
In caso di elezione come europarlamentare della Lega spezzerebbe un tabù lungo e micidiale. Ne sanno qualcosa Paolo Fanelli, Domenico Marzi e Michele Marini. Perché la “fascia tricolore” del capoluogo spaventa i leader dei partiti.
Nicola Ottaviani è cauto, ma la voglia di sfatare è un tabù è forte. Perché il ruolo di sindaco di Frosinone ha sempre spaventato i “padroni del vapore” della politica provinciale. Sempre. Il motivo è semplice: vincere nel capoluogo significa avere un potenziale bacino di voti e di “influenza” non indifferente. Specialmente da quando c’è l’elezione diretta.
Il primo fu Paolo Fanelli, capace di battere Gian Franco Schietroma in un duello mozzafiato, bellissimo e molto equilibrato. Fanelli è un cognome importante, considerando il peso e il ruolo di Cesare Augusto, il papà di Paolo. Non appena si capì che il sindaco Paolo Fanelli non era uno “yes man”, iniziarono i problemi. Venne mandato a casa dalle dimissioni di massa, ma nessuno dei big del centrodestra di allora intervenne per cercare una soluzione.
Ci fu la frattura di Fanelli con Romano Misserville e Riccardo Mastrangeli, ma neppure Antonello Iannarilli, Alessandro Foglietta e Anna Teresa Formisano intervennero sul serio in suo favore.
Poi venne la stagione di Domenico Marzi, che portò il centrosinistra ad una doppia storica impresa: vincere a Frosinone, piazza tradizionalmente di centrodestra. Marzi governò con autonomia e indipendenza, concedendo poco spazio agli uomini forti del centrosinistra: Francesco De Angelis, Francesco Scalia, Lino Diana, Gian Franco Schietroma. E quando finì il mandato da sindaco nessuno lo tenne in considerazione per altre candidature importanti, come le politiche o le regionali. Come del resto successe a Paolo Fanelli.
Michele Marini è stato sindaco di Frosinone dopo Marzi e ha sempre dimostrato di avere molti voti. Eppure anche lui è stato messo ai margini nel Partito Democratico. Nessuno lo ha chiamato per una candidatura alla Camera, al Senato o alla Regione.
Nicola Ottaviani potrebbe essere candidato alle europee con la Lega. Sa che le potenzialità sono enormi, considerando il vento che gonfia le vele del Carroccio nei sondaggi. Ma sa pure che si alzerà il “fuoco” di chi nel centrodestra sa perfettamente che un sindaco di Frosinone europarlamentare potrebbe monopolizzare l’attenzione, l’alleanza, il bacino elettorale e il peso politico.
La chiamano la “sindrome del sindaco del capoluogo”. Ma se c’è uno che può sconfiggerla, quello è Nicola Ottaviani.