Per Celentano il posto di Coletta in classifica

Il gradimento dei sindaci analizzato dal Sole 24 Ore e l'abbonamento di Latina al quarto posto: Celentano e Coletta per me pari sono.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Questa o quella per me pari sono
A quant’altri intorno, d’intorno mi vedo
Del mio core l’impero non cedo
Meglio ad una che ad altra beltà

Rigoletto (Giuseppe Verdi)

Sono tutti figli di Maria i sindaci di Latina: se Maria è Il Sole 24 ore. Oggi ha incoronato per consenso tra i sindaci italiani Matilde Celentano collocandola al 4° posto per il gradimento dei suoi concittadini: perde un poco rispetto alle elezioni ma sempre quarta è. È la prima donna sindaco in assoluto in quella graduatoria ed a volerla leggere con occhio politico è la prima con il simbolo di uno dei Partiti del centrodestra.

Ciò che rende interessante lo studio Governance Poll realizzato da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore è che si tratti di un sondaggio fatto in corso d’opera. Siamo al 15 luglio 2024: la luna di miele è finita, la città ha affrontato alcune scelte precise sulle quali l’elettorato ha avuto modo di confrontarsi e decidere se apprezzarle o non condividerle.

Ma… ?

Il fantasma di Coletta

Ma era il 16 gennaio del 2017 ed a volte il caso ci mette lo zampino. In quella data di sette anni e mezzo fa, un altro sindaco di Latina aveva un vasto gradimento per il Sole 24ore. Era Damiano Coletta: nè di destra, né di sinistra, né grillino; civismo allo stato puro in una fase storica nella quale i Partiti nemmeno bisognava nominarli per evitare d’essere riempiti dalle contumelie. Pure lui si piazzò quarto, pure lui con il 60% dei consensi. Esattamente come Matilde Celentano fa oggi.

A volte il caso: pare una fotocopia a sette anni di distanza. Sia chiaro: non si discute sulla professionalità di Noto Sondaggi e meno ancora su quella del Sole 24 Ore. Però il dato potrebbe consentire di dire come si diceva una volta: nulla di nuovo sotto il sole, storie già viste.

Sondaggi e stime non godono di particolare fama a queste latitudini. Il motivo sta nell’eccesso di sondaggi: tutto viene sondato, ogni giorno viene sondato ma poi è fisiologico che le cifre non sempre siano aderenti. Perché è un sondaggio, mica la sfera del mago nel quale intravedere il futuro. Certo, indicazioni ne fornisce ma sempre sondaggi restano. E per parafrasare il grande Boskov “rigore è quando arbitro fischia“. Cioè sindaco si è quando i cittadini ti hanno votato alle elezioni e non scelto in un sondaggio.

La politica che diventa spettacolo

In questo modo la politica diventa uno spettacolo. In questo caso per far fare la ruota ai sindaci se sei tra i primi; per far fare la ruota ai loro oppositori se sei tra gli ultimi. In mezzo c’è la realtà. Con una politica seguita sempre di meno dai cittadini che infatti non votano più e con una opinione pubblica che vede anche i sindaci lontani dalla loro vita.

Mettiamola così: alle elezioni ha votato intorno al 50% degli aventi diritto, il 50% del 70% fa 35% degli aventi diritto: come fa un sindaco ad avere il 60% di tutto l’universo degli elettori? 

Poi a Latina tutti i sindaci al primo giro hanno fatto l’abbonamento al quarto posto con lo stesso gradimento. Miracoli della sondaggistica. Oggi esultano a Latina quelli della Celentano ieri lo facevano quelli di Coletta con lo stesso lessico.

Cosa servirebbe? Non trionfare ma cercare di comprendere il sentire profondo della città. E per farlo non devi andare in edicola a comperare il giornale ma nei bar a prendere il caffè.