Pd, la resa dei conti: AreaDem sfida Rete Democratica sul terreno della coerenza

Il Congresso provinciale si avvicina e Francesco De Angelis rompe gli indugi: “Basta finzioni, servono scelte nette”. AreaDem accusa Battisti e Pompeo di incoerenza e chiede una linea chiara: se non vuole stare nelle giunte civiche faccia dimettere i suoi uomini dalle giunte miste.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Giù la maschera. Senza trucchi, senza simulazioni. Esce dalla trincea politica la componente del Partito Democratico AreaDem (Francesco De Angelis e Mauro Buschini). Va all’assalto delle due componenti avversarie: Rete Democratica (Sara Battisti) ed Energia Popolare (Antonio Pompeo). Lo fa dopo la riunione avvenuta giovedì sera da Memmina, lo storico locale di Frosinone che ha ospitato da sempre le assemblee del Partito. Lì le componenti di Battisti e Pompeo hanno tracciato la loro rotta verso il Congresso provinciale che eleggerà il nuovo gruppo dirigente e deciderà la rotta del Pd. (Leggi qui: Il Pd si ritrova da Memmina, ma le nozze sono saltate).

Stupiti e increduli

La riunione di giovedì da Memmina

Il Coordinamento di AreaDem esprime “stupore e incredulità” di fronte alle “posizioni politiche e le tesi congressuali di Rete Democratica ed Energia Popolare, che chiederebbero al Partito Democratico provinciale una maggiore coerenza e distanza dal rapporto con la destra nelle amministrazioni e nel governo delle istituzioni”. Giovedì infatti sia Antonio Pompeo che Sara Battisti avevano puntato il dito su amministrazioni come quelle dei Comuni di Ferentino, Veroli e Sora. Lì, sotto l’ombrello civico, governano insieme pezzi di Pd e pezzi di centrodestra.

Perché Area Dem chiede agli avversari interni di gettare la maschera? Perché in quelle amministrazioni “sono protagonisti e ricoprono ruoli di primo piano proprio esponenti delle aree politiche che oggi, improvvisamente, illuminati sulla via di Damasco, criticano queste realtà e ne chiedono la presa di distanza”. E non ci stanno con ruoli di rincalzo ma di primo piano. “Sono consiglieri di maggioranza, assessori, vicesindaci, vicepresidenti proprio all’interno di queste amministrazioni, che hanno sostenuto con forza finché potevano evidentemente trarne vantaggio”.

Predicare bene e razzolare… meglio

Francesco De Angelis con Mauro Buschini

Il Coordinamento di AreaDem accusa il fronte avversari di predicare bene e razzolare male. “Non abbiamo alcun problema a difendere le scelte fatte e i nostri sindaci. Non ci nasconderemo, né racconteremo una versione distorta della storia”.

È proprio per questo che Area Dem vuole un Congresso che non sia frutto di un accordo unitario. Perché – spiega – ci sono visioni politiche diverse e ci sono rotte differenti sulle quali si vorrebbe orientare il Partito. Per questo il Coordinamento di Area Dem ritiene che sia giunto il momento di chiarezza e di scelte non più rinviabili: la politica richiede decisioni radicali e segnali inequivocabili. Se le posizioni su queste realtà locali, e non solo, sono solo vuoti slogan da usare a seconda delle occasioni, allora si dia indicazione ai loro rappresentanti di uscire dalle maggioranze e collocarsi all’opposizione. Solo così si potrà mantenere coerenza, sempre e non a fasi alterne”. Più diretto: Se Rete Democratica dice sul serio allora cominci a far dimettere i suoi uomini da quelle giunte.

È proprio quella differenza di vedute a rendere indispensabile il Congresso, secondo Area Dem. Per scegliere una sola rotta ed eleggere gli uomini che la dovranno interpretare. “Un congresso è necessario per definire una linea politica e un progetto condiviso. Un Partito non può vivere senza confronto e decisioni comuni. Solo così si costruisce l’unità, evitando operazioni di facciata tra gruppi dirigenti che parlano del proprio futuro e non dei problemi delle persone”.

Il nostro candidato è Migliorelli

I candidati alla Segreteria: Achille Migliorelli e Luca Fantini

Durante la riunione Da Memmina, Sara Battisti ed Antonio Pompeo hanno rilanciato la candidatura a Segretario Provinciale dell’uscente Luca Fantini. Spiegando che era già stato eletto in modo unitario dai due blocchi che oggi si sono divisi e per questo potrebbe ancora essere punto di convergenza. Dal fronte di Area Dem dicono che non se ne parla proprio, anche perché “è lo stesso che, da segretario provinciale, ha sostenuto con convinzione le scelte amministrative che oggi si demonizzano”.

Noi il nostro candidato lo abbiamo e risponde al nome di Achille Migliorelli che sarà sostenuto anche dal Comitato Schlein. Sarà il Congresso con i suoi iscritti a decidere la linea politica e i gruppi dirigenti, non accordi di tavolino. Un Congresso che affronteremo, per quanto ci riguarda, con serenità e con la forza delle nostre idee. Poi, dopo il Congresso, al di là del risultato, lavoreremo insieme ed unitariamente per affrontare e vincere le prossime sfide elettorali”.

La contraddizione non è un reato

Antonio Pompeo, Luca Fantini, Sara Battisti

Il problema – come sempre nella storia democratica – non è la diversità di visioni, ma la coerenza. Rete Democratica ed Energia Popolare accusano AreaDem di alleanze spurie nei Comuni con il centrodestra. AreaDem risponde che quegli accordi sono stati sostenuti anche da chi oggi si straccia le vesti. E in effetti, se guardiamo alla geografia amministrativa, è vero: alcuni esponenti delle due aree oggi alleate sono in maggioranze civiche e trasversali. Dunque? Dove finisce la legittima autonomia locale e dove comincia l’incoerenza politica? È una domanda alla quale solo un Congresso potrà dare una risposta.

Ma soprattutto, l’area di Francesco De Angelis getta nella discussione un’evidenza: quelle situazioni ‘spurie‘ che oggi Rete Democratica denuncia come scandalose, vennero concordate decise unitariamente da tutto il Partito. Per questo AreaDem accusa gli avversari interni di essere “governativi di sera e passionali di giorno”. Ma se proprio si vuole invocare coerenza sempre e non ad ore alterne la soluzione prospettata da Area Dem è semplice: se davvero si pensa che il PD debba marcare la sua diversità rispetto al centrodestra, allora Rete Democratica ed Energia Polare dovrebbero chiamarsi fuori da queste maggioranze.

Francesco De Angelis

Tanto per fare un esempio, AreaDem ricorda come Rete Democratica esprima un vice presidente della Provincia in un’amministrazione che ha visto eleggere il presidente da un’alleanza civica e trasversale. Mentre – per quanto riguarda Energia Poplare, il suo coordinatore regionale venne eletto Presidente della Provincia con il sostengo ufficiale di forze di centrodestra. E lui per primo – ricorda ora AreaDem – ha sostenuto in Direzione Provinciale l’elezione di un esponente di FdI come presidente del Consiglio provinciale.

C’è ancora margine per una sintesi? Si ma è una scelta difficile e complicata. Se non ci sono le condizioni politiche l’unica soluzione resta un confronto vero e leale. Partendo da posizioni politiche diverse. Sulle quali gli iscritti dovranno decidere.