Pizzutelli: “Mi dimetto da capogruppo Pd. E mi tengo le mani libere per dopo”

Cosa c'è dietro alle dimissioni di Angelo Pizzutelli da Capogruppo Pd. Le due date ed i due episodi che hanno fatto saltare il banco. E per il futuro "mi tengo le mani libere”

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Dimissioni. Immediate, senza se e senza ma: Mi dimetto seduta stante da capogruppo del Pd al Comune di Frosinone“. Per capire cosa c’è dietro la tumultuosa decisione di Angelo Pizzutelli, l’uomo da quasi 800 preferenze alle scorse Comunali, bisogna mettere in fila due date e due eventi.

L’annuncio

La decisione di mollare la guida del Gruppo Dem in Consiglio comunale pur restando nel Partito Democratico arriva nel primo pomeriggio. C’è una spiegazione ufficiale: “Sono stanco di leggere di dibattiti, di incontri, di prese di posizione che nulla hanno a che fare con la politica e che ancora meno hanno a che fare con la situazione del Comune di Frosinone, dove ormai da anni chiediamo una maggiore attenzione e centralità per il Partito”.

Registro ancora una volta che si prendono in considerazione altre realtà all’interno del Partito democratico, ma non quella di Frosinone. Sono anche stanco di dover ripetere sempre le stesse cose dopo aver messo sempre a disposizione del partito consensi, preferenze e impegno“.

L’antefatto

Norberto Venturi ed Angelo Pizzutelli

Per capire cosa c’è dietro bisogna far scorrere indietro le pagine del calendario di poche settimane e poi spostare le lancette degli orologi di poche ore. Con il calendario è sufficiente raggiungere i giorni scorsi: quando il Gruppo del Pd in Consiglio Comunale a Frosinone ha firmato una lettera aperta indirizzata ai Candidati alla Segreteria Provinciale Luca Fantini e Achille Migliorelli.

In quel testo, messo a punto dal dottor Norberto Venturi ed emendato dal dottor Fabrizio Cristofari insieme al capogruppo Angelo Pizzutelli si chiedeva maggiore considerazione per Frosinone. Che da anni ormai non esprime un candidato alle Regionali, non schiera un suo nome alle Politiche per Camera o Senato, nemmeno viene preso in considerazione per le Provinciali. Il non detto lasciato intendere tra le righe è che non si voglia far crescere una classe dirigente di Frosinone città.

In un altro passaggi si fa riferimento alle prossime Comunali. Il Gruppo chiede il supporto del Partito, sostenendo che non possono essere solo loro tre a sobbarcarsi tutto il peso dell’azione politica. Ma serve anche chi faccia iniziative in città, mobiliti le persone, crei consenso coinvolgendo la gente.

Le due date

Dario Nardella a Veroli

Poi è questione di orologi. Bisogna spostare indietro le lancette fino alle date di venerdì 31 gennaio e poi alla mattinata di sabato 1 febbraio. Nel fine settimana il Partito ha ospitato l’ex sindaco di Firenze Dario Nardella che la Ciociaria ha contribuito a far diventare Parlamentare Ue a Bruxelles. Ha compiuto un tour in Ciociaria toccando Paliano, Veroli, Ferentino. E non Frosinone: nemmeno per un caffè ed un giro a piedi in piazza. Eppure dalle urne di Frosinone sono usciti 700 voti per Nardella. Che pesano doppio. Perché?

Perché la mobilitazione lanciata da Francesco De Angelis in favore di Nardella è stata a ridosso del filo di lana: un paio di settimane prima del voto. E quelle 586 preferenze sono state un prova muscolare del Partito in città, dove il sindaco di Pesaro Matteo Ricci lo stesso giorno ha preso 250 voti. Ed ora non prevedere nemmeno una brevissima tappa nel capoluogo ha fatto sentire snobbati i tre Consiglieri comunali.

Ancora di più. Il ragionamento che nelle ore scorse hanno fatto tra di loro è: se l’area ci considera solo dei portatori di preferenze, come possiamo pensare di essere ascoltati nel momento in cui si dovrà indicare il candidato sindaco? La conferma è arrivata dopo poche ore.

La composizione della Segreteria

Stefano Pizzutelli, responsabile dei rapporti con il Gruppo Pd

Cioè quando è stata messa a punto la nuova Segreteria Comunale di Frosinone. Città dove nel 2022 il Partito Democratico è stato quello che ha registrato più voti: più ancora dei Fratelli d’Italia.

In quella Segreteria, oltre al Segretario Marco Tallini ci sono la presidente uscente del Partito Stefania Martini (Area Battisti / Pompeo), c’è Alessandra Maggiani (Area Cuperlo), c’è ‘ex Consigliere comunale Stefano Pizzutelli (area Schlein) che è il responsabile dei rapporti con il Gruppo consiliare. Poi Laura Collinoli e Francesco Brighindi (anche loro nell’area Schlein). Figurano anche l’ex disaster manager Ruggero Marazzi, il Segretario dei Giovani Lorenzo Vellone, c’è il vice segretario Elsa De Angelis che nonostante sia figlia di Francesco ha già dimostrato di splendere di luce propria. Poi il presidente cittadino, Luigi Sacchetti politicamente vicino al pensiero di Norberto Venturi.

Il che ha urtato la sensibilità dei tre Consiglieri. Che ancora di più si vedono ridotti ad un ruolo secondario nonostante le preferenze poi tocchi a loro portarle: Angelo Pizzutelli ne ha messe in campo 787, Fabrizio Cristofari invece 385 e Norberto Venturi 314.

Mi tengo le mani libere

La composizione di quella Segreteria comunale fa capire una cosa in maniera chiara: non sarà lui il candidato sul quale il Partito Democratico scommetterà per le prossime Comunali di Frosinone. Il nome del sindaco sarà un altro.

Dopo l’annuncio di oggi Angelo Pizzutelli continuerà a fare opposizione. Ed a restare nel Partito Democratico. Ma si ritiene “libero di valutare qualunque tipo di situazione in modo autonomo, sia con riferimento al Partito sia con riferimento al Comune di Frosinone“. 

Significa che alle prossime elezioni Comunali potrebbe schierarsi in un raggruppamento trasversale. Che è una delle opzioni sempre più probabili, considerati i pessimi rapporti interni al centrodestra che governa il capoluogo.