A fari spenti si tenta l’accordo tra le aree De Angelis e Battisti-Pompeo per evitare la conta al Congresso. Gli sherpa lavorano con il silenzio addosso e l’obiettivo dichiarato: una sintesi che non escluda nessuno, ma che chiede a qualcuno di rinunciare.
Gli sherpa sono all’opera, stanno lavorando a fari spenti e su un sentiero sottilissimo. L’obiettivo è quello di stabilire una linea di dialogo fra le due anime del Partito Democratico di Frosinone: quella di Francesco De Angelis (Area Dem) con Parte da Noi (comitato pro Schlein) e quella di Sara Battisti (Rete Democratica) con Antonio Pompeo (Energia Popolare). L’aspirazione segreta è quella di riuscire a raggiungere un accordo unitario per il prossimo Congresso Provinciale mettendo una pietra sopra ad un anno e mezzo di veleni, spaccature, ricorsi, colpi sotto la cintura e coltellate alla schiena.
Chi siano gli ambasciatori, non è dato sapere. Certo è che sono informati dell’operazione i massimi vertici regionali del Partito e delle tre componenti: Daniele Leodori, Claudio Mancini ed Antonio Pompeo. Che hanno dato il loro benestare. In pratica, un ultimo tentativo per raggiungere una sintesi senza passare per la conta. Se l’obiettivo non dovesse essere raggiunto si andrà al Congresso provinciale presentando due tesi contrapposte e schierando due candidati alla Segreteria: l’uscente Luca Fantini (Rete Democratica – Energia Popolare) e lo sfidante Achille Migliorelli.
A fari spenti

Dettagli non ne filtrano. Si sa che l’iniziativa è partita dopo la recente riunione delle componenti che sostengono Migliorelli: quella sera nella sala del ristorante Memmina a Frosinone sono partiti messaggi mirati per il fronte opposto. Facendo capire: noi siamo pronti a contarci, siamo sicuri di eleggere Achille, siamo disponibili a parlare se voi accettate di partire dal nome del nostro Segretario. (Leggi qui: Frosinone, la politica torna di scena: il Pd vuole contarsi, senza fare guerre).
Nelle ore successive, dal fronte di Luca Fantini è partito un segnale di risposta con molta discrezione: anche noi siamo pronti a contarci, siamo altrettanto sicuri di eleggere Fantini, siamo disponibili a parlare se accettate di partire dal suo nome come Segretario provinciale.
Chi ha un minimo di dimestichezza politica ha capito che c’era il terreno sul quale lavorare ed ha messo in campo una pattuglia di sherpa. Con il voto del silenzio.
Timide aperture

Una serie di elementi (nessuno vuole fornire la conferma ufficiale) lascia intuire che ci sia stato almeno un contatto al più alto livello. E che sia stata confermata la disponibilità a discutere. Nessuno intende fare passi indietro, nessuno vuole rinunciare a scendere in campo per contarsi. Tutti però sono disponibili ad una sintesi unitaria un minuto dopo il Congresso: cioè la Segreteria Provinciale che nascerà non escluderà nessuno.
Un chiaro segnale di ricostruzione dell’unità per affrontare in maniera compatta la sfida delle Comunali di Frosinone, delle Provinciali che dovranno rieleggere Luca Di Stefano, delle Regionali. Un po’ come avvenuto nella Federazione Regionale del Lazio dove recentemente si è arrivati a ricostruire una sintonia tra le diverse aree dando vita ad una Segreteria compatta. (Leggi qui: Rivoluzione nel Pd Lazio: tregua fatta, ora si marcia uniti (quasi)).
Ma a Frosinone per raggiungere l’obiettivo qualcuno dovrà fare una rinuncia. È quello al quale gli sherpa stanno lavorando.



