“Non chiamatemi Fiorito Jr, ma sono Andrea e voglio rilanciare l’Udc”

Il neo coordinatore provinciale dell'Unione Democratica di Centro rivela le strategie per restituire al Partito il giusto rilievo nel centrodestra. Molto critico con la politica provinciale: "Troppe occasioni perse come la ZES". Non risparmia l'amministrazione di Anagni

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Se lo chiamate Fiorito Junior se la prende. Giustamente, in effetti. Primo perché “sembro il figlio, non il fratello”. Secondo (ma in effetti è collegato al primo) perché ci tiene a rivendicare la volontà di essere giudicato per quello che fa in prima persona. A qualche mese di tempo dalla nomina a coordinatore provinciale dell’Udc, l’anagnino Andrea Fiorito fa il punto sullo stato di salute del Partito. Tra analisi e prospettive future.

Senza, ovviamente, perdere di vista il quadro politico cittadino. A partire dalla ormai notissima querelle sulla staffetta nella giunta capitanata da Daniele Natalia.

Un partito appetibile

Andrea Fiorito, a circa due mesi dalla sua nomina a coordinatore provinciale dell’Udc quale è lo stato di salute del partito in provincia?

“Ho ereditato la gestione di un partito che negli ultimi anni non è stato valorizzato come avrebbe meritato, ma questo oggi ha poca importanza. Si deve guardare avanti. Nonostante io gestisca il partito da qualche settimana, sono fiducioso per il futuro, in quanto si sta già registrando un’inversione di tendenza e l’UDC sta tornando ad essere un partito appetibile”.

Angelo D’Ovidio, esponente storico dell’Udc

Oltre ai rappresentanti storici, come ad esempio l’onorevole Angelo D’Ovidio, ex Consigliere regionale ed attuale sindaco di Pastena, abbiamo numerosi contatti e stiamo registrando nuovi ingressi. Giusto per citarne alcuni, in questi giorni hanno aderito all’UDC l’avvocato Emiliano Tersigni, Presidente del Consiglio Comunale di Broccostella ed il professor Pietro Pascale, capogruppo di maggioranza con delega al Bilancio e Cultura nell’Amministrazione del Comune di Aquino“. 

“L’Udc torni ad essere centrale nel centrodestra”

Quali sono le iniziative prese e quali quelle da prendere per far contare di più l’Unione di Centro sul territorio del comune di Anagni e in ambito provinciale?

L’UDC vuole riconquistare un ruolo di primo piano nel centrodestra provinciale. Si deve tornare ad offrire a cittadini e politici la possibilità di aderire ad un Partito scalabile, nel quale le decisioni per la Provincia di Frosinone vengano prese dagli iscritti e dai rappresentanti di questo territorio senza essere eterodiretti da Latina o Roma”.

Andrea Fiorito

“Occorre tornare a parlare ai delusi e a coloro che non si riconoscono nelle leadership locali. Se si continua con la deprecabile consuetudine del “salto sul carro del vincitore”, avremo Partiti che si gonfieranno e sgonfieranno a seconda della moda del momento. Non serve perseguire obiettivi irrealizzabili, ma con i piedi ben saldi a terra non ci dobbiamo nemmeno porre limiti. L’UDC nella Provincia di Frosinone il “carro” se lo deve costruire e se la scelta sarà vincente lo diranno gli elettori. Bisogna tornare ad usare il simbolo nelle competizioni elettorali”.

Ho visto in alcune tornate elettorali, anche per enti di secondo livello, tesserati dell’UDC che si candidavano in altre liste senza pretendere che venisse inserito il simbolo del nostro Partito, e questo comporta un danno doppio. Il primo è indurre a credere che l’UDC non sia presente nelle varie competizioni elettorali, il secondo è ingenerare la errata convinzione che i voti dei candidati dell’UDC siano da ascrivere ad altre formazioni politiche.  Da oggi si deve tornare a metterci la faccia ed il simbolo”.

“Troppe occasioni sprecate. La ZES in primis”

Un territorio a metà tra una dimensione industriale un tempo grande, ora piuttosto traballante, ed una serie di potenzialità turistico-culturali tutte da sviluppare. Quale la ricetta di Andrea Fiorito?
Finita l’epoca della Fiat che occupata 12 mila addetti

“Sostengo da sempre che criticare è facile ma amministrare è molto difficile e nessuno ha la bacchetta magica. Mi dispiace però constatare che in questa provincia da troppi anni ci culliamo sugli allori di un glorioso passato industriale che oggi non esiste più. Di certo non possiamo pensare di tornare ai tempi in cui la FIAT di Piedimonte dava lavoro a 12.000 operai più un gigantesco indotto o quando nella Valle del Sacco nascevano realtà industriali a ritmi vertiginosi grazie anche alla Cassa del Mezzogiorno”.

