Pizzuti rompe anche con la Lega: i numeri non ci sono più

Giuseppe Pizzuti non era a Castrocielo alla annuale convention di Pasquale Ciacciarelli con gli amministratori della Lega. C'erano tutti gli altri del suo gruppo. La Lega non aveva dato il placet alla sua operazione di sganciamento.

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Non c’era. Né al tavolo con la pattuglia di Alatri né tra gli ettari di prato della tenuta Guadicciolo di Castrocielo: piena di amministratori leghisti o anche solo di area. Il consigliere comunale Giuseppe Pizzuti non è in rotta solo con il sindaco Maurizio Cianfrocca ma anche con il suo Partito.

Non ha concordato con i vertici provinciali la decisone di non partecipare ai prossimi Consigli comunali. E nemmeno le richieste di azzerare la Giunta: esecutivo nel quale il Carroccio esprime due assessori di peso come il vicesindaco Roberto Addesse e l’assessore Kristalia Papaevangeliu. (Leggi qui: Anche Pizzuti se ne va: “Non partecipo più al Consiglio”).

Separato in casa

Giuseppe Pizzuti

Inutile chiedere: nessuno lo ha visto. E nessuno sa “cosa gli sta passando per la testa”. Qualcuno azzarda. E dice che c’è già il placet silenzioso ed inconfessabile dei vertici di Fratelli d’Italia e Partito Democratico: se anche ad Alatri dovessero maturare le condizioni amministrative loro non porranno un veto politico alla terza edizione di quanto già andato in scena a Ferentino e Veroli. In pratica: raggruppamenti civici trasversali che sbancano tra gli elettori e stravincono al primo turno. Per conferme domandare a Piergianni Fiorletta a Ferentino ed a Germano Caperna a Veroli.

E Giuseppe Pizzuti? Dicono che sarebbe pronto ad appoggiare un’operazione di quel tipo. I tempi? Dopo il Bilancio quando lui non si presenterà e FdI farà mancare il suo voto. E con ogni probabilità si andrà tutti a casa per tornare alle urne con due anni di anticipo.

La mia scelta è a titolo personale” ha messo in chiaro da subito Pizzuti. Ma se sei capogruppo della Lega e fino a qualche mese fa anche Delegato al Bilancio (ruolo poi abbandonato) è di fatto una rottura con il proprio Partito.

I motivi per rompere ci sono. Almeno dal punto di vista del Consigliere. Che ha un conto aperto dalle scorse Provinciali: con la maggioranza Cianfrocca e con il Partito della Lega: nessuno di loro lo ha appoggiato facendogli perdere la rielezione in Provincia dove era stato per un mandato.

Sindaco senza numeri

Maurizio Cianfrocca

In quella fase le critiche se le prese solo il sindaco Cianfrocca, colpevole per Pizzuti di non aver fatto sintesi con l’altro candidato alatrense Umberto Santoro (FdI). Ma i numeri evidenziano che fu proprio la Lega ad affossarlo. A cominciare da quella di Alatri che da mesi tace in evidente imbarazzo.

Ed ora? I conti sono presto fatti. Nei giorni scorsi FdI ha revocato la fiducia al sindaco passando all’appoggio esterno con i suoi 3 consiglieri. Ora con la analoga decisione di Pizzuti il sindaco Cianfrocca non ha più i numeri.

Che farà il sindaco? Accetterà le richieste di FdI a cui si è aggiunto Pizzuti per azzerare tutto e provare a ripartire? Oppure manterrà il punto e deciderà di non cedere? Giorni cruciali e bollenti. Il balletto della crisi, che dura da tre anni, sembra arrivare al momento decisivo. Con una novità. La politica con le sue regole, piacciano o no, di rimpasto e azzeramento è tornata protagonista. Il pallino è nelle mani del sindaco anche perché FdI e Pizzuti questa volta fanno sul serio. La previsione è quella di un agosto di balletti e non solo folcloristici per la giunta Cianfrocca. Ormai dovrà ballare.