Natalia fa il padre saggio della maggioranza e convoca un summit

Il sindaco di Anagni convoca una riunione di maggioranza. Per stirare le grinze che sono emerse in queste settimane. Non ci sono crepe. Ma la macchina deve essere tarata. Nei prossimi giorni verrà ufficializzato l'ingresso in maggioranza anche di Danilo Tuffi

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Come ogni buon padre di famiglia farebbe in queste circostanze, ad Anagni il sindaco Daniele Natalia cerca di mettere un freno alle incomprensioni che da qualche tempo stanno creando qualche grinza su una maggioranza di centrodestra in apparenza ultraliscia. Lo fa con una riunione, che dovrebbe tenersi entro la prossima settimana, tra le anime della maggioranza della coalizione Anagni in movimento. La coalizione che lo ha rieletto sindaco a mani basse e che, negli ultimi tempi, ha dovuto affrontare non delle crisi ma senz’altro qualche incomprensione.

L’ultima in ordine di apparizione, come noto, è l’imbarazzo che si è creato nel corso di una riunione che ha visto protagonisti pochi giorni fa esponenti della maggioranza e rappresentanti delle contrade della città dei papi. Questo per l’organizzazione del Palio di San Magno in programma nei primi giorni di settembre, in concomitanza con la manifestazione I giorni dello schiaffo. (Leggi qui: Il Palio di San Magno in bilico tra sicurezza e tradizione).

Il Palio ed il “caso Ambrosetti”

L’ “assessore” Ambrosetti con il sindaco Natalia

Perché quest’incontro ha creato tante difficoltà? Perché durante l’assemblea le incomprensioni sulle modalità di svolgimento del palio hanno causato, secondo quanto hanno riferito i presenti, delle rimostranze da parte del vicesindaco Riccardo Ambrosetti. Che si è rivolto in maniera quanto meno forte nei confronti di alcuni dei principali responsabili delle associazioni delle contrade.

Tanto che, secondo qualche indiscrezione, alla fine della riunione alcuni degli esponenti della maggioranza, in privato, avrebbero telefonato ai suddetti rappresentanti delle contrade. Lo hanno fatto oer scusarsi con gli atteggiamenti sopra le righe del vicesindaco.

Non è l’unico caso: fa ancora discutere il “rosiconi” con cui Ambrosetti si è rivolto tempo fa a chi non la pensa come lui.

Quel green “made in Inps”

Luigi Pietrucci

Qualche scossone l’ha creato anche la veemenza con cui nei giorni scorsi ha espresso in maniera appassionata le sue tesi Luigi Pietrucci (Cuori Anagnini). Talmente d’impeto e di pancia che all’inizio s’è pensato ce l’avesse con pensionati e lavoratori a reddito fisso in quanto sono sempre loro a mettersi di traverso ad ogni iniziativa per lo sviluppo di Anagni: in realtà la riflessione che proponeva era molto più profonda e vasta. (Leggi qui: La guerra santa che Anagni deve evitare).

Ma si può anche pensare, per esempio, a quanto è accaduto a margine del cambio della guardia che qualche settimana fa ha portato nella Giunta l’esponente di Forza Italia Chiara Stavole al posto di Anna De Lellis (Idea Anagni). Una “staffetta” ampiamente programmata ma che ha comunque creato toni accesi tra i responsabili della civica, in particolare tra il consigliere comunale Guglielmo Vecchi e la stessa Anna De Lellis. Che poi è rimasta nell’orbita della squadra di governo e che ultimamente viene data più vicina al gruppo di Cuori Anagnini, capeggiato dall’assessore al Bilancio ed alla Cultura Carlo Marino.

Via De Lellis, dentro Stavole

Restano ancora sullo sfondo le tensioni legate a chi sarà il candidato a sindaco del post Natalia. È presto per pensarci ma il futuro va costruito in questa fase. Facendo emergere oggi le figure di alcuni nomi ‘papabili’ che verranno poi vagliati ad un anno dal voto sulla base di tanti fattori. Come la capacità amministrativa, l’abilità nella mediazione politica e nel disinnescare le tensioni, il consenso popolare, la tendenza ad aggregare. Non ultimo: un equilibrio di sistema su base provinciale. Cioè?

Forza Italia potrebbe reclamare l’indicazione del successore al sindaco azzurro in carica, così come Fratelli d’Italia potrebbe farlo a Ceccano dove oggi governa con Roberto Caligiore e la Lega a Frosinone dove la volta scorsa ha espresso la candidatura vincente di Riccardo Mastrangeli.

Due nomi sono sulla cresta dell’onda: da una parte lo stesso Carlo Marino, dall’altra parte il presidente del Consiglio comunale Davide Salvati (Fdi); anche se non è da escludere dalla corsa il vicesindaco Riccardo Ambrosetti.

Ed ora tocca a Danilo

Un dato amministrativo però va sottolineato: non ci sono solo crepe nel centrodestra. Le grinze semmai sono di natura politica o di approccio poco politico. Per il resto la maggioranza saluta infatti l’ormai imminente arrivo dall’opposizione di Danilo Tuffi dato come già organico a Forza Italia. Partito che peraltro ha visto anche il recente ingresso dei consiglieri Angelo Proietti e Donatello Cardinali, e dell’assessore Valentina Cicconi.

Danilo Tuffi seduto con la maggioranza nella scorsa seduta

Insomma all’interno della maggioranza i movimenti in un senso e nell’altro sono molto consistenti. Proprio per evitare squilibri, a partire da settembre, quando, superare le feste di San Magno bisognerà ricominciare a lavorare sul serio, è necessario mettere da parte le incomprensioni.

Di qui la riunione per pacificare e per cercare di ricondurre tutto all’interno di una corretta dialettica. Che poi ci si riesca  davvero, ovviamente, è tutto un altro discorso.