La lettera (al giornale) d'addio di Piacentini a Forza Italia. Che si preparava ad espellerlo. La risposta del sindaco: lo conferma in Giunta ma come esterno. Apre così un doppio fronte: con gli azzurri che ora possono passare all'opposizione. E con FdI e Scaccia che erano stati chiari: niente esterni. Cosa c'è dietro. E dove potrebbe portare
«Se voi lasciate Adriano Piacentini in Giunta, anche come assessore esterno, noi non potremmo accettare di fare parte dell’esecutivo. Quindi, ci vedremmo costretti a passare dall’attuale appoggio esterno ad una vera e propria opposizione»: giurano che nella sostanza sia stato questo il concetto riferito la settimana scorsa al sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. Espresso con chiarezza nel corso dell’incontro avvenuto a Fondi con il senatore Claudio Fazzone, Coordinatore di Forza Italia nel Lazio. Doveva allentare il clima teso nella maggioranza di centrodestra che governa il capoluogo: ha ribadito le posizioni.
Se siano andate davvero così le cose, se siano state queste o altre le parole utilizzate lo sanno solo i diretti protagonisti. La certezza è che Adriano Piacentini nelle ore scorse ha lasciato Forza Italia “a mezzo stampa” con una pagina pubblicata sul quotidiano Ciociaria Oggi. E nelle ore immediatamente successive il sindaco Riccardo Mastrangeli (civico di designazione leghista) gli ha confermato l’incarico in Giunta come assessore esterno di sua fiducia. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di venerdì 2 agosto 2024).
La prossima mossa spetta a Forza Italia. Se ci sarà.
Via da Forza Italia, non dall’assessorato
Tanto tuonò che piovve. E di questi tempi e con queste temperature, un po’ di pioggia a Frosinone sarebbe probabilmente gradita a tutti. Le temperature politiche in Forza Italia tra Adriano Piacentini da una parte ed il gruppo consiliare formato da Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo dall’altra, sono addirittura più alte di quelle meteo registrare nel Capoluogo.
Il clima tra i due poli opposti era già incandescente da tempo ed è letteralmente esploso il 29 luglio durante il consiglio comunale dedicato al Question time. In quella sede Scaccia e Cirillo avevano intimato a Piacentini di dimettersi da assessore al Bilancio del Comune Capoluogo, coerentemente con la dichiarazione di appoggio esterno alla Giunta fatta nei giorni precedenti da Forza Italia. (Leggi qui: Altro che ‘appoggio esterno’: Forza Italia fa opposizione).
Sono volati letteralmente gli stracci in Aula, con accuse reciproche e dichiarazioni di ferma irricevibilità delle rispettive reprimende: è stato chiaro a tutti che da quel momento le strade tra Piacentini e Forza Italia stavano per dividersi.
E così è stato. Nella giornata di giovedì Piacentini con una lunga e articolata nota affidata solo a Ciociaria Oggi ha ufficializzato l’addio a Forza Italia. Che si preparava ad espellerlo.
Le accuse a Piacentini
Ma cosa contestano (veramente) Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo al loro assessore Adriano Piacentini? I due consiglieri non sono dei novellini e di politica ne masticano da quando avevano i calzoncini corti. Per questo non possono avere agito in autonomia: sarebbe stato un errore fatale mettendosi a rischio di essere sconfessati. Di ogni mossa hanno sempre informato, ricevendone il via libera, i vertici provinciali e regionali del Partito: quindi Rossella Chiusaroli e Claudio Fazzone.
La versione ufficiale non fa una grinza: Forza Italia ha revocato l’appoggio incondizionato al sindaco Mastrangeli ed è passata all’appoggio esterno; pertanto avere un assessore in Giunta è un controsenso.
Invece, la versione reale è che al ministro della Finanze della Giunta Mastrangeli Forza Italia contesta il fatto di essere espressione diretta del sindaco e del suo predecessore Nicola Ottaviani, rispondendo direttamente a loro e non al Partito. Insomma, l’appartenenza a Forza Italia sarebbe stata solo una copertura: una specie di paravento politico con cui colonizzare quella casella partitica senza intasare la Lega di Ottaviani (e Mastrangeli).
