Orgoglio e stoccate: Cusani incoronato “top-player” pontino della Lega

Il primo cittadino di Sperlonga è il 500° sindaco del Carroccio. Il "gran colpo" di Mario Abbruzzese festeggiato nel corso di una manifestazione a cui hanno partecipato i vertici nazionali, regionali e provnciali del partito. "Armando sarà il nostro valore aggiunto", ha detto il sottosegretario Claudio Durigon

La resurrezione di Armando Cusani si consuma tra una lacrima appena nascosta ed una citazione di Anassimandro. Prende forma in un teatro gremito di politici, venuti per assistere al miracolo: il Lazzaro che esce dal sepolcro, il Montecristo che getta la maschera e rivela di essere Edmond Dantés, il ritorno in prima linea per quello che fu l’enfant prodige della politica pontina e segnò tre stagioni di Forza Italia fino a diventare troppo scomodo e per questo da abbattere.

L’addio a Forza Italia dopo vent’anni di trionfi è del 2018. La scelta della retrovia come rifugio è durata sei anni: nei quali ha continuato a fare politica, amministrare, appoggiare rivestendo ruoli strategici in molte elezioni ma sempre rimanendo defilato. Da ieri è il 500° sindaco della Lega in tutta Italia, parola di Consiglio federale.

La lacrima e Anassimandro

L’intervento di Armando Cusani

Si commuove e trattiene una lacrima Armando Cusani annunciando il suo ritorno in prima linea sotto la bandiera di Alberto da Giussano. Lo fa dall’auditorium di Sperlonga affidandosi alla filosofia di Anassimandro, filosofo ed astronomo greco del VI secolo Avanti Cristo. Secondo il quale non esiste né il passato e né il futuro ma il presente “le cose si trasformano l’una nell’altra a seconda delle necessità e rendono giustizia sociale l’ordine del tempo”.

È un Cusani in straordinaria forma quello che ufficializza la sua ascesa alla prima linea pontina del Carroccio. In grande spolvero sul piano dialettico e dei contenuti, giura di essere pronto a ripartire ed “a dare una mano” al territorio attraverso il Partito.

Il vento gelido si incunea tra i vicoli bianchi del borgo saraceno, si insinua nell’auditorium realizzato al posto della chiesa sconsacrata di Sanctae Mariae de Spelonchae. A scaldare il clima ci pensa Armando. Perché tutti i Lazzari sono vincitori che hanno appena battuto la morte e per questo sono invincibili, tutti gli Edmond Dantés hanno un conto da regolare. Lui ne ha un bel po’.

Il gran colpo di Abbruzzese

La sala durante l’intervento di Cusani

L’operazione Resurrezione porta la firma di Mario Abbruzzese, anche lui per una vita in Forza Italia e pure lui uscito per le stesse ragioni di Armandino: quel Partito non era scalabile, non dava la possibilità di essere ascoltati ed incidere sul territorio, rifiutò anche il progetto politico proposto dall’unico sindaco di Capoluogo vincitore nel pieno del crollo del centrodestra. Si chiamava Nicola Ottaviani, voleva realizzare un movimento di sindaci parallelo al Partito, finì pure lui per andarsene nella Lega tracciando un percorso seguito da molti.

È Mario Abbruzzese ad intrattenere la platea in attesa che da Roma arrivino il vice presidente nazionale Claudio Durigon ed il Coordinatore del Lazio Davide Bordoni. “Oggi ritrovo sul mio percorso politico un amico. Conosco di Armando le sue doti, la sua caparbietà, la sua concretezza e preparazione sui grandi problemi che danneggiano non solo il territorio ma anche le imprese e le famiglie”. E l’imperativo finale è stato uno soltanto: “Ti invitiamo a tirare fuori la spada che troppo in fretta aveva riposto nel fodero”. Applausi.

L’applauso degli esponenti locali

Mario Abbruzzese

Che la Lega abbia trovato il “miglior top player in circolazione” l’hanno sottolineato, subito dopo, nei loro interventi il coordinatore cittadino di Sperlonga Antonio D’Arcangelo, il segretario provinciale e capogruppo consiliare al comune di Minturno Massimo Moni, quello regionale Davide Bordoni e la deputata pontina Giovanna Miele.

“Saremo ancora più incisivi, forti e rappresentativi – hanno detto – In una regione ed in una provincia in cui il nostro Partito è centrale grazie ad una classe dirigente che ha saputo farsi interprete delle nostre comunità. Cusani è persona di grande esperienza riconosciuta in tutta la provincia dove ha già ricoperto, dal 2004 al 2014, il ruolo di presidente. Insieme faremo grandi cose”.

Durigon: “Cusani valore aggiunto”

Claudio Durigon con Armando Cusani

L’annuncio di Cusani diventato da poche ore 500° sindaco della Lega in Italia l’ha fatto Claudio Durigon davanti ad una platea strapiena di amministratori che si sono affiancati alla famiglia del due volte presidente della Provincia e all’intera maggioranza consiliare “che devo ringraziare – ha detto testualmente Cusani perché ho capito che, nonostante tutto, mi seguirebbe anche se mi buttassi a mare”.

