Opposizione compatta su Gaza ma per la vera unità manca una strategia

La minoranza ha superato per una volta le divisioni intorno ad un tema internazionale. Tuttavia senza una visione condivisa le fratture continueranno ad alimentare il dibattito politico. Mastrangeli alla finestra deve preoccuparsi più che altro del fuoco amico ovvero del gruppo di Fratelli d'Italia che chiede maggiore attenzione

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

È stato già scritto tutto sulla mancata discussione della mozione su Gaza, che era stata inserita all’Ordine del Giorno del consiglio comunale di Frosinone la scorsa settimana. Offre però lo spunto per qualche ulteriore riflessione politica il profilo unitario, di sdegno e censura, tenuto da tutta l’opposizione consiliare nei confronti della maggioranza del sindaco Mastrangeli che ha evitato la discussione del documento.

La novità: minoranza compatta per una volta

Guardando l’altra parte dell’Aula consiliare, è già di per sé una novità l’idea che tutte le forze di minoranza possano essere unite, anche solo per un attimo, su un tema che comunque va ben oltre i confini del Comune di Frosinone. La vera notizia è questa. Non la mozione mancata. “Unita”, sì ma forse non nel senso che ci si aspetterebbe. 

Anselmo Pizzutelli

Tutte le forze di minoranza dunque si sono ritrovate unite.  Ma attenzione: “unità” non significa necessariamente strategia comune.  Il fronte compatto si è manifestato a colpi di comunicati stampa che hanno invaso redazioni e siti locali dell’informazione: un fuoco incrociato nei confronti della maggioranza del sindaco Mastrangeli. Colpevole, secondo i suoi oppositori,  di aver eluso il dibattito e il confronto. 

Un’unità da tastiera, però, più che da Aula consiliare strutturata. In ogni caso, una reazione politica forte da parte di PD-FI-Lista Mastrangeli-PSI-FutuRa, capace di mostrare un’unità rara e per certi versi sorprendente. 

L’interrogativo principe

La domanda però, avrebbe detto Antonio Lubrano, nasce spontanea. Se l’opposizione è così capace di unirsi su temi internazionali di grande peso, perché non riesce a fare altrettanto quando si tratta di questioni che toccano certamente più da vicino la vita quotidiana dei cittadini?  E non è che a Frosinone manchino problemi o criticità sulle quali dibattere e fare rivendicazioni in Consiglio comunale, in maniera corale e unitaria.

Angelo Pizzutelli, Norberto Venturi, Fabrizio Cristofari del gruppo Pd

Ora “vedendo il bello in ogni cosa” come ammoniva San Francesco, questa compattezza politica che si è materializzata per Gaza, potrebbe essere una spia di un’opposizione che sta cercando di trovare una strada condivisa da percorrere insieme verso le prossime elezioni Comunali del 2027. 

Un primo passo (forse) per costruire una coalizione che, pur tra mille difficoltà, sta provando a riscoprire quella “cosa” che in politica, tanto evocata quanto sfuggente, si chiama “unità”.  E che costituisce il presupposto imprescindibile per vincere qualsiasi elezione. Non solo a Frosinone.

Il rischio-vetrina

Guardando l’altra faccia della medaglia, l’unità su Gaza rischia di diventare per i gruppi di minoranza, una semplice vetrina politica, destinata a spegnersi alla prima difficoltà.

Vincenzo Iacovissi del Psi

L’impressione che prevale, infatti, è quella di un’opposizione ancora priva di una vera e propria strategia condivisa. Sui temi locali, che sono quelli che effettivamente contano per i cittadini di Frosinone, sulla “ciccia”, l’assenza di una linea comune è ancora troppo evidente. 

Le divisioni interne, specialmente tra PD e PSI restano oggettive e manifeste, così come la scarsa capacità di dialogo su questioni che invece richiederebbero una risposta rapida e concreta.

Mastrangeli osserva senza turbarsi più di tanto 

Il sindaco Riccardo Mastrangeli non si scompone granché. Sà benissimo che, almeno fino alle elezioni Provinciali, nulla ha da temere, quantomeno da un’opposizione che, pur manifestando una certa indignazione, non riesce a trasformarla in una proposta politica concreta e condivisa. 

Franco Carfagna con il Gruppo FdI al Comune di Frosinone

Qualche “problemino” invece, in assenza di un necessario chiarimento, potrebbe crearglielo il gruppo di Fratelli d’Italia. Sono troppi i bocconi andati di traverso ai meloniani nell’ultimo anno.

Serve un digestivo, offerto dal sindaco però. La consiliatura certo non è a rischio, ma qualche seduta “a vuoto” nonostante il ripristino della Seconda convocazione, potrebbe anche esserci.

Opposizione senza una visione condivisa

Ciò detto e tornando all’analisi politica vista dall’altra parte dell’Aula consiliare, l’opposizione, nella sua oggettiva fluidità di esperienze e storie politiche deve ancora fare i conti con una propria visione condivisa. Che non sia solo quella di una comunicazione reattiva e indignata, finalizzata più a fare rumore che a fare sintesi, ma anche di una strategia politica, di medio lungo termine, capace di proporre una alternativa di governo della città concreta e credibile e di far crescere, attorno a questo progetto, un’opinione pubblica favorevole. 

L’aula consiliare del Comune di Frosinone

La strada da percorrere è lunga ma se l’opposizione riuscirà a trasformare l’indignazione in proposta, il comunicato in programma, la reazione in visione, allora, e solo allora, potrebbe davvero avere una chance nelle prossime elezioni comunali del 2027.

Un vecchio proverbio tibetano recita:quando c’è una meta precisa, anche il deserto diventa la strada”.