Consiglio comunale a due facce a Cassino. Dopo gli scontri tra destra e sinistra, approvata all'unanimità una mozione che riunisce le proposte della maggioranza e della minoranza. In pratica l'assise ha impegnato sindaco e giunta "al coinvolgimento della Consulta e delle istituzioni per avviare uno studio di fattibilità sull’interconnessione per la stazione cittadina o sulla stazione dell'alta velocità nel cassinate”
La stazione Tav si fa in tre. Anzi, in quattro. Tanti sono stati i punti inseriti all’Ordine del Giorno del Consiglio comunale a Cassino per discutere della possibilità di avere nel Basso Lazio la stazione dell’Alta Velocità. Due mozioni le hanno presentate i consiglieri comunali civici: una a firma di Franco Evangelista e Giuseppe Sebastianelli, l’altra a firma di Arduino Incagnoli. A queste si è aggiunta la richiesta della consigliera di FdI Nora Noury che ha chiesto di ripristinare la Commissione Grandi Opere per discutere, in primis, proprio di Tav.
La mossa politica della maggioranza
Ma pochi minuti prima del suono della campanella che ha dato il via al Consiglio comunale, è giunto il quarto punto all’ordine del giorno riguardante la Tav. Lo ha presentato Luca Fardelli e porta la firma di tutti i capigruppo di maggioranza: nella sostanza dei fatti si impegna il sindaco a mettere in campo tutte le ipotesi per cercare di realizzare il progetto dell’interconnessione nord, ovvero l’iniziativa che il sindaco aveva presentato pochi giorni fa in conferenza stampa. (Leggi qui: Stazione Tav, Salera niente derby con Frosinone).
Cosa significa? Quale messaggio manda la maggioranza di Enzo Salera con questa mozione? Dice due cose. La prima: avere una vera e propria stazione Tav a Cassino o in un comune del Cassinate è molto difficile. Quindi al bando anche le ipotesi di Roccasecca e Pignataro Interamna, come chiedevano le opposizioni. Salera mostra ancora una volta tutto il suo pragmatismo e la sua concretezza per cercare di ottenere dei benefici relativamente all’Alta Velocità.
Il secondo aspetto è squisitamente politico: Salera si smarca dalla guerra campanilistica, presenta un progetto per Cassino che non va in contrasto con eventuali altre proposte di altri territori, che – spiega il primo cittadino all’indomani della commissione che si è svolta in regione Lazio – sono utopistici. (Leggi qui: Stazione Tav, Salera niente derby con Frosinone).
“L’unico progetto fattibile è l’interconnessione”
Argomenta Salera: “Non c’è nessuno studio di RfI per fare una stazione Tav in provincia di Frosinone”. Quindi rivolgendosi alle opposizioni dice: “Noi dobbiamo evitare di aggiungere chiacchiere a chiacchiere con Consigli comunali straordinari aperti a soggetti che verranno qui solo per fare chiacchiere parlando di Supino, Ferentino, Pignataro e Roccasecca: ipotesi per cui non c’è uno studio, solo tanti convegni”.
Il primo cittadino chiede quindi a tutti di essere uniti sull’unico progetto fattibile, quello dell’interconnessione. E dice: “Cassino ha già una stazione ad Alta Velocità, è nel centro della città e verrà presto potenziata con un intervento da 13 milioni di euro da parte di RfI. Noi dobbiamo solamente potenziare il numero dei treni e avere l’interconnessione nord, già abbiamo l’interconnessione sud che ci collega a Napoli in soli 25 minuti. Per capire com’è strategica la nostra città basta leggere il comunicato nel quale si dice che anche per il 2025 vengono confermate le fermate del Frecciarossa a Orte e Cassino. Frosinone non viene neanche nominata, Cassino è la vera città ritenuta strategica”.
Vero ma fino ad un certo punto. Il Comunicato effettivamente esiste. ma poi è stato corretto da uno inviato nei minuti successivi e nel quale veniva citata anche Frosinone. In Regione assicurano che si è trattato di un refuso involontario.
Salera lancia un appello all’unità
L’Aula ascolta in silenzio, sembra approvare. Salera quindi continua ad argomentare: “Se vogliamo essere seri, maggioranza e opposizione, dobbiamo solo riproporre il progetto dell’interconnessione. Lasciamo agli opinionisti de noantri parlare di stazioni in aperte campagne: pura follia“.
Restano comunque in campo le mozioni presentate dalle opposizioni, la presidente del Consiglio Barbara Di Rollo sospende quindi la seduta e riunisce i capigruppo per fare una sintesi. Dopo una pausa di oltre venti minuti si torna in Aula e c’è la sintesi: viene approvata un’unica mozione, che sostanzialmente è quella presentata dalla maggioranza ma raccoglie anche alcune istanze dell’opposizione.
Il testo approvato così recita: “Si impegna il sindaco e la giunta al coinvolgimento della Consulta e di tutte le istituzioni del territorio per avviare uno studio di fattibilità sull’interconnessione per la stazione di Cassino o sulla stazione Tav nel territorio del cassinate”. Viene approvata all’unanimità.
A seguire viene quindi accolta anche la proposta di Nora Noury per rispristinare la commissione grandi opere. Vengono eletti a scrutinio segreto cinque consiglieri, tre di maggioranza e due di opposizione. Si tratta di: Luca Fardelli, Sarah Grieco e Fausto Salera per la maggioranza; Nora Noury e Silvestro Petrarcone per l’opposizione.
Prima della Tav tensione alle stelle
Prima di arrivare a parlare di Tav, il Consiglio è stato chiamato ad approvare una serie di debiti fuori bilancio, e ancor prima ci sono state le interrogazioni delle opposizioni. Ancora una volta si sono registrati momenti di forte tensione tra la maggioranza e l’opposizione, e l’Aula si è trasformata nuovamente in un’osteria.
Ad accendere la miccia è stato il consigliere comunale Franco Evangelista rispondendo al sindaco su questioni di carattere giudiziario. Il consigliere di minoranza tira in ballo il caso delle firme false del Pd. A quel punto iniziano a volare parolacce da destra a sinistra tra Sebastianelli, Evangelista, Iemma e Vizzaccaro: “Stu scem”, “sti delinquenti”, “ma stamm a va i zimbelli a vui”, “Ma che caz ve state a pensà?”. A quel punto la presidente del Consiglio Barbara Di Rollo non può far altro che sospendere la seduta, per riportare la calma.
Verso le nuove regole
Si riprende dopo una lunga pausa, ma subito il clima si scalda nuovamente sulla mozione presentata dal consigliere di maggioranza Andrea Vizzaccaro che chiede meno tagli e più attenzione relativamente ai temi della disabilità. E dice: “Con la legge di bilancio 2023, per l’anno 2024, il Governo ha stanziato 231,8 milioni per la disabilità, con un taglio di 250 milioni rispetto all’anno precedente”.
Il centrodestra rispedisce al mittente le critiche al Governo Meloni e si astiene. Alle 23, dopo una seduta fiume di oltre sette ore, cala il sipario: si torna in Aula il 30 dicembre per l’ultimo Consiglio del 2024. Poi, dal 2025, cambieranno le regole e i consigli saranno epurati dalle interrogazioni, trattati in appositi question time. (Leggi qui: Cassino, il Consiglio si vede dal mattino).