E molti applausi sono stati rivolti ai consiglieri comunali di Fondi Luigi Parisella e Franco Cardinale: sono stati loro (secondo Abbruzzese) a convincere Cusani a non rimanere senza un’appartenenza politica e partitica. Siedono in prima fila insieme al vice sindaco di Latina Massimiliano Carnevale ed al capogruppo Vincenzo Valletta, al secondo consigliere di Minturno (e nipote d’arte) Niccolò Graziano, all’ex sindaco e consigliere d’opposizione al comune di Castelforte Giampiero Forte.

Davide Bordoni con Mario Abbruzzese

Buona anche la rappresentanza formiana con il capogruppo ma anche vice presidente dell’Anci Lazio Antonio Di Rocco e dal consigliere comunale e provinciale Nicola Riccardelli. Si sono aggiunti Sonia Bianchi (in consiglio ad Aprilia sino a qualche mese fa), l’assessore al comune di Terracina Gianluca Coraddini ed i consiglieri comunali di San Felice Circeo e di Spigno Saturnia Rita Rossetto e Salvatore Mastantuono,

“Ho chiesto a Cusani di rimettersi in gioco – ha aggiunto Claudio Durigonperché rappresenta davvero un valore aggiunto per i nostri territori per le sue capacità amministrative, per la sua datata esperienza politica e soprattutto per la sua conoscenza dei problemi sul tappeto. Sono convinto che ci permetterà di attrarre giovani e fasce di elettorato che hanno deciso da anni di disimpegnarsi dalla politica attiva e di ridisegnare una nuova collocazione istituzionale di Roma sullo scacchiere regionale”.

Cusani rilancia le sue vecchie battaglie

Armando Cusani

Cusani interviene alla fine: “Non penso ancora di uscire da un sarcofago…”. Ha successivamente elencato quelle che ha definito “ragioni sostanziali” per la sua decisione di diventare – come detto – il 500° sindaco leghista (il secondo in provincia dopo il ponzese Franco Ambrosino) in Italia. “Innanzitutto Durigon è l’unico parlamentare del pontino – ha proseguito – Che può vantare una posizione politica di primissimo livello (ancora applausi ndr) a livello nazionale per essere diventato il vice di Matteo Salvini. La Lega, a differenza di altre forze politiche, rappresenta davvero i territori e le loro istanze. Forza Italia continua a rimanere la stessa cosa, anzi è forse peggiorata rispetto al partito in cui ho creduto nel 1994. Fratelli d’Italia al momento resta un gigante (elettorando parlando) con i piedi d’argilla”.

Il sindaco di Sperlonga, parlando a braccio, si è detto pronto a rilanciare due sue vecchie battaglie: “Non c’è bisogno di alcuna riforma Costituzionale. Lo prevede già l’articolo 132. Serve la 21° regione italiana che deve diventare Roma e basta. E’ assurdo che l’80% del bilancio regionale rimanga all’interno del grande raccordo anulare”.

Gerardo Stefanelli

E poi l’accorpamento, non più rinviabile, delle province di Latina e Frosinone. “Sono due enti vuoti, a limitata sovanità popolare, con un presidente di Latina (durissimo l’attacco a Gerardo Stefanelli ndr) che è dipendente della stessa amministrazione provinciale. Gli imprenditori ci hanno dato una grande lezione: hanno accorpato le due Camere di commercio e quella esistente è diventata l’ottava in Italia. La politica vuole perdere tempo? Io no”.

Armando a valanga, stoccata a Mitrano

Cusani tagliente anche su alcuni argomenti a lui tanto cari: il ciclo delle acque (“il nuovo management di Acqualatina sappia rilanciarlo chiudendo la stagione delle clientele e respingendo il ricatto di qualche sindaco”), quello dei rifiuti (“Sono andato via nel 2014 e questa provincia non riesce a presentarlo alla Regione”), del welfare (“l’attenzione verso gli ultimi sarà il tema del futuro..La parte nord di questa provincia si è trasformata in quartieri dormitori di Roma”), dell’edilizia scolastica (“servono i campus scolastici. Ne realizzai due in poco meno di 22 mesi”) e della sanità.

Cosmo Mitrano e Claudio Fazzone (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Cusani è stato frontale contro l’ex sindaco di Gaeta, ora consigliere regionale di Forza Italia Cosimo Mitrano: ”Non credete a chi favoleggia che domani inizieranno i lavori per la realizzazione del nuovo ospedale di Latina e del Policlinico del Golfo. L’edilizia sanitaria non è realizzabile con i fondi regionali. Servono i progetti di finanza con cui i privati nel nord italia hanno realizzato ospedali nuovi ed efficienti”.

Nel suo intervento Cusani è stato chiaro, infine, su un punto. Rivolgendosi a Durigon ha auspicato che la Lega rilanci “concretamente” il suo progetto sul federalismo. “l’unico in grado di recuperare il rapporto con i cittadini e di riportarli a votare”. E forse le urne, nonostante le immancabile smentite (“non ho chiesto poltrone per questa naturale scelta”), sono nell’orizzonte politico di Cusani: riconquistare (magari con il voto a suffragio universale) la Provincia o, alle politiche del 2027, uno scranno alla Camera. Basta chiederlo a Mario Abbruzzese.