La commissione, presieduta da Vincenzo Iacovissi, ha sfornato il piano che prevede l'alleanza tra 11 comuni per superare la soglia dei 50 mila abitanti ed accedere direttamente ai finanziamenti europei. Presto la firma della convenzione, a gennaio 2025 la partenza
“Io vedo orizzonti dove tu disegni confini” cosi diceva la famosa pittrice messicana Frida Kahlo scomparsa nel 1954, a chi non riusciva a cogliere il senso, intrinseco, della sua opera. Ed è la stessa vision che l’Amministrazione comunale di Frosinone, con la regia del sindaco Riccardo Mastrangeli, sta provando a proiettare in un futuro nemmeno troppo lontano con il progetto Area Vasta del Frusinate. Superando i confini territoriali per raggiungere un obiettivo comune. In pratica?
L’idea è quella di creare una città intercomunale che metta insieme Frosinone ed i centri vicini. Ognuno mantiene la sua autonomia e la sua identità, il suo sindaco con il proprio gonfalone e municipio, ma una serie di servizi vengono gestiti insieme come se si fosse un Comune soltanto. A febbraio scorso quella proposta è stata riesaminata: otto sindaci hanno confermato il loro Si anticipato nei giorni precedenti; sono Frosinone, Alatri, Ferentino, Morolo, Patrica, Pofi, Supino e Torrice. Assenti i Comuni di Arnara e Ripi che nei giorni precedenti, ascoltati singolarmente dalla Commissione presieduta da Vincenzo Iacovissi, avevano dato il loro assenso.
L’unione che fa la forza
Si è partiti con una cooperazione sulla ricerca congiunta di fondi europei per progetti da realizzare insieme. Il progetto è scritto nero su bianco nel programma di governo cittadino, al capitolo “Frosinone Area Vasta“. Lì viene specificato in maniera chiara: il capoluogo non intende assorbire né fagocitare i centri confinanti ma creare una città intercomunale dei servizi.
Il sindaco Mastrangeli è convinto che il futuro di Frosinone possa stare solo lì. Esattamente come ne fu convinto nel 2019 l’allora presidente degli industriali Giovanni Turriziani: fu lui il primo a mettere sul tavolo il progetto. Commissionando uno studio ad una delle principali esperte nel settore in Europa: la professoressa che aveva guidato verso l’Area Vasta diverse località nella Ue. Per quanto sia ritenuto ora strategico questo progetto, l’amministrazione Mastrangeli ha creato una apposita commissione comunale ad hoc. A presiederla, non un membro della maggioranza, ma dell’opposizione: il consigliere Vincenzo Iacovissi che nel 2022 si era candidato a sindaco di Frosinone con il PSI. In contrapposizione con Mastrangeli.
Perché quella scelta? Come andava letta all’epoca e come va letta ancora oggi? La presidenza della Commissione Area Vasta affidata alla minoranza è stato il segnale, fin dall’inizio della consiliatura, che il progetto, oltre ad essere importante, è anche trasversale. E’ patrimonio dell’intera amministrazione, della città di Frosinone e di quei Comuni che aderiranno o stanno per aderire ufficialmente al progetto.
Undici comuni coinvolti
La commissione, in questi due anni e mezzo di consiliatura, ha lavorato tanto e con risultati tangibili. Merito dei componenti dell’organo dedicato: con il presidente Vincenzo Iacovissi ci sono i consiglieri Corrado Renzi, Alessia Turriziani, Christian Alviani e Fabrizio Cristofari.
La commissione ha quindi prodotto un primo importante risultato. Il primo importante mattone dell’intero edificio. La convenzione che dovrebbe esser firmata a breve tra gli 11 Sindaci che fino ad oggi hanno aderito al progetto. Al nucleo degli 8 iniziali se ne sono aggiunti poi altri. A firmare dovrebbero essere i primi cittadini di: Frosinone, Alatri, Arnara, Ceccano, Ferentino, Morolo, Patrica, Pofi, Ripi, Supino, Torrice. Si sta un passo avanti rispetto a febbraio: mentre all’epoca si parlava dell’intenzione di intercettare i fondi Ue adesso si passa alla progettualità mettendo in campo richieste e piani concreti che nessuno finanzierebbe mai se a depositarle fosse uno solo dei Comuni interessatI. Ma messi insieme è un’altra cosa: perché differenti sono i numeri della popolazione, dei chilometri quadrati, delle ricadute che si avrebbero con quelle opere.
Mastrangeli: “Un punto di forza”
Lo ha spiegato meglio il Sindaco Riccardo Mastrangeli nei giorni scorsi, “E’ un progetto che ho inserito nel programma elettorale quando mi sono candidato a primo cittadino perché è un punto di forza – ha sottolineato il primo cittadino – Infatti i comuni sotto i 50mila abitanti (e il capoluogo ne ha circa 46mila) non possono accedere direttamente ai finanziamenti europei”. E 46 sta sotto a 50, l’Europa non fa sconti, ale Lazio non sono stati concessi i benefici per le Aree Zes nonostante le province di Frosinone, Latina e Rieti abbiano tutti i numeri per ottenerli; ma Roma fa sballare la media.
Quei 4mila abitanti in meno hanno pesato in questi anni sulle ali di Frosinone che cercava di spiccare un volo europeo. “Proprio per questa motivazione la città ed il territorio hanno perso tanti progetti. Nasce quindi questa volontà di mettere insieme i centri della nostra area per poter andare ad una captazione diretta delle risorse. Poi, cammin facendo e cercando di avere soddisfazione dai fondi ricevuti, si possono mettere a sistema una serie di servizi comuni, dagli scuolabus alla raccolta e smaltimento rifiuti. Insomma per dialogare con l’Europa un conto è muoversi per 120mila abitanti e un conto per soli 46 mila“.
“Questa è l’area vasta – ha aggiunto il sindaco Mastrangeli – Non è né la grande Frosinone e né un altro tipo di aggregazione. Ha un determinato e specifico indirizzo: intercettare fondi Ue. In questa prospettiva vanno verificate le condizioni per condividere le strategie per i servizi comuni”.
Un ufficio intercomunale per intercettare fondi Ue
Il testo della convenzione prevede l’istituzione di un Servizio Europa di Area Vasta fra gli 11 comuni interessati. Ci sarà un ufficio intercomunale, guidato direttamente dai sindaci e supportato da una struttura tecnica, che si occuperà di individuare ed ottenere fondi rispetto ai progetti e servizi da finanziare. L’utilizzo dello strumento della convenzione, poi, è voluto con una finalità specifica. La convenzione infatti – lungi dall’alimentare rivalità e campanilismi – rappresenta il mezzo più semplice e meno vincolante per i Comuni, avendo uno scopo ben definito ben lontano da una unione di Comuni.
La commissione speciale Area Vasta ha incontrato uno per uno i sindaci dei Comuni che potevano essere interessati e coinvolti nel progetto. Successivamente sono state effettuate tre audizioni congiunte con tutte le amministrazioni coinvolte.
Se tutto andrà come previsto e le convenzioni verranno firmate dagli 11 sindaci in tempi brevi e poi successivamente approvate da giunte e consigli comunali, entro fine anno potrebbe essere formalizzata la stipula del documento finale da parte di tutti i sindaci. Da gennaio 2025 potrebbe essere inaugurato il primo Servizio Europa Area Vasta della provincia di Frosinone.