La pistola fumante
Una delle circostanze che i Consiglieri di Forza Italia portano come prova a carico del loro (ex) assessore è riferita alle elezioni Provinciali scorse. Allorquando a Maurizio Scaccia è mancato un solo voto di Frosinone città per entrare a piazza Gramsci come consigliere provinciale.
Nel “pallottoliere” di Scaccia e del Partito c’era il voto considerato sicuro della ex consigliera di Forza Italia Cinzia Fabrizi. Che invece avrebbe votato (dissero gli analisti all’epoca) Andrea Amata della Lega. La domanda che il Partito pone è: se la Fabrizi era una fedelissima di Piacentini per “reggerlo” in Giunta fino alla morte, come mai non è stata altrettanto fedelissima per votare Scaccia alla Provincia? E cosa ha fatto Piacentini per evitare questa anomala votazione? Niente, secondo Forza Italia. Si sarebbe appiattito sulla volontà della Lega.
Non è l’unico elemento su cui si basa l’accusa. Ci sarebbero anche altre posizioni border line che il Gruppo consiliare azzurro contesta al suo ormai ex assessore.
Camerieri della sinistra
Veri o solo presunti gli addebiti, fatto sta che la convivenza era diventata impossibile ed oggi si è arrivati all’ufficializzazione del divorzio politico a mezzo stampa. Non privo di strascichi polemici verso il Partito da parte di Piacentini: “farete da domestici alla sinistra” tanto per citarne qualcuno.
Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli nella stessa giornata di oggi ha confermato l’attribuzione della delega a Bilancio e Tributi ad Adriano Piacentini. Il quale quindi continuerà ad esercitare il ruolo di assessore della Giunta Mastrangeli in virtù di un mandato tecnico fiduciario del sindaco. Non più politico.
La decisione del sindaco è certamente legittima sul piano del Diritto. Resta da vedere tuttavia cosa ne pensano in proposito Fratelli d’Italia e la Lista del Vicesindaco Antonio Scaccia. Cosa c’entrano loro? Tanto.
Nelle settimane scorse, all’inizio delle consultazioni che dovevano portare alla soluzione della crisi, le delegazioni di Fratelli d’Italia e della civica di Scaccia erano state chiare: no ad assessori che non avessero a sostenerli dei Consiglieri comunali in Aula. Chiaro come il sole che si riferissero a Piacentini, chiaro altrettanto che il sindaco sta tentando una mossa disperata per tenere tutto insieme.
Tutto per tutto
È la mossa del tutto per tutto. Confermando Adriano Piacentini nel suo assessorato, il sindaco Mastrangeli va alla rottura definitiva con Forza Italia ed innesca un potenziale contenzioso politico con il suo vicesindaco e con FdI cioè quello che fino ad ora è stato il più leale alleato politico.
Una mossa in apparenza senza senso e giocata a perdere. In realtà è vero il contrario. Confermando Adriano Piacentini, il sindaco Mastrangeli dice agli alleati che non è condizionabile e che la rotta rimane quella che lui ha tracciato, non è disposto a farsela indicare da altri per nessuna ragione. Tanto quanto non è disposto a farsi dettare altre scelte amministrative.
C’è una coerenza nel suo ragionamento. Ed è la stessa che ha portato Forza Italia sulla rotta di collisione. Infatti, la Coordinatrice provinciale Rossella Chiusaroli è stata chiara nei giorni scorsi dichiarando ad Alessioporcu.it che alla base della crisi c’è la “continua mancanza di rispetto nei confronti del nostro Partito che si protrae dagli istanti immediatamente successivi alla vittoria del dottor. Riccardo Mastrangeli al ballottaggio. (…) “Le criticità di cui sopra, a nostro avviso, sono state la conseguenza di una gestione dell’azione politica dell’ente, limitata ad un ristrettissimo gruppo di lavoro, con l’esautorazione delle prerogative del Consiglio Comunale ed il tentativo costante di fagocitare e mortificare non solo le liste civiche ma anche i Partiti politici”.
La mossa di Mastrangeli in queste ore è un’implicita conferma. Ma il sindaco è così: prendere o lasciare.