
Le nuove priorità nell'agenda di Mastrangeli. Se e come far rientrare Forza Italia nel perimetro della maggioranza. Ognuno deve farsi carico del problema. Nelle file del Pd la temperatura torna a salire. Colpa di una foto
La scala delle priorità per il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli è cambiata da mercoledì sera della scorsa settimana. Cioè da dopo che il Consiglio comunale del Capoluogo ha approvato il Bilancio di previsione, garantendo ulteriori 12 mesi di continuità amministrativa. Ora, sull’agenda politica del sindaco, alla voce Cose da fare, è cerchiata con il pennarello rosso un’attività “Se e come far rientrare Forza Italia in maggioranza”.
Da come si sono messe le cose e dal dibattito che è scaturito in Aula consiliare, sembra essere questa la priorità politica a Frosinone. Soprattutto capire come. E non sarà una cosa facile.
La “mission impossible”

Ne sono tutti consapevoli. In primis il sindaco ma anche i Partiti ed i Consiglieri Comunali: sanno che potrebbe essere una Mission Impossible se non gestita bene e con equilibrio. Perché gli azzurri, attualmente in appoggio esterno all’amministrazione, hanno posto delle condizioni, ufficialmente imprescindibili per rientrare nel perimetro della maggioranza.
Due su tutte: l’azzeramento della Giunta ed il taglio del ponte con il centrosinistra. Entrambe le richieste non sono di particolare gradimento del sindaco. L’azzeramento della giunta, quindi il varo di un nuovo esecutivo, un Mastrangeli bis, per il sindaco sarebbe come “rinnegare” tutto quello che è stato fatto (di buono) in questa oltre metà consiliatura.
Glielo hanno chiesto in tanti in questi mesi. Non lo ha mai fatto. Il sindaco vede esclusivamente sostituzioni, al bisogno, di un singolo assessore con un altro. Operazione one to one. Inoltre, quando si mette mano agli assessori, si sa come si comincia, ma non si sa mai come va a finire.
Sostituire, non resettare

Gli appetiti, ergo le richieste di posti in giunta, dei Partiti e delle liste, sono sempre dietro l’angolo. Ricostruire potrebbe risultare molto più difficile che sfasciare. Quanto al buttare a mare l’intesa con alcuni pezzi del centrosinistra, Mastrangeli non ci pensa proprio. Non si fida.
Sono state troppe in 3 anni le fibrillazioni di alcuni Consiglieri di centrodestra che sono stati eletti con lui nel 2022 e che hanno “minato” la stabilità dell’amministrazione, per poter concedere di nuovo fiducia cieca e illimitata. A tutti. Serve sempre il piano B.
E poi alcuni consiglieri transitati in maggioranza dall’opposizione. Sono quelli che, con il loro voto, hanno garantito l’approvazione di alcune delibere importanti, nei momenti di difficoltà e incertezza numerica. Su tutte quella del Bilancio.
Peraltro senza richiesta di assessorati, al massimo qualche delega da gestire: non si possono regalare di nuovo all’opposizione. Anche perché sulla composizione eterogenea della sua maggioranza, Mastrangeli sta ragionando come costruire la sua ricandidatura a Sindaco nel 2027.
Problema azzurro, problema di tutti

Ed allora come se ne esce? Innanzitutto, allargando le responsabilità. Ovviamente ai partiti del centrodestra. FdI su tutti, che è l’azionista di riferimento della maggioranza. Proprio i Meloniani hanno chiesto al Sindaco un cambio di passo dell’amministrazione. Specialmente sul tema della mobilità urbana. Lo hanno domandato anche alla Lega.
La questione Forza Italia, e come farla rientrare in maggioranza, non può essere un problema solo del Sindaco, ma ognuno deve farsene carico per un pezzetto. Impensabile che possa essere solo Mastrangeli a pagare dazio. Se si ha veramente la volontà di sciogliere la matassa.
Anche perché l’allargamento della maggioranza ad alcuni pezzi dell’opposizione ed alla collaborazione con il Gruppo Marzi in particolar modo, è stata una decisione presa mesi fa collegialmente dal Sindaco con FdI e con la Lega. Tutti sono stati d’accordo.
Ricostruire il centro destra

