ha approvato le direttive generali e lo schema di atto di impegno dell’intervento di ristrutturazione della mobilità e riqualificazione urbanistica di piazzale De Matthaeis, da trasmettere alla Regione Lazio. Che ha concesso un finanziamento di 645.000 euro all’Amministrazione comunale. E così come era accaduto per il contributo destinato alle operazioni di restauro dello storico campanile, ottenuto grazie ad istituzioni espressione di FdI, il sindaco ha messo in evidenza il ruolo avuto questa volta dalla Lega, suo Partito di riferimento. (Leggi qui: Mastrangeli rimette il campanile al “centro del villaggio”).

I riflettori questa volta sono stati per l’assessore Pasquale Ciacciarelli ed il presidente Francesco Rocca «sempre particolarmente attenti alle esigenze dei cittadini dei nostri territori, per la concreta testimonianza di attenzione a favore della nostra città». La sinergia tra il Comune e gli enti sovraordinati risulta fondamentale per lo sviluppo del capoluogo. E’ una circostanza ineludibile. Ciò prescindendo dalle dinamiche politiche, piuttosto complicate in questo momento nel centrodestra cittadino.

Dentro il progetto

A cosa serve quel finanziamento. E perché il progetto mira a portare cambiamenti analoghi a quelli generati dal casello di Ferentino e dalla Frosinone – Mare?

Il piano si innesta a quello che prevede l’introduzione dei BRT cioè i bus elettrici su corsia preferenziale che devono collegare continuamente i vari punti di Frosinone saltando il traffico. Il capolinea BRT è previsto a Piazzale De Matthaeis: per questo “era necessario un sostanziale ripensamento del sistema della mobilità del nodo viario, accompagnato da una profonda riqualificazione urbanistica del sito, proprio in considerazione della presenza della nuova funzione di “punto di scambio intermodale”. Più semplice? Il capolinea BRT a De Matthaeis impone di ridisegnare interamente quell’area, riqualificandola e dandole un volto ed una dimensione nuove.

La rotatoria a De Matthaeis

È un’impresa complessa. Perché De Matthaeis è incrocio di uffici, banche, negozi e strade strategiche con grandi carichi di traffico. Il progetto mira a decongestionare tutto quel traffico, riorganizzando le strade. Come? Per ora si sa che «La rotatoria esistente ospiterà il capolinea del BRT, con pensiline moderne, banchine di sosta e spazi verdi che abbelliranno l’area – ha detto il sindaco Mastrangeli L’attuale rotatoria sperimentale sarà riprogettata e resa definitiva per migliorare la circolazione».

«Sarà arricchita da un tocco naturale con aiuole e piante. L’isolotto centrale con sovrastante fabbricato sarà oggetto di acquisizione al patrimonio e riqualificato, con il recupero della cubatura esistente e la trasformazione in un polo di relazione e servizi, con nuovi parcheggi nell’area e la possibilità di ospitare attività come un info point turistico o una attività commerciale da gestire direttamente o da concedere mediante apposita procedura di evidenza pubblica“.

La politica finisce nel cassetto

Il consiglio comunale di Frosinone (Foto © Massimo Scaccia)

Fin qui gli aspetti amministrativi. Per quanto riguarda quelli politici, è stato detto fino alla noia che per Mastrangeli, in questo momento risultano marginali. E si vede. Una volta messi in sicurezza i numeri in Aula (grazie anche alla recente intesa con l’ex Sindaco Domenico Marzi), il resto è accademia.

La politica tornerà di attualità a Frosinone quando bisognerà pensare concretamente e tecnicamente alle elezioni comunali del 2027. Con chi fare alleanze, chi mettere in lista. Liste di candidati che questa volta Mastrangeli sceglierà personalmente: uno per uno, al fine d’evitare di perderne ben otto per strada come accaduto in questa consiliatura..

Nel frattempo,  chi vuole polemizzare “contro” l’amministrazione e le politiche adottate si accomodi pure. Al più riceverà qualche risposta piuttosto “pepata” nel corso del question time. Ma questo non cambierà l’impostazione del sindaco.

Domenico Marzi

Si va avanti fino alla fine con questi assetti di giunta e priorità, quasi assoluta, alle vicende amministrative. Sono le uniche che risultano “rivendibili” in sede di campagna elettorale. Perché ai cittadini (che votano) alla fine della fiera, interessa sapere che cosa è stato fatto in 5 anni per migliorare Frosinone. E molto meno, chi stava in maggioranza, chi stava in opposizione. O chi era “dissidente”.

E tutto questo Mastrangeli e Domenico Marzi, lo sanno benissimo. Sono due “vecchi volpi” della politica. L’intesa non l’hanno raggiunta per caso.