L'assessore Elena Palazzo non chiude ai segnali mandati da Forza Italia. Si vedranno nei prossimi giorni. Ma ad una condizione chiara: niente repliche del passato. E c'è una ragione di coerenza. La rotta: "Prima la squadra e poi l'uomo”. Gli errori di dieci anni da non ripetere. Intanto sugli altri fronti...
Indietro non si torna. Per coerenza e per rispetto dell’elettorato di centrodestra. Ma dal passato si deve ripartire. È la rotta politica tracciata in queste ore da Elena Palazzo, assessore regionale all’Ambiente e Turismo ma soprattutto il riferimento di Fratelli d’Italia ad Itri. Che si prepara a tornare alle urne per le elezioni Comunali: in maniera anticipata per la terza volta di fila.
Era molto attesa la presa di posizione dell’assessore: Forza Italia aveva mandato segnali in vista della definizione dello schieramento elettorale da mettere in campo la prossima primavera. (Leggi qui: Fargiorgio aspetta il primo squillo del 2025: quello della Palazzo).
Elena dice no
Se quei segnali puntano a ricostruire un’alleanza già vista: nulla da fare; se puntano a costruire su basi nuove e diverse dal passato, allora si può ragionare. “Con la caduta dell’amministrazione Agresti si è definitivamente chiusa un’era”: l’assessore Palazzo mette subito in chiaro le cose dopo i segnali inviati da Forza Italia subito dopo Natale. Le proponevano di sotterrare l’ascia di guerra e voltare pagina in città, scrivendo insieme quelle del futuro. La risposta è un no netto e senza possibilità di ripensamento, se si intende ragionare su formule già viste e che non hanno funzionato. È diversa e possibilista se si vuole costruire superando il passato.
Per comprendere lo scenario bisogna riportare gli orologi indietro al 25 marzo 2024. Quel giorno il Comune di Itri guidato da Giovanni Agresti deve approvare il Bilancio. Di quell’amministrazione ha fatto parte anche Elena Palazzo nel ruolo di vicesindaco dopo la vittoria elettorale del 3 e 4 ottobre 2021. Poi i rapporti tra la sua parte politica ed il sindaco si guastano: le tensioni salgono fino al punto che Elena Palazzo e Fratelli d’Italia decidono di uscire dal governo cittadino, circa sei mesi prima del voto sul bilancio. A questo punto entra in campo Forza Italia: prende il posto di FdI in maggioranza. È settembre 2023.
Elena Palazzo attende con pazienza il 25 marzo 2024 ed al momento del Bilancio vota contro. Lo fa insieme alla lista di minoranza “Itri Facciamo Futuro” dell’avvocato Antonio Fargiorgio. Finisce 8 a 8 con la maggioranza: il Bilancio non passa e quel voto pone fine alla quarta consiliatura del sindaco Giovanni Agresti iniziata appena due anni e mezzo prima.
Il nodo Fargiorgio
Il No pronunciato in queste ore è in coerenza con quel voto che ha determinato la caduta dell’amministrazione Agresti IV. È un no ad uno schema basato sull’uomo solo al comando, un si ad un ragionamento che punta sulla squadra. In chiave elettorale, inizia a fare chiarezza su una parte del campo: non chiude la strada al dialogo con Forza Italia, la chiude ad un assetto che non funziona e che per tre volte ha portato la città alle elezioni anticipate. Allo stesso tempo non accende il semaforo verde su nessuna candidatura a sindaco: né quella di Antonio Fargiorgio né quella della stessa Elena Palazzo.
“Gli uomini e le donne che si sono assunti la responsabilità di quella scelta hanno compiuto un atto coraggioso, non facile. Lo hanno fatto con lo scopo di ridare dignità ad una comunità di cittadini che ha assistito, incredula, ad un vero e proprio atto di sovvertimento del voto, e quindi delle istituzioni” ha spiegato l’assessora regionale di Fdi.
Nelle ore scorse ha messo la pietra tombale sul passato e sul modello Agresti. Ha parlato della “arroganza e la presunzione di profanare la volontà del popolo: si traduce in una vera e propria violenza politica. Sottrarsi ad un impegno programmatico assunto con i cittadini corrisponde a tradire il suffragio universale; confondere l’interesse generale ed il bene comune con gli interessi particolari e personali significa mortificare il sistema di governo. Tutto questo non potrà né dovrà più accadere”.
