Maura: “Non c’è tempo per le nostalgie, subito i Congressi agganciare il futuro”

I cambiamenti in FdI, i Congressi in arrivo, la posizione di Ruspandini all'interno del Partito. Che deve guardare al futuro "Perché i problemi di domani non si risolvono pensando al passato”: Parola di Daniele Maura

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

«Credo che stiamo procedendo nella giusta direzione: ora non dobbiamo cadere nella trappola che è stata il veleno micidiale per tanti Partiti. Erano nostri avversari e per fortuna del Paese non ci sono più: proprio per questo però Fratelli d’Italia deve avere la capacità di coltivare la pluralità senza che questa diventi divisione velenosa al nostro interno»: Daniele Maura ha appena finito i lavori nell’Aula della Commissione Sviluppo Economico in Regione Lazio, dove c’è stato l’incontro con Comuni, associazioni di categoria e parti social sulle prospettive di sviluppo della Provincia di Rieti.

Nei giorni scorsi invece ha partecipato al Direttivo che ha analizzato il voto. E tracciato la rotta per le prossime tappe politiche in provincia di Frosinone.

Onorevole, avete impiegato quasi un mese per analizzare i risultati di Europee e Comunali: il ferro non si batte quando è caldo? O avevate qualcosa da far raffreddare?
Daniele Maura in Commissione Sviluppo

Né l’una né l’altra cosa. Le analisi del voto fatte in maniera troppo ravvicinata rischiano di trasformare la cosa in una riunione di condomino, in una specie di partita nella quale cedere alla tentazione di dire ‘qui sono stato più bravo io’ oppure ‘qui tu hai fatto una mancanza’. Se vogliamo fare un’analisi seria del voto occorre la freddezza e la lucidità con cui rileggere i numeri senza la passione tipica del momento elettorale.

E da questa analisi a freddo cosa è emerso?

Abbiamo individuato le aree in cui la nostra azione deve essere più incisiva e quelle dove il gioco di squadra invece è stato efficace.

Sembra quasi un moroteo di epoca democristiana

Di più non mi sembra il caso di aggiungere: è una riunione tra dirigenti di Partito, altrimenti sarebbe aperta al pubblico ed alla stampa.

Però è chiaro che su Frosinone, Cassino e Sora sono emerse delle indicazioni.

Sono emerse per tutti i Comuni e per tutta la provincia di Frosinone: quindi anche per Frosinone, Cassino e Sora. È emerso che non ci sono santuari, Fratelli d’Italia non è una proprietà privata e nemmeno un club esclusivo: è un Partito politico nel quale chi la pensa come noi ha tutto il diritto di entrare e portare il suo contributo di voti, di analisi e di esperienza. Nessuno può pretendere che a qualcun altro siano chiuse le porte soltanto per tutelare un piccolo orticello: in Fratelli d’Italia non c’è spazio per orticelli e meno ancora per nostalgie.

Che fa: rinnega il passato?
L’inaugurazione dello stabilimento P4F

No, guardo al futuro. E lo faccio perché voglio portare nel futuro il mio territorio. Il passato appartiene al passato: noi oggi ci siamo candidati e siamo stati eletti per governare il nostro tempo e non per fare dibattiti di Storia Moderna. Io ho da affrontare il problema dei cinghiali che mandano all’aria in una notte mesi di fatica dei nostri agricoltori; devo affrontare una rivoluzione industriale che reclama scelte immediate orientate al domani e non all’altro ieri e per essere chiari penso allo stabilimento Power4Future di Fincantieri SI a Cassino. Devo affrontare il dramma di tante famiglie che sono alle prese con norme urbanistiche del millennio scorso e non tengono conto di mille necessità contemporanee.

Quindi non è un nostalgico.

Ho nostalgia di quando avevo meno problemi da affrontare: invece ogni giorno di più mi rendo conto del dramma che ci ha lasciato il centrosinistra. L’antidoto a quei disastri è una destra moderna, europea, sganciata dalle vecchie logiche e capace di votare come ha fatto la nostra delegazione l’altro giorno sulla questione Von der Leyen. Noi siamo europei ma non soggiaciamo alle logiche del passato. Noi vogliamo una destra di popolo, che guarda ai problemi di oggi per garantire alle nuove generazioni un domani. Il resto è fuffa.

Avete fatto l’esperienza del Congresso provinciale: abbastanza moderna?

Si e proprio per questo la replicheremo in tutti i Circoli, appena sarà pronto il regolamento.

Cresce Forza Italia, i Berlusconi vogliono un Partito sganciato dai sovranismi ma che sia liberale: non teme che i centristi ritornino a casa?
Antonio Cardillo con Massimo Ruspandini

A me sembra che ci sia la fila per entrare in Fratelli d’Italia. Nel sud della provincia abbiamo delegato a questa azione di ricognizione il dirigente provinciale Antonio Cardillo: è merito suo l’ingresso in FdI del consigliere comunale di Sant’Elia Fiumerapido Samuele Fiorella così come quello di altri amministratori la cui posizione è al vaglio del Partito. E per essere chiari: quello di Cardillo e dei vari Cardillo che abbiamo attivato in provincia non è un merito personale ma di tutto il Partito, in nome e per conto del quale stanno agendo con spirito di appartenenza.

A Piglio avete commissariato

 E lo abbiamo fatto sulla base del nostro Statuto: ci sono state le le dimissioni del portavoce Emanuele Bruni per impegni professionali, il presidente provinciale di FdI Massimo Ruspandini ha ritenuto che la persona giusta per la reggenza fosse il dirigente provinciale Andrea Lucidi. Poi saranno gli iscritti a scegliere con il Congresso i nuovi quadri dirigenti.

Il confronto tra sensibilità interne spesso diventa scontro fratricida.

Credo che stiamo procedendo nella giusta direzione: ora non dobbiamo cadere nella trappola che è stata il veleno micidiale per tanti Partiti. Erano nostri avversari e per fortuna del Paese non ci sono più: proprio per questo però Fratelli d’Italia deve avere la capacità di coltivare la pluralità senza che questa diventi divisione velenosa al nostro interno. Noi dobbiamo avere il coraggio di aprirci per essere al passo con una provincia di Frosinone del ventunesimo secolo.

La posizione di Massimo Ruspandini è salda?
Massimo Ruspandini

Saldissima. E per farvi capire quanto lo sia: alla guida di Fratelli d’Italia non c’è un capo ma c’è una persona che deve avere la capacità di fare la sintesi. Massimo ha l’esperienza giusta.

Il presidente della provincia Luca Di Stefano aderirà a FdI?

Chiedetelo a lui.

Ma alle Europee vi ha votato.

Se lo ha fatto è stato coerente con la linea di dialogo personale che ha con il governatore Francesco Rocca.

Potrebbe dare fastidio.

A me no, al resto del Partito nemmeno: se si riconosce nei nostri valori fondanti è il benvenuto come lo sono tutti quelli che si riconoscono nella linea tracciata da Giorgia Meloni. Naturalmente passando tramite il Coordinatore provinciale e ragionando con il circolo sorano.