L'asso nella manica di Riccardo Mastrangeli. Su cosa si basa la sua convinzione di arrivare fino a fine Consiliatura. E più scossoni ci saranno e meglio sarà per lui
Tra dieci, venti o trenta anni a Frosinone tanti si ricorderanno delle opere realizzate. E grazie a quale sindaco sono state fatte. Al contrario, nessuno si ricorderà chi aveva ufficializzato l’appoggio esterno o addirittura l’opposizione vera e propria a quella determinata amministrazione. Il succo del ragionamento del sindaco Riccardo Mastrangeli sta tutto qui.
È praticamente dall’inizio della consiliatura che il primo cittadino ha badato tanto all’aspetto amministrativo ed a quello sostanziale del suo programma di mandato. Mettendo in secondo piano l’aspetto politico. Una scelta fatta nella convinzione che i cittadini di Frosinone l’abbiano votato ed eletto sindaco nel 2022 per farlo amministrare e non per fargli fare il politico.
Assolutamente consapevole, da un lato, del principio della futura memoria collettiva sopra enunciato. Dall’altro, che nessuno ha la minima volontà di mettere fine in maniera anticipata alla consiliatura: perché a nessuno conviene, come dimostra anche la recente soluzione della crisi ad Alatri. (Leggi qui: E Cianfrocca vince il Palio della Crisi).
Equilibri regionali
Frosinone è un capoluogo di provincia del Lazio e politicamente pesa negli equilibri regionali. Peserà anche in futuro. Significa che una fine anticipata della consiliatura passerebbe dal tavolo regionale del Centrodestra e con ogni probabilità anche su quello nazionale. Lo ha dimostrato nelle settimane scorse l’ex sindaco Nicola Ottaviani, oggi deputato della Lega: nel corso delle consultazioni per risolvere la crisi aveva comunicato al suo successore che poteva considerare la presenza di una copertura nazionale. E nei giorni successivi direttamente Matteo Salvini si è incaricato di confermarlo facendo una dichiarazione pubblica da Castrocielo nel corso della convention annuale di Pasquale Ciacciarelli. (Leggi qui: L’avvertimento di Salvini a Forza Italia).
La consiliatura quindi terminerà alla scadenza naturale nel 2027. I 17 o alla peggio 16, voti per approvare tutte le delibere ci saranno sempre in Consiglio Comunale. Qualche attenzione ulteriore dovrà essere dedicata solo ai documenti di natura ambientale che verranno portati in Aula dal sindaco. Se non totalmente convincenti, il gruppo FutuRa dei 3 consiglieri Martino-Petricca e Pallone, potrebbe anche non votare con il resto della maggioranza.
Per queste motivazioni Mastrangeli insieme ai suoi assessori è totalmente impegnato nel dare alla città un “lascito testamentario” importante e duraturo nel tempo. Una serie di interventi strutturali, in grado di cambiare il volto del capoluogo, dal Centro Storico allo Scalo. Senza tralasciare altre importanti zone che verranno impattate dal percorso del Bus Rapid Transit.
Il ruolo di Retrosi
Emblematica in tal senso l’inaugurazione da parte del sindaco con gli assessori ed i Consiglieri della nuova piazza dedicata a Norberto Turriziani nella parte alta della città. Uno spazio grande, interamente pedonale dedicato alla socializzazione, aggregazione e condivisione, per giovani, famiglie, bambini e anziani. Una piazza che a Frosinone prima non c’era e che adesso sarà utilizzabile da tutti.
Da rilevare che a breve verranno ultimati anche i lavori di riqualificazione del complesso storico dei “Piloni” posizionati proprio sotto la piazza appena inaugurata. Tutte opere importanti, che testimoniano efficienza ed efficacia amministrativa.
Si spiega così l’inamovibilità dell’assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Retrosi. È assolutamente funzionale alla visione amministrativa del sindaco Riccardo Mastrangeli. Apre fascicoli impolverati, risolve i contenziosi, avvia i progetti verso gli appalti e… si insedia dentro ai cantieri diventando la spina nel fianco delle ditte, l’incubo dei capicantiere. Al tempo stesso non ha interessi politici, non ha alcuna sagrestia da frequentare e nessuna altare davanti al quale genuflettersi.
Nei fatti, sulle opere che Retrosi ha sbloccato, appaltato, cantierato e concluso, non si sono registrate né critiche né polemiche. Non dall’opposizione nominale di centrosinistra. E nemmeno dalla opposizione vera dei cinque consiglieri malpancisti di centrodestra.
L’asso di Mastrangeli
I quali ovviamente continueranno nei prossimi mesi con la loro strutturale, puntuale e pungente attività di stroncatura dell’attività amministrativa del sindaco. Legittima senza alcun dubbio ma dall’efficacia limitata. Perché comunque circoscritta al dibattito politico: che appassiona parecchio i protagonisti e gli addetti ai lavori molto poco invece i cittadini di Frosinone.
L’asso di Riccardo Mastrangeli è un altro. Scommette sul fatto che i cittadini sappiano valutare le cose che funzionano in città e quali no; le opere che vengono rese effettivamente disponibili al patrimonio pubblico e quali invece solo annunciate.
Per questi motivi il sindaco, come Dante Alighieri nella Divina Commedia al Canto III dell’Inferno, verso tutti coloro, amministratori o cittadini, che ne criticano l’azione amministrativa, dentro o fuori l’aula consiliare, dice “non ragioniam di loro ma guarda e passa“.