Il nodo candidatura
La responsabile dell’Ambiente e del Turismo nella Giunta Rocca considera prematuro il discorso sulla candidatura a sindaco. Per capire la ragione bisogna prendere una delle frasi dette in queste ore: ”Per le prossime amministrative a vincere sarà la squadra. Itri ha bisogno di una visione forte e di azioni concrete”. In apparenza è un’espressione di circostanza. Nel caso delle Comunali di Itri non è così. Come va letta allora quella frase?
Per tre volte di fila l’amministrazione comunale di Itri è caduta prima della scadenza naturale. Nella lettura di Elena Palazzo significa che ci sono stati evidenti errori nelle scelte fatte al momento di allestire le liste e ponderare i candidati dal 2015 in poi. Errori di scelta tutti culminati con l’arrivo in Comune di ben tre commissari Prefettizi.
Nel 2015 la guida di Itri era stata affidata al Commissario Prefettizio Raffaella Vano che venne designata a seguito della sfiducia al sindaco Giuseppe De Santis. Nel 2020 il Ministero inviò a reggere Itri il vice prefetto aggiunto di Latina Francesco Del Pozzone: nominato dopo la caduta del sindaco Antonio Fargiorgio. Infine nella primavera 2024 c’è stato il terzo commissario. Nella visione di Elena Palazzo puo bastare.
Non l’uomo ma la squadra
“Questa volta non sarà il candidato Sindaco a fare la differenza ma la forza della sua compagine. È su questo legame che dobbiamo lavorare. L’esperienza degli ultimi dieci anni ci ha insegnato questo” ha detto Elena Palazzo. Su un aspetto l’assessora si definisce “orgogliosa”: di essere rimasta a lavorare (“più di prima”) per la sua comunità anche dopo la sua elezione al Consiglio regionale e alla nomina ad assessore. “Tante sono le cose portate a casa per Itri e tanto c’è ancora da fare” ha sottolineato. Mettendo in chiaro che “per riuscire a centrare in pieno l’obiettivo ho la necessità di avere come riferimento un’Amministrazione che rispetti il mio ruolo e lo colga come un’opportunità per il bene di Itri e non lo contrasti invece, dando così prova di scarsa lungimiranza”.
Rivendica il ruolo di Fratelli d’Italia ad Itri: è il primo Partito. “Sono fiera del lavoro svolto dal gruppo di FdI nell’amministrazione appena trascorsa. Un lavoro prezioso interrotto soltanto da chi ha tradito il proprio mandato elettorale estromettendo il primo Partito della città dalla maggioranza. Così facendo, il cuore pulsante del progetto politico è stato sostituito con l’esercizio del potere fine a sé stesso. Il risultato è stato nefasto: gettare il paese nell’oblio”.
Insomma non servono “vecchi e superati schemi” e l’assessora Palazzo ribadisce di essere la garante di un progetto che punta a vincere le prossime elezioni amministrative. “Abbiamo gli uomini e le donne, la visione, il coraggio e la determinazione, ma soprattutto gli strumenti necessari per cambiare tutto. Stiamo costruendo la squadra – ha concluso Palazzo – i suoi valori e le regole da rispettare, solo dopo sceglieremo chi la guiderà. Nessun salvatore della patria. Nessun uomo solo al comando. Solo un forte gruppo coeso e unito, competente e preparato, potrà dare i risultati che tutti attendono. E io sto lavorando per questo”.
In campo Gelfù
Nel frattempo gli altri fronti si stanno organizzando. Sono trascorsi dieci mesi dalla sfiducia al sindaco Agresti. I rumors dicono che la compagna Edda Colaguori, funzionaria al comune di Itri sino al 31 dicembre, potrebbe essere protagonista alle prossime elezioni amministrative dopo aver guadagnato il pensionamento. Un nome sul quale Fratelli d’Italia non intende aprire alcuna forma di confronto: il vecchio per loro è esattamente quello.
Nel frattempo si registra la prima candidatura a sindaco presentata un po’ timidamente tra Natale e Capodanno: è quella di Antonio Gelfù, giovane imprenditore del legno che ha deciso di mettere il cappello alla lista civica denominata “Insieme per Itri”.
E l’ex sindaco Antonio Fargiorgio? La sera dell’Epifania ha letto le dichiarazioni dell’assessora Palazzo maturando la convinzione che il centro destraspaccato potrebbe favorirlo per inseguire un secondo mandato. Il tutto con la conferma in toto della sua formazione civica “Itri Facciamo Futuro”, l’apporto in ordine sparso di pezzi elettoralmente importanti provenienti dalla galassia di An-Fdi (l’ex assessore Raffaele Mancini) e del Pd.
Decisivo sarà allora il confronto FI – FdI. A quel punto sarà importante soltanto il ricorso al pallottoliere e all’ultimo voto. Quello utile.