Piacentini come Rocky “Non mi spiezzo in due”

Adriano Piacentini esce dall'angolo. Respinge al mittente le accuse. Non rinnoverà la tessera di Forza Italia e non farà tessere per il prossimo Congresso. Soprattutto punta il dito contro la nuova linea: Frosinone schiava di Latina

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Come Rocky Balboa: insanguinato e livido, stanco di prendere pugni da un algido Ivan Drago, l’eroe cinematografico della fortunata saga pugilistica nel momento più tragico esce dall’angolo e reagisce. Così prova a fare l’assessore al Bilancio del Comune di Frosinone Adriano Piacentini, da qualche giorno degradato a semplice iscritto di Forza Italia. Proprio lui che nel Partito era rimasto mentre tutti si accasavano tra Lega, Fratelli d’Italia e quarte gambe varie.

L’altro giorno il Direttivo lo ha dichiarato decaduto per essere rimasto fedele al sindaco di centrodestra che governa Frosinone e non essere passato in opposizione con Forza Italia. L’hanno passata per una ‘presa d’atto sostenendo che “ha fatto tutto da solo”. Adriano Piacentini ha incassato colpi in silenzio. Fino ad oggi. Ora ha deciso che può bastare: non ci sta ad essere preso a pugni dal suo Partito e come Sylvester Stallone reagisce. E attacca. (Leggi qui: Forza Italia mette Piacentini fuori dal Direttivo).

Fuori dall’angolo

Adriano Piacentini

Lo fa con una articolata nota diffusa a tutta la stampa in queste ore. Per chiarire, dal suo punto di vista, le sue ultime vicende politiche e di Partito. Ecco alcuni passaggi significativi del Piacentini, pensiero.

“Ho scelto la strada della responsabilità amministrativa e politica, nessuno mi ha cacciato da Forza Italia. Un dato è comunque inequivocabile: per buona pace di tutti,  contrariamente a quanto da alcuni  sostenuto,  il sottoscritto non parteciperà ad alcuna campagna di tesseramento né tantomeno rinnoverà la propria tessera”. Le notizie sono due. La prima è che non farà politica per Forza Itali, non farà tesseramenti con i quali far sentire il suo peso nel corso del prossimo Congresso cittadino. La seconda è che non rinnoverà la tessera: non si sta in paradiso se non si crede ai santi.

Perché fa questi due passaggi? Li compie “stante la particolare azione  posta in essere dalla stessa Segreteria provinciale: “irriguardosa”, per molti aspetti,  con comportamenti a dir poco feudali”. Qui c’è la terza notizia: se non rinnova la tessera come dice, Piacentini non è più un amministratore di Forza Italia. Punto. Lo strappo è irrimediabile. Piacentini da una parte, Forza Italia dall’altra. 

Gli interessi di Fazzone

Claudio Fazzone (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Il Ministro delle Finanze della Giunta Mastrangeli, prosegue. E dice “Leggo che sarei stato estromesso dal Direttivo provinciale per non aver rispettato la linea del Partito. Ma a dettarla sul Comune di Frosinone è chi è stato sempre lontano da questa realtà territoriale, “utilizzata” solo e soltanto per particolari “attenzioni” che, “forse”   andavano in contrasto con le esigenze del nostro capoluogo”. Con chi ce l’ha? Chi è sempre stato lontano da Frosinone ed ora la sta usando per sue strategie politiche?

Il non detto è evidente: Piacentini si riferisce al Coordinatore provinciale Claudio Fazzone ed al Coordinatore provinciale Rossella Chiusaroli. Il suo sospetto è che depotenziando Frosinone i voti ciociari saranno funzionali al quorum di Latina, sia in chiave di elezioni Politiche (il collegio per il Senato è Frosinone – Latina) e sia in chiave elezioni Regionali (Frosinone debole avvantaggia l’elezione del Consigliere regionale azzurro a Latina).

Piacentini dice tra le righe che le politiche della Segreteria provinciale sono state, in talune occasioni, in contrasto con gli interessi della realtà di Frosinone.

Perché sono rimasto

Adriano Piacentini

Poi la sua spiegazione sulla decisione di rimanere in Giunta, nonostante la richiesta del suo Partito di dimettersi ed andare in opposizione. “Il fatto sostanziale è che il sottoscritto ha scelto di rimanere a fare l’assessore al Bilancio ed ai Tributi in piena continuità con un’azione amministrativa che va avanti da più di dodici anni. Un’azione che pochi mesi fa ha portato al risanamento dei conti del Comune di Frosinone al termine di un percorso di risanamento lungo tre Consiliature. Prima con il sindaco Nicola Ottaviani e poi con Riccardo Mastrangeli”.

