Metroleggera ed ex Zuccherificio, la maggioranza alla prova del Consiglio

A Latina torna a riunirsi l'assise cittadina e sarà battaglia in particolare su 2 argomenti. La minoranza punta a stanare la giunta sul percorso del Brt che sta suscitando polemiche anche all'interno della coalizione di centrodestra. Di nuovo in Aula la spinosa vicenda della Società logistica merci

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Si annuncia battaglia, non solo tra maggioranza e minoranza, ma forse anche all’interno della stessa maggioranza, nel Consiglio comunale di questa mattina (venerdì) a Latina. Tra i vari punti all’ordine del giorno, sette in totale, figurano infatti la nuova infrastruttura di collegamento veloce Brt (bus rapid transit) tra Latina Scalo e Latina (familiarmente nota come “ex Metroleggera”) e la Società logistica merci. 

Brt, il nodo del percorso

Un rendering della Metroleggera teorizzata a Latina

Il primo, il Brt, è un punto espressamente richiesto dalla minoranza: Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032 infatti, hanno chiesto che la maggioranza venisse in Aula a discutere della nuova infrastruttura di collegamento.

È un’idea che stanno realizzando anche a Frosinone ed anche lì con mille discussioni. In pratica? Un bus elettrico che fa la spola da un capo all’altro della città portando le persone senza inquinare, percorrendo una corsia riservata: in modo da non avere traffico a rallentarlo o addirittura bloccarlo.

L’opposizione ha chiesto di discutere il tema dopo le ripetute notizie sui possibili tracciati emersi dalle riunioni di maggioranza. E dopo le polemiche tra i Partiti della coalizione di governo innescate proprio dai possibili percorsi. Anche questo è stato un tema di acceso confronto a Frosinone: è il principale motivo (o pretesto) di logoramento per l’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli.

Le variabili

Il Brt modello Volvo

Come in Ciociaria, il Brt di Latina è ancora ben lungi dall’essere realizzato. E sul tavolo i possibili tracciati ci sono già. Sono tre, in particolare, ad agitare la maggioranza: il primo vedrebbe il Brt partire dalla stazione Fs di Latina Scalo, correre dritto su via Epitaffio, giungere nel centro del capoluogo e girare a sinistra per raggiungere la stazione delle autolinee. Il secondo invece, prevederebbe il passaggio sull’Appia per un breve tratto, la strada della Chiesuola, Borgo Piave (dove un giorno futuro dovrà sorgere il nuovo ospedale del capoluogo) e poi via Piave per raggiungere le autolinee. Il terzo, infine, dovrebbe percorrere una parallela al tracciato della “Mare-Monti” (tuttora da realizzare, se non per il fatto che sarebbe ormai a rischio definanziamento).

Il sindaco Matilde Celentano e la metroleggera

In favore del primo tracciato si schiera l’Udc; per il terzo (con realizzazione contemporanea della “Mare-Monti”) si schiera FI; in favore del secondo, frange degli altri partiti. Anche se ancora è tutto da decidere, sono dibattiti interni alla maggioranza, che l’opposizione vuol fare uscire allo scoperto. Città che cambi, Brt che trovi: a Frosinone Riccardo Mastrangeli si sentirà più in compagnia.

La telenovela dell’ex Zuccherificio

L’ex Zuccherificio di Latina

Il secondo punto rilevante è invece la vicenda della Società logistica merci. Nata nei primi anni Duemila sulle ceneri dello Zuccherificio di Latina Scalo, era una società a maggioranza del Comune, sorta come polo logistico integrato. E poi miseramente fallita, anche sotto i colpi della banca che concesse il mutuo e si è inserita nel fallimento come creditore delle rate non pagate. (Leggi qui tutta la storia: Lo Zuccherificio come l’Interporto: a volte ritornano).

Ora c’è in maggioranza chi vuole salvare l’ex Zuccherificio, in particolare Mauro Anzalone (FI) e Giuseppe Coluzzi (FdI), che hanno presentato più mozioni: una prima, per impegnare sindaco e giunta all’acquisto del bene dal fallimento; una seconda, in discussione domani, per vincolare il bene con una dichiarazione di interesse culturale. Il bene andrà all’asta (dopo altri esperimenti passati finiti senza interesse) il prossimo 4 dicembre, con offerte che devono pervenire entro il 3. E c’è un gruppo logistico già interessato. Un primo tentativo del Comune di differire l’asta, in seguito alla prima mozione, è stato rigettato dal giudice.

Il consigliere Giuseppe Coluzzi ha presentato insieme al collega Mauro Anzalone una mozione per salvare l’ex Zuccherificio

Ora la nuova mozione vorrebbe vincolare il bene, ma c’è un rischio, ovviamente: che possa essere considerato come turbativa d’asta. Inoltre, l’assessore al Patrimonio (e al Bilancio) Ada Nasti, in passato già è stata chiara: il Comune non può impegnare fondi per riacquistare un bene che già in precedenza era suo e non può acquistare immobili senza avere né un progetto su cosa farne, né tantomeno, allo stato attuale, un piano economico e finanziario dell’operazione. Insomma, non si può fare.

Su questi due punti, oggi in Aula, è facile immaginare battaglia.