Polemiche e fazioni politiche, la Pro Loco sempre nell’occhio del ciclone

Ad Anagni l'ente di promozione turistica e culturale non trova pace. "Troppo vicina all'Amministrazione e all'assessore Marino", sono le critiche più ricorrenti. Il caso dei tesseramenti respinti e la querelle dell'ex presidente Stazi

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

In teoria dovrebbe essere una struttura super partes. Che, senza guardare al colore politico di chi, in un determinato momento amministra, dovrebbe gestire l’aspetto culturale e turistico della città. A maggior ragione in contesti nei quali Turismo e Cultura vengono da sempre visti come leve importanti  per favorire lo sviluppo della città.

Ad Anagni invece e non da oggi, la Pro Loco si è trasformata, a giudicare dalle polemiche che girano attorno al tema, in una vera e propria arena. Un ring sul quale contarsi e confrontare il proprio peso, politico e non. Ne è la prova la guerra senza quartiere che, anche senza dichiarazioni ufficiali, vede da una parte gli esponenti che fanno riferimento all’assessore alla Cultura ed al Tempo Libero Carlo Marino, dall’altra quelli più vicini ad Idea Anagni ed a Guglielmo Vecchi

Caos calmo all’assemblea

L’assessore Carlo Marino

Si può partire da un dettaglio: lo scorso 12 aprile si è tenuta un’assemblea che ha approvato il Bilancio dell’associazione. Un appuntamento che, nelle settimane precedenti, era stato descritto come potenzialmente molto caldo; e che invece è scivolato abbastanza tranquillamente. Una tranquillità legata, con ogni probabilità, al fatto che mancavano Angelo Galante e Fabrizio Savone. Ovvero due tra gli esponenti più critici nei confronti dell’attuale gestione della Pro Loco, descritta come molto vicina all’assessore Carlo Marino.

La sede della Pro Loco

Prima dell’assemblea aveva fatto discutere il fatto che una trentina di richieste per ottenere la tessera della Pro Loco erano state respinte, con la motivazione che non sarebbero stati rispettati i regolamenti e le tempistiche per poter ottenere la tessera.

Una motivazione che, da quanti hanno criticato la decisione, è stata considerata come legittima dal punto di vista formale, ma poco attenta alla libertà di espressione. Tanto che alcuni esponenti della Pro Loco hanno auspicato “una rifondazione” dell’associazione. Non propriamente una dichiarazione distensiva, diciamo.

La fondazione della discordia ed il caso-Stazi

Sempre prima dell’assemblea, aveva fatto discutere anche il progetto di spostare molte delle attività attualmente gestite dalla Pro Loco ad una fondazione ad hoc. Un progetto che, sempre per le voci critiche, punterebbe di fatto a far diventare la Pro Loco non più un ente terzo ma, di fatto, una sorta di braccio armato dell’amministrazione.

Franco Stazi

E, sempre a proposito di Pro Loco,  in questi giorni si è tornati a parlare anche di Franco Stazi, l’ex presidente defenestrato nel 2022. Stazi ha infatti ottenuto,  dopo una lunga battaglia legale, la possibilità di visionare una serie di documenti che aveva richiesto dopo la sua estromissione dalla carica di presidente.

E c’è anche chi pensa che questo potrebbe portare, in un prossimo futuro, a invalidare anche le attività della Pro Loco successive all’estromissione dello stesso Stazi. Una prospettiva che molti giudicano irrealistica Resta, al di là di ogni altra considerazione, l’elemento di partenza: e cioè il fatto che la Pro Loco si sta sempre più trasformando in un vero e proprio ring per regolare i conti delle fazioni politiche della città.