Il primo cittadino di Latina vittima da giorni di commenti offensivi e volgari sul suo aspetto fisico dopo le cure per un tumore. Un quadro d’inciviltà civile senza precedenti che l’ha indotta a presentare denuncia. E’ ora di ritrovare il senso dell'umano, del dolore e del rispetto.
Da settimane sui social rimbalzano commenti a dir poco offensivi e volgari sull’aspetto fisico del sindaco di Latina Matilde Celentano, che si è sottoposta a cure per il cancro che hanno provocato effetti di gonfiore sul viso. Di questo erano stati edotti tutti visto che il primo cittadino aveva informato il Consiglio su questo percorso di cure. Ciò non di meno sono continuate le accuse di aver usato i soldi dello stipendio da sindaco per farsi cure estetiche con pesanti giudizi sugli effetti. Lo stesso sindaco visto il reiterarsi delle accuse oggi ha annunciato che procederà a sporgere denuncia alle autorità competenti. (Leggi qui: Il coraggio di Matilde: “Ho affrontato un tumore, l’ho sconfitto. Andiamo avanti”).
“È intollerabile che debba essere giudicata non per l’operato di sindaco, ma per il sospetto di ricorrere alla chirurgia estetica – ha detto Matilde Celentano – Sono consapevole di essere un personaggio pubblico e mi prendo anche le critiche, ma deve finire questo attacco alle donne che fanno ricorso a interventi migliorativi della propria estetica, dietro i quali ci potrebbero essere problemi psicologici e di salute”.
Uno spaccato desolante
Emerge un quadro di inciviltà civile senza precedenti. Chiunque la pensi diverso è oggetto di offese personali in nome di verità oggettive, ogni sindaco poi è per definizione baro e prenditore di denaro. Stucchevole anche il tifo intorno: determinato dalla distanza politica dall’offeso ed a ruoli invertiti cambia la tifoseria ma non le offese.
“Ho già chiarito pubblicamente i motivi per i quali il mio fisico ha subito modifiche transitorie, dovute alle terapie a cui mi sono sottoposta per la cura di un tumore – ha aggiunto il primo cittadino – Ma in ogni caso anche qualora fossi ricorsa a interventi di chirurgia estetica, nessuno ha il diritto di giudicare non soltanto me ma tutte le donne che avessero fatto scelte simili. Lo trovo un attacco becero e irrispettoso della persona. La derisione del corpo e la discriminazione di una persona per il suo aspetto fisico sono configurabili nel body shaming. Una pratica che va fortemente condannata”.
La giungla della rete

Il sindaco Celentano fa bene a fare denuncia perché in troppi pensano che i social in particolare e la rete in generale, siano luoghi senza legge, dove tutto è consentito. Solidarietà al sindaco nella speranza che la cosa sia mutuabile: che venga applicata anche quando attaccano i giornalisti che non stanno al politicamente corretto.
I social celano che chi è oggetto di offese è comunque umano, una canaglia si avventa sulle persone e travolge anche il dolore personale per buttarlo nella gogna della maggioranza. Il politico è di per sé male, il giornalista che non segue la vulgata è uguale: il tutto in questa incivile salsa di aver perduto il senso dell’umano, del dolore, del rispetto.




