
A Latina sognammo le terme quando le terme chiudevano. Per decenni le sognammo come possibili quando altrove era già incubo
Questa è una bella storia, a Latina sognammo le terme quando le terme chiudevano. Per decenni le sognammo come possibili quando altrove era già incubo. Noi discutiamo sul niente e ci sbracciamo, tifiamo, litighiamo.
Ora ci stiamo dividendo su un passaggio fondamentale. Destra e sinistra della città si azzuffano sulla paternità del nuovo ospedale di Latina. La destra di maggioranza in Regione con Rocca sostiene: è cosa mia.

Qualcuno ricorda che era idea del sindaco Vincenzo Zaccheo. Interviene Salvatore De Monaco a difendere la posizione, in nome della destra storica . Il Pd? Con il Segretario comunale Marco Cepollaro e la memoria storica di Claudio Moscardelli replica che “no, fu scelta di sinistra“. E così via.
“Sì, ma si farà”
Non entro nel merito della primogenitura, non farò indagini sul DNA dell’idea. Come non mi chiedo chi realizzò le terme di Latina perché, semplicemente, non ci sono. Non discuto neanche nel merito sul luogo dove fare ospedali, perché semplicemente, il nuovo ospedale a Latina non c’è.

Dice: “Ma si farà”. È quasi mezzo secolo che annunciamo la Roma-Latina, intesa come autostrada, tra poco non si faranno più le automobili e noi ancora di questo parliamo. Se tanto mi dà tanto, il Santa Maria Goretti diverrà eterno come il Colosseo.
E’ più probabile che un cammello passi nella cruna di un ago che un ricco nel regno di dio, recita così il vangelo e parafrasando è più facile che finiscano tutte le malattie che aver curate quelle che ci sono nel nuovo ospedale pontino.
Ma? Ne avremo certo parlato e a chiacchiere facciamo volare anche gli asini. Ben venuti nella provincia… A parole.