Non solo Roma ora pure Latina: «La Ciociaria perde troppi pezzi”

Antonio Pompeo: "La Ciociaria continua a perdere troppi pezzi. Il centrodestra non è capace di invertire la rotta". La provincia di Frosinone sta perdendo troppi "pezzi"

«Se negli anni passati il tema era “soltanto” quello della presenza di Roma nel Lazio, oggi subiamo anche l’attrattività di Latina rispetto al nostro territorio. L’impoverimento che stiamo subendo negli ultimi tempi soprattutto in termini di servizi diventa sempre più preoccupante». A lanciare l’allarme è Antonio Pompeo, due volte presidente della Provincia di Frosinone e coordinatore per il Lazio della componente Pd Energia Popolare.

Roma è Roma: ci stà che attiri più gente e più occasioni delle province del Lazio. Ma ora per Pompeo accende l’attenzione anche su un altro punto: anche Latina è diventata attrattiva e con l’autostrada diretta Roma – Latina compirà un ulteriore balzo. A discapito di Frosinone.

Numeri alla mano

Antonio Pompeo

I dati demografici non aiutano se si considerano i 43mila residenti nella città di Frosinone rispetto ai 127mila nella città di Latina ed i 462mila abitanti della provincia di Frosinone rispetto ai 566mila di quella di Latina.

«Continuando così i numeri saranno destinati a scendere. Più che una sinergia tra le due province del Lazio, sicuramente auspicabile e utile anche per mitigare gli effetti della presenza di Roma nella regione, ne sta venendo fuori una marginalizzazione del nostro territorio».

I fatti sono evidenti. Dopo la penalizzazione sul versante dell’Agenzia delle Dogane, nelle scorse settimane è stata annunciata la soppressione della Commissione tributaria. Aggiunge Antonio Pompeo che «la Cgil si è riorganizzata scegliendo Latina come sede principale tra le due province. La stessa identica operazione è stata effettuata da associazioni come la Coldiretti e Confcommercio, così come con l’unificazione della Camera di Commercio del Basso Lazio la sede principale della stessa è stata ubicata a Latina».

Sempre più verso Latina  

Foto © Schwoaze

Per l’ex Presidente della Provincia la forte preoccupazione è «che si andrà sempre più in quella direzione con una situazione economica, produttiva e occupazionale che fa davvero tremare i polsi in Ciociaria».

C’è un elemento a rendere più grave la situazione: sul piano delle infrastrutture, Frosinone dovrebbe essere avvantaggiata: «infrastrutture importanti come l’autostrada e la superstrada Ferentino-Frosinone-Sora. Ad intermittenza viene fuori il tema della Fermata Tav da realizzare tra Ferentino e Supino. È l’unica opera che davvero può invertire la rotta della provincia di Frosinone. Ma ci si ferma agli impegni, ai convegni e la situazione non decolla. Dopo annunci di emendamenti e risorse nella finanziaria del Governo ora nulla più».

La prospettiva è allarmante. «Di questo passo la provincia di Frosinone è destinata alla deriva e all’isolamento funzionale. I giovani vanno via, le multinazionali decidono di investire altrove e perdiamo occasioni importanti».

Sul piano politico

Elly Schlein (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Per Antonio Pompeo la questione è anche politica. Ritiene che ci sia una palese incapacità al Governo da parte del centrodestra. «La consapevolezza dell’incapacità di un centrodestra non all’altezza di governare questi processi dovrebbe dotare di maggiore responsabilità il Partito Democratico».

Chiede al Pd di ritrovare il proprio ruolo e la propria capacità di spinta. Oggi è totalmente impantanato nella questione del Congresso Provinciale: tutto è fermo, il livello nazionale non interviene, dallo scorso dicembre la provincia di Frosinone non ha più un organismo dirigente che governi il Partito. Come se si volesse la liquidazione di questo modello di Pd per trasformarlo in un Movimento. Che è cosa del tutto diversa.

Sul punto, Antonio Pompeo non ci stà. E ribadisce che il Partito Democrartico «non può sottrarsi al ruolo di traino per rimettere insieme un centrosinistra che ha competenze, classe dirigente e cultura di governo».