
La riunione del Pd di Frosinone? Non si fa. Proprio l'area di Francesco De Angelis non è disponibile. Doveva tenersi oggi, convocata dal Segretario cittadino Tallini. Prima che il Presidente Pd del Lazio lanciasse il suo messaggio.
Il rischio è che alla fine la montagna partorisca il topolino. Che dopo tanti tuoni non cada neanche una goccia di pioggia. Dopo l’annuncio bomba fatto nei giorni scorsi da Francesco De Angelis che ha riaperto la discussione sulle elezioni comunali di Frosinone ed il ruolo del polo Progressista, il primo risultato concreto è che salta proprio la riunione del Partito Democratico. E salta perché proprio l’area di De Angelis non è pronta a confrontarsi. (Leggi qui: De Angelis scende in campo: «Da oggi di Frosinone si parla anche con me»).
La riunione ristretta

Doveva essere una riunione ristretta: meno di dieci persone. Cioè i 3 Consiglieri comunali Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari, Norberto Venturi, il Segretario cittadino Marco Tallini e la sua vice Elsa De Angelis, un rappresentante per ognuna delle sensibilità politiche interne. E cioè AreaDem (Francesco De Angelis e Mauro Buschini), Rete Democratica (Sara Battisti e Luca Fantini), Energia Popolare (Antonio Pompeo).
La riunione è stata convocata da Marco Tallini. E non dopo l’annuncio del Presidente Regionale del Pd di volersi occupare di Frosinone. Ma prima: esattamente 12 ore prima che Francesco De Angelis tenesse la cena riservata dalla quale poi sono uscite quelle frasi.

Nella mattinata di quello stesso giorno, Tallini aveva incontrato i 3 Consiglieri comunali e con loro aveva convenuto che così non si potesse andare avanti. Che fosse necessario sbloccare la situazione che stava marginalizzando il Pd a causa delle infinite discussioni e spaccature dovute allo scontro per il Congresso Provinciale e l’elezione del nuovo gruppo dirigente.
Francesco De Angelis ha anticipato tutti. E quella stessa sera a cena ha lanciato il manifesto politico con cui riaprire la discussione.
Il sorpasso in curva

Marco Tallini allora è andato avanti con ancora maggiore convinzione. Un tavolo con i Consiglieri, i vertici cittadini, gli uomini delle componenti, doveva essere l’occasione per guardarsi in faccia, dirsi tutto quello che si pensa, sbloccare finalmente il dibattito. Come nelle vecchie riunioni di Partito: spesso si usciva malconci e con la camicia strappata ma intanto si costruiva il dialogo e si appianavano le divergenze. In agenda per mercoledì 7 maggio.
Poi il colpo di scena, martedì: Francesco De Angelis fa sapere che AreaDem non può partecipare: “Non siamo pronti”. Scelta strategica: il clima è ancora di scontro, troppe ruggini e troppe incomprensioni accumulate in mesi nei quali ci si è scannati. Meglio decantare. Resta da capire quanto e per quanto tempo. Il rischio è quello di dover dire che “tanto tuonò ma non piovve”.