I tempi cambiano, è vero, però stiamo anche sprecando molte occasioni. Le cito un esempio: la mancata applicazione della ZES – Zona Economica Speciale nelle Province di Latina e Frosinone. Le aziende sarebbero tornate ad investire qui grazie a Crediti d’imposta, semplificazioni burocratiche ed incentivi. E invece nulla. Eppure in queste province abbiamo una nutrita pattuglia di Deputati e Senatori. Ad Anagni alcune industrie stanno delocalizzando poiché, spostandosi a meno di 100 km più a sud, godranno di numerosi benefici che qui non potrebbero avere“. 

“Si accampa la scusa che la legge fosse fatta per le Regioni intere e non per le singole Province, ma anche la Cassa del Mezzogiorno non comprendeva l’intero Lazio ma solo le Province di Frosinone e Latina. Uno sforzo in più in Parlamento andava fatto”.

“Necessario un brand unico della Ciociaria”

Il chiostro di Montecassino (Foto: Michele Di Lonardo)

“Sul turismo ci dovremmo dilungare, ma semplificando credo che la Provincia di Frosinone debba proporsi in modo coordinato e come un unico brand o almeno con realtà simili che possano offrire al cliente un pacchetto completo che eviti il turismo mordi e fuggi. Anche qui cito un esempio. Per me che sono di Anagni, credo che una buona idea sarebbe quella di proporre il tour delle “Citta di Saturno” Anagni, Alatri, Ferentino (Antino), Arpino ed Atina, anche sfruttando le ottime risorse enogastronomiche del nostro territorio”.

Siamo stati Sede papale, abbiamo l’Abbazia di Montecassino fondata da San Benedetto Patrono d’Europa, facciamo squadra anche lì per un turismo religioso. Viviamo in un territorio stupendo che ha tutto, sia dal punto di vista paesaggistico che monumentale, religioso e naturale, dobbiamo imparare a “saperci vendere” meglio”.  

“L’amministrazione-Natalia in salute, la città no”

Il Consiglio comunale di Anagni
In qualità anche di referente cittadino del partito, come giudica lo stato di salute della maggioranza Natalia a due anni di distanza dalla vittoria alle comunali del 2023?

Non condivido molte delle azioni intraprese dall’amministrazione Natalia, ma cercando di essere imparziale dico che “apparentemente” l’amministrazione Natalia gode di una salute di ferro. E non potrebbe essere altrimenti, visto che tutti coloro che si erano candidati contro Natalia, escluso l’avvocato Santovincenzo, e che fino al giorno prima delle elezioni ne parlavano definendolo un cattivo Sindaco che aveva portato Anagni al degrado, il giorno dopo le elezioni magicamente hanno cambiato opinione e sono entrati in maggioranza. In politica tutto è legittimo, ma esiste anche l’opportunità di determinati comportamenti”.

“Se l’Amministrazione sembra star bene, però, la malata grave è la città di Anagni.
Ci sarebbe un elenco lunghissimo di cose da dire. Per citarne alcune, io sono contro la cementificazione selvaggia della Zona Industriale per dar spazio ad immensi capannoni di logistica che sono le attività che consumano più suolo, portano inquinamento da traffico veicolare e danno pochissimo lavoro. Siamo in Zona SIN e non si è bonificato quasi nulla, e poi che io ricordi ci sono leggi che impongono il riutilizzo di capannoni vuoti prima di autorizzare la costruzione di nuovi. Basta con le immense distese di fotovoltaico sui terreni verdi ed incontaminati. I pannelli fotovoltaici li mettessero sui tetti degli immensi capannoni esistenti. E poi, questa voglia di togliere spazio al verde ed ai parchi per creare parcheggi
“.

L’ospedale di Anagni

Per non parlare dell’ex Ospedale di Anagni dove si è inaugurato un Reparto di Oncologia che non esiste né sulla carta né nella realtà. Esiste solo un PACO. Sulla Sanità si deve cercare di fare qualcosa di costruttivo tutti insieme, senza colori politici. Il Centro storico poi è in agonia e la sua gestione dovrebbe essere armonizzata anche seguendo le prescrizioni del “Regolamento dell’Ornato” che ad Anagni disciplina l’arredo urbano e l’utilizzo dello spazio pubblico da parte di attività commerciali e non. A me risulta che questo sia in vigore in quanto l’ex Commissario Prefettizio dottor Ernesto Raio lo adottò con i poteri del consiglio”.

“Stavole-De Lellis, un cambio non sposterà nulla”

Come pensa finirà la querelle sulla staffetta che in questi giorni sta tenendo banco in città?
Daniele Natalia tra Chiara Stavole ed Anna De Lellis

“Confesso che l’argomento non mi appassiona. Non ho nulla contro la dottoressa De Lellis, che stimo, o contro la dottoressa Stavole. Non giudicando positivamente l’azione dell’amministrazione anagnina, non credo che il cambio di un singolo soggetto possa portare ad una rivoluzione amministrativa”.

“Posso solo dire però che Chiara Stavole è una mia amica, la conosco da oltre 30 anni e la trovo una donna molto intelligente, capace ed onesta”.