L’asse fra i tre è fortissimo ed è destinato a pesare quando bisognerà organizzare il dopo-Nicola. Ma intanto tutti sono consapevoli che da loro tre non si potrà prescindere, anche Danilo Magliocchetti e Fabio Tagliaferri. In ogni caso, però, dovrà tenere presente il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli.
Nicola Ottaviani vuole continuare a fare il sindaco di Frosinone e completare il mandato. Eventuali candidature a Camera, Senato o Regione verranno valutate se e quando saranno mai prospettate. La priorità del primo cittadino è quella di avere una maggioranza forte, salda, compatta. Senza sbavature.
Questa condizione c’è, ma è più formale che sostanziale. Intanto perché il rimpasto di giunta non è stato effettuato e poi perché le strategie per la candidatura a sindaco del dopo Ottaviani sono cominciate.
All’interno della maggioranza, però, c’è quello che nell’ambiente definiscono (stando ben attenti che nessuno sia pressi) il “Gabinetto di guerra del sindaco”. Formato dal presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini, dall’assessore al bilancio Riccardo Mastrangeli e dall’assessore all’ambiente e ai servizi sociali Massimiliano Tagliaferri. E’ un asse fortissimo, che influenza gli scenari, soprattutto quelli futuri.
Danilo Magliocchetti, capogruppo di Forza Italia, sa bene che se intende portare avanti una sua candidatura a sindaco, allora dovrà avere il via libera di Ottaviani ma pure di Piacentini-Mastrangeli-Massimiliano Tagliaferri. Stesso discorso per Fabio Tagliaferri, che però oggi appare più posizionato sulle strategie di Ottaviani.
I problemi nascono su altri terreni. Innanzitutto quello della Lega. In questo caso è Nicola Ottaviani in persona a non procedere con il rimpasto, perché sa che una nomina in giunta di Enrico Cedrone porterebbe all’ingresso come consigliere di Mimmo Fagiolo. Eventualità che non fa impazzire Ottaviani. Poi c’è il discorso di Carlo Gagliardi, esponente della Lega, fedelissimo di Claudio Durigon.
Anche Gagliardi è tra quelli che vorrebbe concorrere a sindaco, ma lui dovrà superare il fuoco di sbarramento del “Gabinetto di guerra del sindaco”.
Riccardo Mastrangeli, Adriano Piacentini e Massimiliano Tagliaferri per il momento non si pongono il problema del successore di Ottaviani, ma quando il momento verrà faranno blocco. E chiederanno, come Ottaviani, le primarie.
Ci sarà chi, come Gagliardi, potrebbe non essere d’accordo. Ma a quel punto l’unica prospettiva possibile resta quella della spaccatura. Da decenni nel capoluogo i destini del centrodestra sono legati ai rapporti tra Nicola Ottaviani, Riccardo Mastrangeli e Adriano Piacentini. Quando non hanno funzionato, sono arrivate le sconfitte: le due vittorie di Memmo Marzi e quella di Michele Marini. Quando hanno funzionato, sono giunte le due vittorie di Ottaviani. A quel gruppo si è aggiunto ora Massimiliano Tagliaferri.
I tre però dovranno fare i conti con Gianfranco Pizzutelli, leader del Polo Civico, che a sua volta ha un patto federativo con la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia. Parliamo di un movimento che non soltanto esprime oggi 8 consiglieri comunali e 3 assessori, tra i quali il vicesindaco, ma pure un consigliere provinciale e diversi amministratori in altri Comuni. In più il Polo Civico ha già dimostrato a Claudio Durigon e Francesco Zicchieri quanto sa essere prezioso e decisivo nelle elezioni che contano.
Probabilmente il terreno di confronto per il futuro del centrodestra cittadino verrà definito quando si accomoderanno allo stesso tavolo il sindaco Nicola Ottaviani, il trio Riccardo Mastrangeli-Adriano Piacentini-Massimiliano Tagliaferri e Gianfranco Pizzutelli.
Una specie di arco costituzionale su scala locale.