
Il problema di Frosinone non è amministrativo ma politico. E non è confinato alla città. Ne è convinto Angelo Pizzutelli, capogruppo del Pd in posizione di riflessione. Secondo il quale finirà così
Volevano candidarlo come sindaco, ha scelto di dare strada ad altri progetti e continuare a fare la sua parte. Angelo Pizzutelli ancora una volta è stato il più votato alle scorse Comunali di Frosinone. Oggi è capogruppo. Fino alla fine ha cercato di aggregare le opposizioni al centrodestra: ha fatto prima l’amministrazione del sindaco Ricardo Mastrangeli a collassare da sola.
Consigliere, il sindaco Mastrangeli ha convocato la Seduta che sollecitavate ma l’ha trasformata in un’adunanza aperta alla città: ha ribaltato il fronte…
Credo che per capire cosa sta accadendo a Frosinone non si debba partire da qui.
E da dove partirebbe?
Da quello che sta accadendo il tutto il Lazio ed anche nel Paese. Il centrodestra è finito. E non per la ragione che sostengono in tanti, ossia perché avrebbe fallito la prova del Governo.
Allora per quale motivo?

Le evidenze dicono che è fallita la formula del Centrodestra. Hanno provato a copiare un’alleanza come quella che venne generata da noi Progressisti anni fa quando costruimmo l’Ulivo. Frosinone fu il laboratorio nazionale nel quale tra i primi si sperimentò l’alleanza. Da noi funzionò, in regione Lazio funzionò, nel Paese funzionò e governammo perché la nostra non era un’alleanza elettorale con cui vincere. La nostra era un’alleanza che condivideva radici culturali e prospettiva. Per questo era radicalmente diversa dal centrodestra di oggi che era destinato a fallire fin dalla nascita.
Addirittura fin dalla nascita?
Certo. Ma mi spiegate cosa hanno in comune i liberali ed i democratici di Forza Italia con i separatisti di Salvini ed i sovranisti di Meloni? Nulla. Meno di nulla. E se partite da questo allora capite cosa sta accadendo a Frosinone.
Cosa sta accadendo?
Il problema di Frosinone è lo stesso che sta determinando il fallimento del governo regionale di Francesco Rocca e dopo l’autunno farà collassare quello nazionale di Giorgia Meloni. Sarebbe facile ora parlare di incapacità e disamministrazione. Io invece dico che una rispettabile visione politica che non condivido ha vinto le elezioni grazie ad una coalizione messa su solo per vincere e che non ha niente che la tenga insieme se non l’interesse per la poltrona. È solo questo a tenerli uniti ed a farli litigare. Interesse per la città: zero.
Quindi il Brt e la nuova Mobilità Urbana sono un pretesto?

No sono una conseguenza. La conseguenza di una coalizione che pensava di poter ignorare le basilari regole interne della Politica. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ed il suo vice Antonio Scaccia sono persone troppo serie e di comprovata esperienza amministrativa e politica per consentire una cosa del genere. E mi stupisco che due della loro indole abbiano accettato di guidare una coalizione così mutevole e priva di riferimenti con la quale si andrà da nessuna parte, nulla si realizzerà di buono. Il Brt e la Mobilità sono la dimostrazione di tutto questo: vi sembra possibile che una coalizione rinneghi il documento che lei stessa ha sottoscritto al momento di accettare la candidatura? Ora vi è chiaro quello che sta accadendo.
Il Brt è sbagliato?
In linea di principio non lo è, come non lo sono tutte quelle idee che contribuiscono a liberare Frosinone dallo smog e dal traffico. Ma noi che veniamo dall’Ulivo abbiamo nel nostro vocabolario una parola che il centrodestra ha cancellato. E si chiama ‘concertazione’. Il nostro governo Prodi concertò tutto con tutti. Al punto che ci accusarono di coinvolgere troppi. Qui nessuno è stato coinvolto. Soprattutto si sta calando sulla città un’idea buona ma declinata nella maniera sbagliata.
Cioè?
Per Cesena questo progetto sarebbe stato straordinario: è una città pianeggiante e con strade larghe. Frosinone ha una storia ed un’urbanistica differenti: l’idea buona di rivedere la mobilità andava contemperata con la realtà delle strade e del traffico di questa città. Se questa amministrazione avesse condiviso lo avrebbe scoperto subito. Non mi faccio capace del fatto che possano avere ignorato i commercianti: andavano coinvolti ed il progetto andava bilanciato ascoltando la voce della loro esperienza. Intervenire ora con queste convocazioni tardive significa chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati.
Come andrà a finire?

Non è questione che devono risolvere le forze di opposizione. In questo frangente stanno provando a dare un contributo fattivo e non demagogico . Conoscendo l’esperienza di Antonio Scaccia e di Riccardo Mastrangeli prevedo che avranno l’abilità di mediare un punto di sintesi. Ma loro, non la politica. Che ha fallito: ribadisco che il centrodestra è un progetto naufragato.
Il Pd in queste settimane sta cambiando prospettiva: Francesco De Angelis sta in AreaDem. E Angelo Pizzutelli?
Vengo dal Partito Socialista, ho vissuto con i calzoncini corti la fase del Riformismo Moderno di Bettino Craxi. Poi quella della ricostruzione fatta di dignità ed impegno. Ho assistito alla nascita del Pd ed alla sua evoluzione. Avete ragione quando nei vostri articoli ricordate che i Partiti sono delle forze democratiche in contina trasformazione per sintonizzarsi su una società in costante cambiamento. Io interpreto quello che sta accadendo nel Pd provinciale come una di queste fasi. Che non sarà definitiva.