Ad Anagni il Partito democratico mostra segnali di ripresa con la sottoscrizione di 200 tessere. Tuttavia restano le divisioni tra la maggioranza del segretario Francesco Sordo e la minoranza che fa capo ad Angela Manunza. L'analisi lucida ed incisiva dell'ex segretario ed esponente di spicco dei dem che chiede una collaborazione più leale tra le parti
È stato, e di questo gliene va dato atto, il Segretario Politico durante uno dei momenti più difficili della sinistra anagnina. E non soltanto, degli ultimi anni. Egidio Proietti è stato responsabile del Partito Democratico dal 2019 al 2023. Ovvero dalla prima vittoria del sindaco Daniele Natalia coincisa con la sconfitta bruciante di un Pd che aveva vissuto l’illusione del sindaco Fausto Bassetta, tramontata poi con le dimissioni di massa della sua amministrazione. Fino alla riconferma dello stesso Natalia.
Una riconferma arrivata appunto nel 2023, con il sindaco che aveva trionfato a mani basse contro un’opposizione divisa. E con un Partito Democratico che si era sostanzialmente spaccato in due: una parte aveva aderito a LiberAnagni ed aveva candidato come sindaco Luca Santovincenzo, mentre l’altra, sia pure in modalità lista civica, aveva deciso di aderire all’opzione Alessandro Cardinali. Rientrato poi all’interno del centrodestra qualche mese dopo la competizione elettorale.
Insomma ad Anagni Egidio Proietti è senz’altro una figura importante per quanto riguarda il Partito Democratico.
Toccata quota 200 tessere
E, anche se da tempo si trova, o finge di esserlo, in una posizione esterna rispetto alle dinamiche del Partito, è senz’altro titolato a parlare di quello che sta accadendo in questo momento all’interno dei democrat anagnini. Uno scenario controverso: il Partito, almeno stando ai conteggi per il tesseramento in vista del Congresso provinciale, sembra in buona salute, e si avvia ad avvicinare, se non a superare, il traguardo delle 200 tessere.

Un numero che certifica, almeno sembrerebbe farlo, un Partito in forte ripresa dopo il coma profondo delle 33 tessere di appena qualche anno fa. Eppure, lo stesso Partito, come tutti sanno, è caratterizzato da una situazione di profonda dialettica interna, dai contorni tipici della spaccatura.
Con una maggioranza forte, quella di Sordo che però deve guardarsi le spalle dalla minoranza della componente di Rinnovamento e di Angela Manunza. Una spaccatura che rischia di spianare ancora di più la strada alla riconferma del centrodestra. Il quale, almeno in questo momento, potrebbe perdere soltanto se Natalia, Marino e Salvati (o Patrizi…) si azzoppassero da soli.
“Bisogna superare le contrapposizioni”
Uno scenario su cui Proietti, nello stile moderato ma non per questo meno incisivo che gli appartiene, ha rilasciato dichiarazioni di buon senso. “Quella del Pd ad Anagni è senz’altro una situazione schizofrenica – ha detto Proietti – Sono contento per il fatto che il tesseramento stia andando bene. Stiamo ricevendo molti nuovi tesseramenti, spia senz’altro del fatto che sia a livello locale che a livello provinciale si sta lavorando bene“.

Proietti ha continuato la sua analisi. “Il passo successivo adesso deve essere quello di tradurre questo aumento delle tessere in un incremento dei voti anche a livello locale – ha aggiunto l’esponente dem – Ecco perché mi dispiace che ci sia una situazione di profonda contrapposizione all’interno del Partito. Così forte che una delle due parti sembra non riconoscere la legittimità dell’altra, presentandosi alle iniziative delle forze civiche senza ricordare di appartenere già ad un Partito. Voglio sottolineare che chiaramente non c’è una colpa da parte di nessuno. Senz’altro le cose devono migliorare. In un Partito non deve esserci per forza l’amicizia ma senz’altro un rapporto di leale collaborazione”.
I panni sporchi andrebbero lavati in famiglia

Non bisognerebbe dimenticare che “l’obiettivo non è regolare i conti interni, ma combattere la destra che governa questo paese”. A colpire sembra essere soprattutto la tendenza ad evidenziare all’esterno i contrasti: “Mi dispiace vedere che, a quanto leggo, in molti casi i conti sembrano essere regolati in maniera molto plateale”.
“Ricordo che quando ero segretario, ricevevo da parte dell’opposizione interna critiche molto feroci, che non venivano però mai fatte in pubblico come adesso”. Proietti termina la sua analisi trasformandosi per un momento in Andreotti: “I panni sporchi andrebbero lavati in famiglia”.



