Meno civico e più politico, il nuovo Consiglio dice si al Polo Logistico

Il Consiglio comunale dal doppio volto ad Anagni. Nasce il Gruppo di Forza Italia. E riequilibra FdI. Il progetto del Polo Logistico diventa scontro di religione. Ma incassa il via libera

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Un consiglio a due facce. Un’assise che ha parlato di politica nella primissima parte; dedicandosi, nella seconda, ad un progetto: quello del polo logistico di San Bartolomeo che, come nel caso del biodigestore, sta sollevando una marea di polemiche. Polemiche, anche in questo caso, destinate a non finire tanto presto.

Il Consiglio è quello che si è tenuto martedì sera ad Anagni. Una convocazione balneare (che infatti ha creato parecchie discussioni) per approvare il rapporto ambientale propedeutico alla Vas, la valutazione ambientale strategica che dovrà dire, entro la fine di autunno, si o no al progetto. Un polo logistico proposto lo scorso febbraio dal gruppo Blossom Avenue; una struttura da 400.000 metri quadrati, con oltre 60 milioni di euro di investimento previsti, che dovrebbe dare lavoro ad un migliaio di persone. (Leggi qui: Il progetto Blossom Avenue in Aula: Natalia “Cambierà la città”).

Tutto passato, prevedibilmente, con i voti della maggioranza compatta. Anche perché in minoranza c’era solo Luca Santovincenzo di LiberAnagni, che stavolta (nel consiglio precedente si era astenuto) ha votato contro. Mancavano Giuseppe De Luca e Danilo Tuffi, confermando di fatto le voci di chi li considera ormai già dalle parti della maggioranza di governo. 

Meno civica, più politica

Angelo Proietti

Una maggioranza che è da ieri meno civica e più politica. In apertura di seduta infatti il consigliere di Identità Anagnina Angelo Proietti ha annunciato il suo passaggio, quello del consigliere Donatello Cardinali e dell’assessore Valentina Cicconi al gruppo di Forza italia, rappresentato in Consiglio oltre che dal sindaco Daniele Natalia anche dal neo assessore Chiara Stavole.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali (“abbiamo scelto Forza Italia perché è un Partito liberale, credibile, responsabile e vicino alla gente” hanno detto i neo azzurri; mentre per il sindaco Natalia “il gruppo consiliare di Forza Italia di Anagni si rafforza nell’ottica di portare avanti i princìpi fondanti di Forza Italia“), la spiegazione della mossa sta, brutalmente, nella necessità di riequilibrare i rapporti interni nel centrodestra locale ( e non solo).

Non è un mistero che ultimamente nella coalizione di centrodestra il peso specifico maggiore ce l’avesse Fratelli d’Italia, per numero e peso di esponenti (da Alessandro Cardinali a Riccardo Ambrosetti, passando per il presidente del Consiglio e possibile candidato a sindaco per il post Natalia Davide Salvati). Di qui la necessità per il sindaco di dare più forza al Partito da cui lui proviene.

Il neo assessore Chiara Stavole con il sindaco Daniele Natalia

Evidente che, in questa situazione, la parte civica della coalizione di centrodestra avesse le ore contate. Ed infatti Identità Anagnina sparisce a favore di Forza Italia, mentre Idea Anagni (ieri Necci e Vecchi non c’erano, assenti giustificati) gravita sempre più dalle parti della Lega. E Cuori Anagnini è, di fatto, una costola del sindaco. Il che, per inciso, apre anche prospettive interessanti in vista della staffetta in giunta prevista tra poco meno di un anno: accetterà Chiara Stavole (Forza Italia) di farsi (di nuovo) da parte in un contesto numericamente molto diverso?

L’affaire Polo Logistico

Il progetto del Polo Logistico

Ma, come si diceva, il Consiglio si è occupato anche (soprattutto, in effetti) del Polo Logistico. E qui si sono scontrate le due anime del Consiglio ( e della città). Da una parte c’è la maggioranza del sindaco Daniele Natalia. Per il quale bisogna certamente rispettare l’ambiente circostante. Questo non vuol dire però bloccare tutto; cosa che farebbe scappare quei privati che, negli ultimi tempi, hanno ripreso ad investire in città. Portando soldi e posti di lavoro. In sintesi (questa la posizione del sindaco); abbiamo rispettato le regole, faremo tutto secondo quanto prevede la legge, ci fidiamo, fino a prova contraria, delle relazioni dei tecnici (perché fanno questo di lavoro); soprattutto, siamo stati scelti dalla cittadinanza per amministrare la città, e queste sono scelte politiche che attengono a noi. Quindi, via libera al progetto, sia pur con tutte le cautele ed i controlli del caso.

Dall’altra parte c’è la minoranza. Che, con Luca Santovincenzo ha elencato per filo e per segno quelle che ritiene siano le criticità del progetto. Inquinamento atmosferico, problemi per la fauna del luogo, eccesso di traffico; il fatto che la relazione positiva fosse stata scritta, praticamente, dal gruppo proponente. Senza dimenticare le posizioni durissime di chi (come il Coordinamento ambientale di Anagni) ha parlato di “sfregio” alla città. O di Legambiente, che ha parlato di “gravissimo errore pianificatorio e politico“. Uno scontro durissimo.

Davide Salvati

Acuito dal fatto che poi, in maggioranza, c’è chi esagera; come ha fatto Luigi Pietrucci (Cuori Anagnini), che è riuscito nell’impresa di far sospendere per alcuni minuti la seduta consiliare per le proteste. Scatenate dalla sua tesi secondo la quale protesta contro il progetto solo chi, pensionato o statale, ha il reddito fisso e sicuro; mentre i posti di lavoro assicurati farebbero molto comodo a chi il lavoro oggi non ce l’ha. Inevitabile la levata di scudi del pubblico presente. Che ha indotto il presidente Davide  Salvati a sospendere la seduta per 5 minuti prima che gli animi si calmassero. E che, prevedibilmente, si arrivasse all’approvazione del punto.

E il progetto?

Uno dei rendering del progetto Blossom Avenue ad Anagni

La cosa triste è che, in tutto ciò, del progetto non si è parlato. Replicando la stessa dinamica del biodigestore; tutto è diventato una guerra di religione, senza che nessuno comprendesse molto di più della realtà dei fatti.

Mentre proprio adesso ci sarebbe molto più bisogno di capire. Lo sviluppo economico va gestito, non rifiutato, questo è ovvio; ma inasprire gli animi porta solo più difficoltà in tal senso. E questo è ancora più ovvio.