
Il no contest pugilistico tra sindaco e Meloniani di Frosinone, era l’unica soluzione, politicamente percorribile. Ecco gli scenari possibili a questo punto
Come ampiamente previsto e scritto la “frattura” tra il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e Fratelli d’Italia si è ricomposta nel giro di qualche giorno. Non c’era scelta: l’interruzione dello scontro tra sindaco e meloniani di Frosinone era l’unica soluzione politicamente percorribile. E sensata: per entrambe le parti.
Più che una frattura, quella andata in scena la settimana scorsa è sembrata la rivendicazione di un ruolo: la classica sceneggiata che ti fa la moglie minacciando di andarsene per farti capire che hai sbagliato, anche se di fare le valigie ne ha nessuna voglia. E in effetti sul piano del garbo istituzionale la questone tra sindaco e FdI poteva essere gestita meglio. Ed evitata con facilità.
Per evitare la scenata politica sarebbe bastato che l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Retrosi avesse fatto una telefonata al capogruppo FdI Franco Carfagna informandolo che il milione e due da lui ottenuto non poteva essere usato per l’efficientamento energetico dello Stadio del Nuoto ed era necessario riposizionarlo per non perderlo. (Leggi qui: Lo Stadio del nuoto fa saltare la luna di miele tra Mastrangeli e Fdi. E leggi anche Scontro Mastrangeli-FdI: adesso tutto può accadere).
Non ci saranno problemi

Nulla di personale, nulla di politico. Sabato la cosa è stata ribadita nel corso di un pranzo fatto nel ristorante “La Trattoria”, uno dei posti più di passaggio a Frosinone per essere certi di essere visti da più persone possibile. Non c’era l’ex sindaco Nicola Ottaviani (oggi deputato della Lega) che il coordinatore FdI del Capoluogo Fabio Tagliaferri ha sospettato fosse il mandante di quello sgarbo. Altrettanto efficace è stata però la presenza del sindaco Riccardo Mastrangeli con il suo assessore Angelo Retrosi, sull’altro fronte Fabio Tagliaferri con il suo capogruppo Franco Carfagna, in mezzo a fare da paciere il vicesindaco Antonio Scaccia (civica Per Frosinone).
Al di là delle cose fatte filtrare: il pranzo ha confermato che nessuno dei 2 contendenti ha ancora la visione chiara dello scenario delle prossime elezioni. Quindi, meglio andare ancora avanti a tarallucci e vino. Anzi a fini fini e frappe, visto il periodo. Dopo l’indispensabile chiarimento i numeri in Aula sono tornati in assoluta sicurezza per Mastrangeli e la sua maggioranza.
Non ci saranno problemi, sia per bocciare la mozione che verrà discussa nel Consiglio straordinario di mercoledì 5 marzo. Il documento ha ad oggetto: “Azioni da intraprendere per modificare l’attuale progetto relativo alla chiusura al traffico dell’area di Piazzale Kambo” che vede come primo firmatario il Consigliere “malpancista” Anselmo Pizzutelli più altri undici Consiglieri Comunali. Sia per approvare il bilancio di previsione, che dovrebbe arrivare in aula entro fine mese.
Le previsioni di voto

Le agenzie di scommesse stanno per comunicare le quote sul voto da parte dei Consiglieri Comunali per la mozione e per il Bilancio. La mozione, che imporrebbe al Sindaco una revisione totale del progetto sulla integrale pedonalizzazione della piazza antistante della Stazione del Capoluogo (ipotesi allo stato lunare) dunque non dovrebbe essere approvata. Sarà però interessante verificare con quanti e quali voti il documento verrà probabilmente bocciato.
Oltre a Pizzutelli, l’hanno sottoscritta i Consiglieri Bortone – Mirabella – Petricca – Martino – Pallone – Scaccia – Cirillo – Pizzutelli (Angelo) – Venturi – Cristofari. E il Consigliere Armando Papetti che fa parte del Gruppo consiliare dell’ex sindaco Domenico Marzi. Proprio con Marzi, come noto Mastrangeli ha di recente raggiunto una intesa, non è ancora chiaro se di cooperazione o di desistenza, per arrivare fino al termine naturale della consiliatura.
Questo accordo siglato tra i due sindaci, oltre ad impedire l’interruzione anticipata della consiliatura, in caso di qualche “golpe” verso Mastrangeli, serve anche a mettere in sicurezza i numeri in Aula per la maggioranza, nella votazione dei documenti. Tutti.
Espressioni differenti

