Un solo consigliere in opposizione. E nemmeno troppo convinto. L'amministrazione di Anagni ormai è un 'monocolore Natalia'. E proprio questo potrebbe rappresentare un rischio
La novità più rilevante, si fa per dire, è stata l’inaugurazione della nuova sala consiliare. Anzi, della vecchia sala consiliare, visto che il Consiglio si è tenuto, per la prima volta dopo molto tempo, nella vera Aula del palazzo comunale e non più, come accadeva ormai da anni, all’interno della Sala della Regione. Questo per dare l’idea del rilievo del Consiglio comunale, l’ultimo della stagione estiva, che si è tenuto giovedì scorso ad Anagni.
Un consiglio lampo, visto che è iniziato alle 18:18 ed è finito alle 18:50. Che, e questo invece è un segnale politico da non trascurare, è stato praticamente senza opposizione.
Senza opposizione
Infatti, dei tre esponenti della minoranza rimasti (ufficialmente) tra gli scranni del Consiglio comunale, solo uno era presente, Danilo Tuffi. Gli altri due , Giuseppe De Luca e Luca Santovincenzo, erano occupati per motivi di lavoro. Tutto debitamente giustificato, va da sé. Ma di fatto, la minoranza era composta da un solo uomo.
Anzi, poiché i banchi della nuova sala non sono rigidamente divisi tra maggioranza ed opposizione, per tutta l’assise Tuffi si è seduto di fianco a Guglielmo Vecchi di Idea Anagni (che poi in serata si è fatto vedere ad un appuntamento della Lega, tanto per chiarire la sua reale collocazione politica). Dando così anche fisicamente l’idea di un suo (di Tuffi) ormai imminente avvicinamento al centro destra cittadino.
Ma, al di là della collocazione fisica, (anche se comunque ha fatto un certo effetto vedere Tuffi al fianco dei suoi vecchi compagni della maggioranza), quello che conta in politica sono sempre le scelte. Ed il Bilancio del Consiglio comunale di giovedì pomeriggio è quello di un voto che è stato praticamente all’unanimità su tutto. Solo su una questione, il punto sull’assestamento della salvaguardia degli equilibri di bilancio, Tuffi si è astenuto, rivendicando il volo di astensione che aveva già dato nel Consiglio sul Bilancio. Resta il fatto che un voto contrario non c’è stato.
Un uomo solo all’opposizione
E siccome in tutti gli altri punti il voto di Tuffi è stato positivo, la fotografia più rilevante della giornata è quella di un consiglio in cui, Santovincenzo a parte, la minoranza di fatto non c’è più. Un vero e proprio monocolore, che aumenta ancora di più i margini della coalizione capitanata da Daniele Natalia.
Che proprio per questo adesso deve guardarsi soltanto dai rischi provenienti dall’interno; come il ruolo sempre più rilevante di Fratelli d’Italia nello schieramento (giovedì è tornata in assise, dopo diverse assenze, anche Giulia Beccidelli); oppure le strategie per guadagnarsi il ruolo di candidato a sindaco in vista delle prossime comunali di Carlo Marino; oppure il rapporto ballerino con la Lega (e infatti in Giunta , oltre al vicesindaco Riccardo Ambrosetti, era assente, anche se giustificato, Vittorio d’Ercole).
Ma al di là di questo, e nonostante le polemiche che circolano (vedi ad esempio quelle sulla Sanità), l’orizzonte di Natalia sembra virare decisamente sul sereno.