A maggior ragione, ricostruire il centrodestra a Frosinone, che è una operazione “delicata” e strategica in prospettiva 2027, prevede inevitabilmente il coinvolgimento dei Partiti. Di tutti.
Dal punto di vista squisitamente operativo è chiaro che a Forza Italia andrebbe riconosciuto un assessorato. Quello che è attualmente vacante e che è nella disponibilità del sindaco: la delega alla Polizia Municipale che era stato dell’ex assessore Maria Rosaria Rotondi.
Gli azzurri inoltre, dal canto loro, dovrebbero “mitigare” parecchio le loro richieste al sindaco. Dovrebbero essere un po meno imprescindibili. D’altro canto, se è vero, come è vero, che l’interesse di tutti (nessuno escluso) è arrivare comunque alla fine naturale della Consiliatura, chi sono i “compagni” di viaggio è solo un dettaglio del cammino.
Quella foto che divide
Sul fronte opposto, torna a salire la temperatura all’interno del Partito Democratico. Tutta colpa di una foto, scattata nel corso dell’evento organizzato da Ciociaria Oggi e Latina Oggi per celebrare il decimo anniversario della gestione targata Massimo Pizzuti.
L’istantanea ritrae il sindaco di Giuliano di Roma Adriano Lampazzi, l’ex presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini, l’ex assessore comunale di Frosinone Alessandra Sardellitti, il presidente Pd del Lazio Francesco De Angelis, il vicesindaco di Veroli Francesca Cerquozzi, l’ex presidente del Cosilam Marco Delle Cese insieme al direttore generale della società editrice Massimo Pizzuti ed al presidente della Cooperativa Valerio Tallini.
Cosa in particolare ha avvelenato gli animi? Mauro Buschini abbracciato ad Alessandra Sardellitti. Nella chat che riunisce gli aderenti a Rete Democratica (la componente di Sara Battisti e Claudio Mancini) tutti hanno tirato fuori le copie degli articoli con i quali l’ex assessora si dichiara schifata da un Pd che fosse coinvolto nei fatti di Allumiere e più ancora si diceva schifata del fatto che nessuno ne parlasse. La verità giudiziaria ha stabilito che nulla c’era da contestare al sindaco di Allumiere e l’inchiesta si è risolta in una bolla di sapone, meno ancora c’era da contestare a Mauro Buschini che fu l’unico a pagare. Davanti alla sola ombra del sospetto rinunciò alla presidenza dell’Aula regionale.
Ma quel fango tirato su chi era innocente, ancora oggi molti lo ricordano. Legittimo contestare. Meno ritrovarsi abbracciati e sorridenti.
Dialogo sulle elezioni

Forse è anche per questo che l’ex segretario cittadino del Pd di Frosinone Andrea Palladino (anche su di lui si era lanciato fango per avere partecipato al concorso) ha deciso di passare a Rete Democratica. Va con Sara Battisti. Per molti, l’ipotesi di un rientro alla base senza né una scusa né un chiarimento politico è indigesta.
Ne hanno parlato anche il Capogruppo (dimissionario) in Consiglio comunale a Frosinone Angelo Pizzutelli con il Presidente Pd del Lazio Francesco De Angelis. Si sono visti per un aperitivo. Che si è concluso invece con un amaro. I rumors dicono che Francesco De Angelis abbia proposto ad Angelo Pizzutelli di fare il candidato sindaco per il Pd nel 2027, passando eventualmente attraverso il vaglio delle Primarie. Il Capogruppo pare che abbia scosso la testa: l’interpretazione che ne dà chi lo conosce è che non intenda accettare. La spiegazione sta nel fatto che le Primarie, così come le ha strutturate il Pd, consentono al centrodestra di scegliersi l’avversario che preferiscono.
Quando ha annunciato le dimissioni da capogruppo, Angelo Pizzutelli aveva spiegato di volersi tenere le mani libere. Nel caso in cui dovessero nascere altri progetti. Un caso fotocopia di quello avvenuto a Latina: dove il Capogruppo uscente del Pd s’è ritrovato rieletto ma sul fronte opposto, quello della sindaca Matilde Celentano.