L’incontro lo hanno fatto sabato pomeriggio, sul tardi. Si sono visti nella sede provinciale del Partito Democratico di Frosinone. E’ da lì che sono partite le telefonate. Una per Michele Marini , già sindaco di Frosinone e capogruppo uscente Pd. L’altra per Norberto Venturi, segretario cittadino del Pd, aspirante candidato sindaco bruciato sulla linea dell’arrivo alle Primarie. Entrambi sono in disaccordo con il Partito: la designazione di Fabrizio Cristofari a candidato sindaco non la digeriscono. Il primo, perché cinque anni fa è stato tradito proprio dal presidente dei Medici che gli voltò le spalle a ridosso della campagna elettorale per il secondo mandato. (leggi qui). Venturi si sente preso in giro per le promesse ricevute e non rispettate (leggi qui).
Il segretario provinciale Simone Costanzo ha chiesto a tutt’e due se fosse possibile scambiare qualche opinione. Non con lui soltanto, ma con la task force messa su per sbrogliare la matassa delle elezioni provinciali. Non è la Direzione Provinciale ma un organismo ristretto del quale fanno parte il segretario Costanzo, il suo vice Sara Battisti , il presidente Domenico Alfieri, gli eletti alla Regione ed al parlamento.
Michele Marini e Norberto Venturi hanno accettato l’invito. E sono andati nella sede della Federazione provinciale.
Assenti all’incontro i senatori Francesco Scalia e Maria Spilabotte, impegnati all’inaugurazione dell’auditorium al Conservatorio di Frosinone. Non c’era nemmeno Alfieri, impegnato a Firenze (sarà andato a consolare Matteo Renzi?). Assente soprattutto il candidato sindaco di Frosinone Fabrizio Cristofari.
L’assenza più rumorosa è la sua. Più evidente di quella registrata venerdì a Prossedi quando Nicola Zingaretti ha incontrato gli amministratori dei territori delle province di Frosinone e Latina. Il presidente dell’Ordine dei Medici, candidato ufficiale del Pd alle comunali di Frosinone, non s’è visto nemmeno per un saluto, una benedizione o un viatico.
Il tema dell’incontro con Marini e Venturi è stato proprio Cristofari. Il Partito si trova alle prese con una bomba da disinnescare: il candidato sindaco è in campo, il capogruppo uscente ed il segretario politico cittadino non lo appoggiano. E senza la loro presenza – dicono le cifre sviluppate in questi giorni dai sondaggisti – la strada è in salita. Molto più di quanto si prevedesse.
A rendere più drammatica questa forbice – rivela l’analisi – è il fatto che il sindaco uscente Nicola Ottaviani sta tagliando un nastro inaugurale ogni giorno (leggi qui il caso di Aladin Ottaviani ed il genio dei nastri). Mentre Fabrizio Cristofari non sembra ancora sceso in campagna elettorale.
A Marini e Venturi è stato chiesto un parere. Un’opinione. Ma soprattutto un impegno. Che non è arrivato. La risposta di entrambi è stata un sonoro “Arrangiatevi“.
Marini ha rinfacciato ancora una volta al Partito di avergli fatto perdere le elezioni cinque anni fa. Ma questo è nulla rispetto al modo in cui si è arrivati alla candidatura di Fabrizio Cristofari: facendolo rientrare nel Pd come se nulla fosse avvenuto, senza rimproverargli nulla, senza farlo passare attraverso le forche caudine delle primarie. Venturi, idem come sopra più la promessa che gli era stata fatta: candidare lui a sindaco dopo avere appoggiato l’elezione di Costanzo alla segreteria.
“Vi siete scelti il candidato, ora che non tira, cosa volete da noi?“. Hanno lasciato entrambi la seduta con un nulla di fatto. E lasciando sul campo un messaggio ancora più allarmante. Passate le feste, Marini e Venturi potrebbero essere in campo. Ma non è chiaro in quale campo: se quello del Pd o quello di uno schieramento civico.