Mastrangeli vince, gli altri rimangono a contare

È andata a finire esattamente come tutti volevano. A Frosinone ora Forza Italia ha le mani libere e può svincolarsi dalla maggioranza. Il sindaco si è liberato della zavorra politica interna ribadendo che non può essere condizionato. Come dimostra la scelta di confermare Piacentini in Giunta.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Alzi la mano chi si aspettava un epilogo diverso, nella querelle tra Forza Italia e l’assessore al bilancio Adriano Piacentini. Ovviamente tutte braccia aderenti al corpo. Le cose sono andate come dovevano andare: come tutti in cuor loro speravano e soprattutto, come il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli voleva che andassero. Inutile girarci troppo intorno. (Leggi qui: Piacentini, il Fort Apache di Mastrangeli).

Forza Italia aveva chiesto le dimissioni di Piacentini sapendo perfettamente che non ci sarebbero mai state. Con l’aut aut intimato al loro assessore durante il question time dal capogruppo Maurizio Scaccia e dal Consigliere Pasquale Cirillo: o noi o il sindaco (di ispirazione leghista). (Leggi qui: Altro che ‘appoggio esterno’: Forza Italia fa opposizione).

Tutti con le mani libere

Adriano Piacentini e Riccardo Mastrangeli

Questo consente adesso agli azzurri di assumere ogni genere di iniziativa in amministrazione. Nel corso dell’ultimo incontro avvenuto a Fondi tra il sindaco Riccardo Mastrangeli ed il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone le cose erano state dette con chiarezza. E cioè, se Piacentini fosse rimasto in giunta allora Forza Italia si sarebbe ritenuta svincolata ed avrebbe valutato la possibilità di passare all’opposizione. Altro che semplice appoggio esterno.

Lo stesso Piacentini sapeva fin dall’inizio che non si sarebbe mai dimesso. E questo pur avendo firmato il documento del suo (ormai ex) Partito circa la richiesta di azzeramento della giunta formulata da Forza Italia al sindaco in sede di verifica. Era consapevole che si sarebbe rischiata la rottura fragorosa con Forza Italia, come poi avvenuto.

Il sindaco di Frosinone in tutta questa vicenda della verifica politica ha comunque dimostrato, ad alleati e opposizione, che è sempre lui a dare le carte al Comune.
Senza condizionamenti, senza subire pressioni, senza farsi dettare la linea. Da nessuno. Nemmeno da quelli che sono stati, fino ad oggi oggettivamente, la sua guardia pretoriana. Quindi FdI e lista del vicesindaco Antonio Scaccia che, sempre in sede di verifica politica , avevano espresso una posizione molto chiara. Peraltro ribadita appena 48 ore fa: “Ogni assessore deve avere un consigliere che lo regge in consiglio”.

Nessuno tiri la corda

Mastrangeli invece ha confermato Piacentini nella carica di assessore al Bilancio come suo tecnico esterno di fiducia. Quindi senza consiglieri di riferimento in Aula. Ed a nulla serve aver tolto a Piacentini qualche delega. Quella è fuffa, buona solo per dimostrare di aver fatto o ottenuto qualcosa.

In realtà conta il principio. Mastrangeli ritiene Piacentini indispensabile, evidentemente più di altri, e lo tiene dentro. Punto e basta. Il sindaco è perfettamente consapevole che nessuno, Partiti e liste civiche della sua maggioranza, può tirare la corda più di tanto. Perché è evidentissimo che a elezioni anticipate nessuno ci vuole andare. Chi le minaccia mente sapendo di mentire.

Tantomeno nessuno può assumersi la responsabilità di far cadere un Comune capoluogo governato dal centrodestra. Specialmente adesso che in Regione Lazio le cose, dal punto di vista politico con Forza Italia, sembra possano sistemarsi. (Leggi qui: La crisi è rientrata, governate in pace).

Senza opposizioni

L’ulteriore grande forza di Mastrangeli è rappresentata dalla totale impalpabilità delle opposizioni. Ribadita ancora una volta nell’ultimo Consiglio comunale sui documenti di Bilancio.

Ed è altrettanto impensabile che la minoranza possa fare “sponda” con i 5 malpancisti qualora questi decidessero di presentare qualche mozione di sfiducia al sindaco. O iniziare una raccolta firme per le dimissioni di massa. Basta vedere quello che è accaduto e chi ha firmato la richiesta del Consiglio comunale straordinario sul BRT. Con queste opposizioni il Sindaco guiderà il capoluogo fino al 2027, addirittura “a folle”.

Ulteriore paradosso è che una parte dell’opposizione non si sta ingegnando affatto per metterlo in difficoltà. Ma per sostenerlo ufficialmente entrando finalmente in maggioranza. I numeri in aula per approvare le delibere ci saranno sempre. In un modo o nell’altro.

Per questo Mastrangeli continua a governare senza alcun tipo di condizionamento. Sa di poterlo fare. Finché qualcuno non si mette di traverso veramente.