Dando per scontato che chi sottoscrive una mozione poi la vota pure in Aula per farla approvare, (quindi Papetti dovrebbe votare si), non è peregrino ipotizzare che nel Gruppo Marzi il 5 marzo possano esserci espressione di voto differenti. Non una spaccatura, ma dei distinguo. Quelli si.
Non avrebbe alcun senso, infatti che, dopo l’accordo raggiunto, Marzi e suoi Consiglieri votino insieme all’opposizione e ai dissidenti: che poi sono i sottoscrittori della mozione.
Discorso speculare, ma con un risvolto politico ancora più dirimente e pesante, sarà il voto sul bilancio di previsione. “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare” sentenziò John Belushi in Animal house. Scontata l’approvazione della delibera. Anche se il Consiglio verrà convocato solo in prima. Quando servono 17 voti per la validità della seduta. Soprattutto dopo la sottoscrizione del lodo Marzi da parte del Sindaco.
Quali voti sono certi

Mastrangeli sulla carta, al netto di eventuali legittime assenze, può contare su 16 voti favorevoli. Sicuri. Salvo altri. Che ci saranno. Bisognerà vedere invece quanti e quali saranno i No. Certi o quasi quelli del Consigliere Iacovissi (Psi). Quelli del Partito Democratico e quindi i 3 voti contrari di Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi. E infine i 3 No di Petricca, Martino e Pallone (il gruppo FutuRa), passati ufficialmente dall’appoggio esterno, all’opposizione vera e propria.
Se dovesse votare No al Bilancio, anche il Gruppo di Forza Italia, sarebbe la certificazione ufficiale della fine della stagione del centrodestra a Frosinone. Già ampiamente ai titoli di coda.
A Forza Italia l’intesa con Marzi non è proprio piaciuta. Il fatto che FdI – Lega – FI governano insieme a livello nazionale e regionale vale, ma fino a un certo punto. Per quanto Frosinone sia un capoluogo ed abbia una certa rilevanza a livello politico, Forza Italia gode di una sua autonomia locale. Un’autonomia che Scaccia a Cirillo si sono ritagliati con autorevolezza. Potrebbero passare dall’appoggio esterno all’opposizione al Comune Capoluogo, senza compromettere l’alleanza di centrodestra ai piani più alti.
L’istantanea del capoluogo

Del resto, sono state già accettate dai vertici dei 3 Partiti le alleanze trasversali (di governo) a Ferentino ed a Veroli. Con la stessa logica si possono accettare alleanze trasversali (in opposizione) nel capoluogo, senza particolari conseguenze.
Oggi ed a maggior ragione nel 2027, quando Lega, Fdi e Fi con buona probabilità non porteranno lo stesso candidato a sindaco. L’istantanea scattata oggi a Frosinone fa pensare questo. In ogni caso chi vota No al bilancio sta all’opposizione. Punto.
Come ovviamente chi vota Si, sta con il Sindaco e la maggioranza. Ulteriore punto. Non serviranno tanti discorsi filosofici per spiegare entrambi i voti.
Capire da chi si astiene

Dopo i voti contrari (o a favore) si apre un mondo. L’universo inesplorato delle astensioni. Che a loro volta si suddividono tra quelle benevole, e quelle “per fare male”. Politicamente si intende. Ed è proprio sul voto di astensione che si capiranno meglio diverse cose: a cominciare dai contenuti dell’accordo Mastrangeli-Marzi. Se si tratta di semplice desistenza o qualcosa di più concreto. Magari formalizzato dall’accoglimento di qualche emendamento al Bilancio presentato dal gruppo dell’ex sindaco. Sarebbe la chiave per ottenere un voto favorevole, al posto dell’astensione.
Così come si capirà la posizione definitiva dei Consiglieri “malpancisti”. Possibilità di recupero del rapporto, politico e personale con il sindaco oggi prossime allo zero. Ma anche un eventuale voto di astensione sul Bilancio da parte del Presidente del Consiglio Max Tagliaferri avrebbe una rilevanza politica difficile da ignorare all’interno della maggioranza.
Impossibile per Mastrangeli fare finta di niente a quel punto, come fatto fino ad oggi. Kafka diceva “Da un certo punto in avanti non c’è più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare.”