Via alla raccolta di firme contro Nicola Zingaretti in Regione Lazio. L'iniziativa è di Fratelli d'Italia. Serve più a ricompattare il centrodestra che buttare giù il governatore. E rimproverargli il dialogo con alcune parti del M5S
I gruppi di Centrodestra in Consiglio Regionale del Lazio stanno firmando una mozione di sfiducia contro il Governatore Nicola Zingaretti. L’hanno predisposta i consiglieri di Fratelli d’Italia ed in questi minuti il capogruppo Fabrizio Ghera, con Giancarlo Righini e Chiara Colosimo stanno raccogliendo le firme tra i colleghi della Lega, di Forza Italia ed Energie per l’Italia.
È la seconda volta che Fratelli d’Italia tenta lo sgambetto al governatore del Lazio. Ci aveva già provato all’inizio della legislatura. All’epoca, sommando i voti del centrodestra unito e quelli del Movimento 5 Stelle, la mozione avrebbe mandato subito tutti a casa. Infatti, alle scorse elezioni Nicola Zingaretti è stato confermato alla guida della Regione ma senza avere una maggioranza: al centrosinistra era andato un consigliere in meno del necessario; le opposizioni (formate da centrodestra e Movimento 5 Stelle) potevano diventare maggioranza se si fossero alleate. Un documento in questo senso era stato presentato da FdI ma non c’era stato accordo.
La mozione di sfiducia firmata oggi non metterà in discussione Nicola Zingaretti. Perché in questi mesi ha recuperato due voti: quelli di Enrico Cavallari e di Giuseppe Cangemi, usciti per contrasti dai rispettivi Gruppi (Lega e Forza Italia) e transitati nel Gruppo Misto.
Serve più al centrodestra, quel documento. Per verificare chi ci sta e chi no. E tentare di ricompattare il loro orizzonte politico, andato in frantumi con la fuoriuscita dei due consiglieri, poi finiti in maggioranza.
Ma servirà anche per mandare un messaggio chiaro al Governatore. E ricordargli che in aula non c’è solo il Movimento 5 Stelle, con il quale ieri c’è stata una lunga discussione sul tema dei Rifiuti e del nuovo piano regionale sulla gestione delle immondizie. Una discussione nella quale la sintonia con i grillini, su alcuni temi, è stata evidente.
Tanto da indurre il centrodestra a ricordare che potrebbe diventare pericoloso per il percorso in aula di ogni altro argomento.