Piccoli Comuni, ecco quelli che hanno preso i soldi

Contributi regionali per i piccoli Coimuni: ecco quelli della provincia di Frosinone finanziati. E quelli idonei ma non finanziati.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

L’elenco è rilevabile a pagina 736 del Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n° 5 di giovedì 16 gennaio, serie ordinaria. È la graduatoria relativa alla Determina G00289 del 14 gennaio 2025, della Direzione Regionale  Personale Enti Locali e Sicurezza. Si tratta dei “Contributi per la promozione e lo sviluppo dei piccoli comuni del Lazio”.

Si tratta della graduatoria dei progetti ammessi al finanziamento, nell’ambito del Piano triennale per i piccoli Comuni del Lazio.

Quanto e per cosa

In tutto sono stati assegnati, 4 milioni di euro ad undici Comuni della Regione che hanno popolazione sotto i 5mila abitanti. Per cosa?

Sono finanziamenti per macro-progettualità che riguardano il recupero di immobili di proprietà pubblica ed il loro utilizzo. Ad esempio? Centri multifunzionali per servizi alla comunità ma anche centri di erogazione di servizi in ambito turistico, per la promozione del territorio e delle produzioni agricole, agroalimentari e artigianali tipiche locali.

Il contributo è a fondo perduto e copre, insieme all’eventuale cofinanziamento del beneficiario, il cento per cento dei costi del progetto. Con un importo massimo di 400mila euro per ciascun progetto e ciascun piccolo Comune.

A chi

Ecco i Comuni della Provincia di Frosinone, idonei ed ammessi al contributo:

COMUNEPUNTEGGIOTOTALE CONTRIBUTO CONCESSODI CUI CONTO CAPITALEDI CUI PARTE CORRENTE
Casalattico72€ 286.950,00€ 248.200,00€ 38.750,00
S. Donato Valcomino64.17€ 398.500,00€ 298.875,00€ 99.625,00
Serrone60.71€ 382.984,13€ 339.991,20€ 42.992,93

Questi invece i Comuni ciociari valutati dalla Commissione regionale Idonei, ma non finanziabili:

Castelliri; Settefrati; Viticuso; Colle San Magno; Sant’Ambrogio sul Garigliano; Vallecorsa; Colfelice; Pastena; Alvito; Vicalvi; Guarcino; Pico; Acquafondata; Castelforte; Vico nel Lazio, Roccasecca; Fontana Liri, Rocca d’Arce; Belmonte Castello, Fumone; Pescosolido; Villa Santa Lucia; Castro dei Volsci; Campoli Appennino; Aquino; Trevi nel Lazio, San Giorgio a Liri; Torrice; Filettino; Esperia, Atina; Pofi; San Vittore del Lazio; Piglio; Strangolagalli; Sgurgola; Pignataro Interamna; Castrocielo.

Infine, il Comune di San Giovanni Incarico è stato dichiarato non idoneo. Mentre i progetti dei Comuni di Fontechiari e Trivigliano sono stati dichiarati non ammissibili.

I prossimi passi

L’assessore Luisa Regimenti

Dopo la pubblicazione della graduatoria, l’Assessore regionale alla Sicurezza urbana Luisa Regimenti ha sottolineato che “I piccoli Comuni della nostra Regione, soprattutto quelli delle aree interne, sono minacciati da spopolamento e crisi demografica”.

Qual è l’obiettivo del finanziamento e perché dovrebbe contrastare lo spopolamento? “Per interventi che potessero riqualificare i centri storici, portare servizi e opportunità di sviluppo del territorio. Abbiamo scelto di finanziare progetti realmente in grado di portare nuova linfa vitale ai borghi piuttosto che interventi spot non in grado di incidere in modo significativo”.

È una misura ‘complementare’, si innesta ad un’altra promossa nei giorni scorsi: “a quella destinata ai Comuni sotto i duemila abitanti per il sostegno alla residenzialità. Nei borghi albergano le radici storiche e culturali della nostra Regione, un patrimonio che va difeso e protetto”.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com).