Rivendica il suo lavoro. Di averlo fatto in nome del Partito ma di averlo fatto in primo luogo per la città.Un’azione amministrativa che ha cambiato e sta cambiando il capoluogo, un’azione amministrativa sostenuta sempre da Forza Italia. Un’azione amministrativa che non è venuta fuori nelle ultime settimane. Fa parte di un programma che tutti i candidati nel centrodestra con Mastrangeli hanno letto, condiviso, approvato e sottoscritto”. 

Anche qui il messaggio è sottile. E dice: mi cacciate perché ho fatto quanto concordato da Forza Italia con il centrodestra. Mi rimproverate di avere guidato Frosinone al risanamento dei suoi conti.

L’onore delle armi

Piacentini inoltre rivendica con vigore e passione il suo vissuto politico pluridecennale all’interno di Forza Italia. Lo fa levandosi qualche sassolino, anche se hanno la dimensione di veri e propri macigni,  evidentemente riferiti al Gruppo consiliare, e alla Segreteria provinciale. 

“Ho trascorso una vita politica in Forza Italia, che  ringrazio per le opportunità che mi ha dato. Aggiungo però che il sottoscritto ha dato tutto a Forza Italia, ottenendo sempre risultati a tre cifre quando si è trattato di prendere le preferenze. Leggo che mi sarei servito del Partito. Delle due l’una: o chi afferma e scrive questo ha vissuto su Marte oppure mente sapendo di mentire. Mai mi sono servito del Partito, che invece ho servito con lealtà, impegno e passione politica”. 

Ho solo subito in questi ultimi 4 mesi attacchi strumentali ed ingiustificati da chi mai ha partecipato alla vita  di Partito, essendo impegnato a testare chi potesse accoglierlo. Cosa ancora più grave, sostenuti nella loro dissennata azione, da una Segreteria provinciale che ha deciso solo di fare da spettatore non avendo, ovviamente,  argomentazioni giuste, realistiche  e soprattutto  legittime da porre in essere affinché si potesse mettere un freno a queste iniziative. Sono a posto con la coscienza, mi auguro che anche altri lo siano. Ma non ne sono sicuro“.

Il passaggio amministrativo

Pasquale Cirillo con Claudio Fazzone e Rossella Chiusaroli

Infine il passaggio amministrativo sul Comune che evidentemente non poteva mancare, stante la decisione del Partito di uscire dal perimetro del Centrodestra a Frosinone. “Non si capisce per quale motivo Forza Italia si sia collocata fuori dal centrodestra al Comune capoluogo. E non si nascondano dietro la formula vuota dell’appoggio esterno. Come si è visto nelle ultime due sedute consiliari gli “azzurri” sono all’opposizione. Fanno opposizione. Come il Partito Democratico. Non ci sono differenze”. (Leggi qui: Altro che ‘appoggio esterno’: Forza Italia fa opposizione).

Poco conta che nelle ore scorse proprio il senatore Claudio Fazzone abbia ventilato la possibilità di fare altrettanto anche in Regione Lazio. E per gli stessi motivi accampati a Frosinone . E cioè un maggiore rispetto del ruolo di Forza Italia con una maggiore condivisione delle scelte. “Evidentemente – sottolinea Piacentini – si è scelta una linea diversa, dettata da chi non ha mai preso parte all’amministrazione quotidiana del Comune. Da chi ha poco a che fare con la storia del Partito.  Ma c’è chi ha deciso di sconfessare il programma che aveva sottoscritto e condiviso”.

Poi il nuovo attacco al Coordinatore regionale, accusandolo di usare Frosinone come pedina in una partita ben più grande. “Ma c’è di più: qualcuno ha forse  “giocato” con il Comune capoluogo con metodo di rivalsa avverso accadimenti ed estromissioni intervenute su altre realtà che operano lontano da Frosinone e che nulla hanno avuto a che fare con i cittadini di Frosinone. Il riferimento è alla partita per la governance di Acqualatina dove Lega e FdI hanno messo fuori le truppe di Fazzone. Ed alla partita per il riassetto della Giunta regionale. (Leggi qui: Fazzone sbaglia l’ultima fuga in solitaria nel mare di Acqualatina. E leggi anche Forza Italia: “Rimpasto in Regione o ritiriamo i due assessori”).

Fin qui l’intervento dell’assessore al Bilancio del Capoluogo. Che non si è solo limitato a reagire, ma ha anche assestato qualche gancio, lanciando accuse politiche al suo Partito. La risposta, più che dai vertici di Partito, arriverà con i fatti.