
A Frosinone la riunione di maggioranza ha acuito la frattura tra gli azzurri ed il sindaco. Le posizioni restano distanti e non sembrano esserci margini di recupero neppure in vista delle elezioni del 2027. Fa discutere la delibera sulla costruzione del polo logistico
Niente di nuovo sul fronte occidentale, sarebbe piaciuto ad Erich Maria Remarque autore del celebre libro, la riunione di maggioranza convocata dal sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli giovedì sera. È andata avanti per diverse ore. Una sorta di riunione di preconsiglio camuffata. All’incontro era stato invitato anche il gruppo consiliare di Forza Italia che il sindaco considera ancora organico alla maggioranza di centro destra. Soprattutto in proiezione elezioni comunali del 2027. (Leggi qui: Frosinone, Mastrangeli chiama ma Forza Italia risponde picche (per ora)).
Frattura insanabile, ma il sindaco ha i numeri
Le cose stanno però diversamente. Gli azzurri non stanno per niente in maggioranza. E se il sindaco non asseconda le loro richieste (azzeramento della giunta e ricostruzione del perimetro del centrodestra uscito dalle urne nel 2022) non staranno con Mastrangeli nemmeno tra 24 mesi.
L’istantanea scattata oggi dice che Mastrangeli non è intenzionato a cambiare idea sulla giunta e sulle forze che lo sostengono; Forza Italia è uscita circa un anno fa passando all’appoggio esterno. Ma nemmeno Forza Italia è disponibile a fare passi indietro. Più il tempo passa e più sarà complicato ricostruire la frattura. Questo è.

In ogni caso, la maggioranza non ha, e non avrà fino al termine della consiliatura, problemi di numeri in Aula. Sia perché il sindaco può contare su 16 voti sicuri: bastano e avanzano. Sia perché non esiste nessun genere di collante e unità di azione, tra l’opposizione storica, composta da Pd e Psi. E nemmeno esiste tra quella recente: FutuRa e malpancisti della prima ora. Senza considerare il sostegno “mascherato” a Mastrangeli da parte del Gruppo dell’ex sindaco Domenico Marzi, che alle scorse Comunali è stato l’avversario di Mastrangeli ed oggi lo tiene a galla con i suoi voti.
La costruzione del polo logistico fa discutere
Durante la riunione il sindaco ha affrontato temi di carattere squisitamente amministrativo, quelli che predilige. Come il percorso del BRT, le aliquote della Tari e l’atto afferente il Polo Logistico in località Selva dei Muli che vuole realizzare il Gruppo Escas srl di Pomezia. Proprio su questa delibera, ci sono stati marcati distinguo tra i vari consiglieri di maggioranza, sull’iter procedurale e sulle opere compensative da realizzare. Divisioni che hanno indotto il sindaco a non portarla nel prossimo Consiglio comunale, come era invece previsto dall’Ordine del Giorno. La delibera verrà rivista.

Si tratta di un investimento di circa 150 milioni di euro con i quali realizzare tre comparti. Due saranno dedicati alla logistica, il terzo sarà un “truck village“ cioè un’area sorvegliata, pensata per accogliere gli autotrasportatori nelle loro ore di riposo, con parcheggi e strutture per il ristoro. In totale, l’intervento riguarderà una superficie di oltre 200mila metri quadri.
Sono previste anche opere fuori dal perimetro del progetto. Tra queste, il completamento della bretella tra via Enrico Fermi e via dei Ponticelli, che collegherà la zona sud-ovest di Frosinone al casello A1 di Ferentino. Verranno inoltre realizzate due rotatorie su via Selvotta: una all’incrocio con via Antonio Da Messina (Ponte del Cenicia), l’altra all’incrocio con via Selva dei Muli. Infine, sarà costruita una bretella di collegamento tra via Selvotta e la strada vicinale Le Stazze.
Non è un buon segnale
Tuttavia, diversi consiglieri comunali chiedono ulteriori miglioramenti al progetto. Per questo motivo, la delibera che avrebbe dovuto autorizzare il sindaco a firmare l’accordo di programma è stata rinviata.

La percezione è che se Mastrangeli non avrà comunque problemi di tenuta in aula fino alla fine, i riposizionamenti di Consiglieri e Partiti, in vista delle elezioni prossime, potrebbero avere effetti sull’azione di governo.
Rivedere atti già approvati dalla Giunta, sia in riunioni informali, che in commissione, non è mai un bel segnale. Perché è chiaro che tutti, nessuno escluso, stanno studiando come presentarsi agli elettori tra poco più di 24 mesi. E con quale candidato sindaco. E gli scenari non sono ancora chiari. Per nessuno.