Non è rossa ma è lo stesso: la Zona che può salvare Mastrangeli

Frosinone ha la sua zona "Zona - (come se fosse) Rossa”. Sulla scia di Milano, Napoli, Firenze e Bologna. La firma il prefetto Liguori. Ma è una vittoria politica con un nome ed un cognome ben precisi

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Non è rossa ma è come se lo fosse. In punta di diritto non la si può chiamare come il provvedimento che riguarda le aree delle stazioni di Milano, Napoli, Firenze e Bologna. Ma in punta di sostanza Frosinone ha la sua area nella quale può mettere fuori senza troppi convenevoli quelli che potrebbero essere un fastidio. Non si decide per simpatia ma sulla base di un provvedimento ben circostanziato e con indicazioni ben precise. Lo ha firmato ieri sera il prefetto Ernesto Liguori.

Non c’è alcun dubbio: la Zona (quasi) Rossa nell’area della stazione di Frosinone è una vittoria politica dell’onorevole Nicola Ottaviani. Ed è un punto a favore, sul piano amministrativo, del sindaco del capoluogo Riccardo Mastrangeli.

Come nel Mundial 82

Nicola Ottaviani (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Come ai tempi dei Mondiali di Calcio del 1982 in Spagna, vinti dall’Italia di Enzo Bearzot, assist di Bruno Conti e gol di Paolo Rossi. Così Ottaviani e Mastrangeli hanno saputo orchestrare una efficace azione di “gioco”. Con rete finale. E meno male che i due sarebbero in disaccordo secondo una vulgata. (Leggi qui: Quelli che “stanno litigati” e invece vanno a cena).

Nei giorni scorsi l’ex sindaco di Frosinone ed oggi parlamentare della Lega Nicola Ottaviani aveva ha chiesto al Prefetto di Frosinone di valutare la possibilità di istituire la cosiddetta “Zona Rossa” temporanea. Dove? Nell’area esterna della stazione ferroviaria di Frosinone oltre che nelle vie adiacenti. Temporanea quanto? Per il periodo dei lavori di Ferrovie con i quali riqualificare la stazione ferroviaria. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di venerdì 17 gennaio 2025). 

Ottaviani aveva detto che la Zona Rossa andava istituita anche a Frosinone sia per  la durata dei lavori, la complessità degli stessi e l’impatto sulla circolazione stradale, oltre che sulle abitudini dei pedoni”. Soprattutto per “garantire agevolmente i livelli ottimali di pubblica sicurezza, anche in conseguenza della permanenza in pianta stabile di soggetti in condizioni di irregolarità amministrativa, spesso meritevoli di precipue attenzioni da parte delle forze dell’ordine”.

Una stella per Riccardo

Riccardo Mastrangeli

Poi, in occasione della convocazione giovedì scorso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica nel Capoluogo, è stato deciso di potenziare la sicurezza ed il controllo ulteriore delle forze dell’ordine nell’area. Nessuna rivoluzione: soltanto l’applicazione d’una serie di norme sulle quali il ministro Matteo Piantedosi già a dicembre aveva richiamato l’attenzione. (Leggi qui: Mastrangeli segna il perimetro e si prepara ad infliggere il Daspo Urbano).

In particolare su una di queste si è concentrata l’attenzione di Riccardo Mastrangeli: il cosiddetto “Daspo urbano“, il provvedimento di allontanamento dalla zona della stazione e delle aree pertinenziali. Sarà emesso direttamente dal sindaco che per questo nei prossimi giorni modificherà il regolamento della Polizia locale. 

Il prefetto intanto ha fatto la sua parte. Ha emesso l’ordinanza che prevede l’istituzione di una zona ad alta intensità di vigilanza, sensi dell’Articolo 2 del Testo Unico sulla Pubblica Sicurezza: per l’area della stazione del Capoluogo e delle zone adiacenti.

Il segnale politico

La sicurezza è uno dei nervi scoperti per qualsiasi amministrazione. Si può anche elevare una Torre Eiffel al centro della piazza ma se i ladri entrano nelle case gli elettori protestano. Dal loro punto di vista è meglio una città sicura che con la torre al centro della piazza.

Da settimane l’amministrazione Mastrangeli è sotto assedio per le sue scelte in materia di viabilità. Oggi creano disagi, se funzioneranno domani salveranno il centro urbano del Comune capoluogo. L’avvio dei lavori alla Stazione rischiavano di essere il colpo di grazia: domani daranno alla città una struttura moderna, architettonicamente accattivante; ma oggi stanno mandando in tilt gli ultimi grammi di pazienza degli automobilisti e dei pendolari. (Leggi qui: Caos alla stazione, il Pd a testa bassa contro Mastrangeli).

La Zona (quasi) Rossa ed il Daspo Urbano nelle mani del sindaco sono due strumenti che colpiscono direttamente al cuore il problema della sicurezza percepita. E che sono in grado di ribaltare il sentiment della piazza. A condizione di applicare senza tentennamenti le nuove regole. E farle rispettare. Altrimenti sarà un fallimento.