
Il sindaco annuncia il restauro della torre simbolo del capoluogo con uno stanziamento di 1 milione e 600 mila euro. Ma al di là dell'importante intervento c'è un risvolto politico da non trascurare. Si rafforza l'asse tra il primo cittadino e Fratelli d'Italia
L’annuncio è stato dato direttamente dal sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ieri mattina: il campanile, il simbolo del capoluogo ciociaro in ogni rappresentazione, sarà completamente restaurato. Lo ha detto con una nota nella quale si spiega che a breve sarà oggetto di una delibera di Giunta l’atto d’obbligo che verrà sottoscritto tra Comune di Frosinone e Ministero della Cultura.
Cosa è un ‘atto d’obbligo‘? È un atto giuridico di natura prevalentemente amministrativa: impone di rispettare determinati obblighi al conseguimento di un’autorizzazione. In edilizia, può essere lo strumento con cui il proprietario di un terreno si impegna, in cambio del rilascio di un permesso di costruire, a rispettare una serie di vincoli (come l’obbligo di realizzare opere di urbanizzazione, cessione di aree per viabilità o destinazione d’uso specifico). E nel caso del campanile di Frosinone? È un passaggio formale indispensabile per procedere alla messa in sicurezza sismica della struttura.
Lo stanziamento del Governo ammonta ad 1,6 milioni di euro. È inserito nell’ambito della linea di azione 1 dell’investimento 2.4 ‘Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)’, in attuazione del Pnrr.
Ringraziamenti non casuali

C’è un passaggio dall’importante risvolto politico, nella dichiarazione fatta ieri dal sindaco. Sottolineato che quello stanziamento «è stato frutto di incontri tra i nostri Enti, e costituisce un ulteriore tassello nella preservazione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Si pensi che l’ultimo intervento di una certa rilevanza, sulla struttura, fu effettuato nel 1978». Soprattutto nei ringraziamenti cita «il Governo centrale, il Ministero della Cultura, l’ex assessore Fabio Tagliaferri oggi presidente e AD di AleS, la Sovrintendenza Archeologica, il Consigliere comunale Franco Carfagna».
Sottolineando che lo stanziamento è il risultato di un lavoro a più mani e citando sia l’ex assessore che il capogruppo FdI, Mastrangeli ricorda a tutti chi è la vera guardia pretoriana del sindaco. Fratelli d’Italia of corse.
Il risvolto politico

Il dato politico è che il sindaco non vuole e non può fare a meno oggi, e probabilmente anche nel 2027, di Fratelli d’Italia: del suo fondamentale contributo e della sua piramidale “potenza di fuoco” determinata dal potere amministrato.
Inoltre Mastrangeli, forte dell’intesa raggiunta con l’ex sindaco Marzi, non si pone più problemi di tenuta della sua maggioranza. Sa perfettamente che in Consiglio comunale verrà approvata ogni delibera, a cominciare da quella del bilancio di previsione, fino al termine della consiliatura. E sempre in Prima Convocazione, cioè quando servono numeri ampi per varare i provvedimenti. Vuole mettere a decantare, se possibile sine die, le polemiche politiche. E rimettere la chiesa al centro del villaggio (Bersani dixit).
Gli scontri dialettici con i suoi ex Consiglieri di coalizione, da questo momento lo appassionano ancora meno. Lo infastidiscono come una intervista della Fagnani nel programma televisivo “Belve”. Molto meglio concentrarsi sul portare a compimento il programma amministrativo e realizzare nel capoluogo quante più opere possibili. Da rivendere in sede di campagna elettorale. Perché è chiaro che Mastrangeli alle Elezioni comunali del 2027 ci sta pensando. Da ieri. Make Frosinone great again.