Il documento che lancia in maniera ufficiale la candidatura del sindaco di Arce Gino Germani a Presidente della Provincia di Frosinone. Lo sottoscrive metà del Consiglio in carica. Anche i consiglieri Pd: nonostante la Direzione deliberi solo tra qualche ora. Ed in una direzione diversa. Ma la divisione interna attraversa tutti i fronti.
Il segnale politico della giornata è in un documento di due pagine con sei firme in calce. È il manifesto che lancia la candidatura a presidente della Provincia di Frosinone per il sindaco di Arce Gino Germani. A sottoscriverlo è metà del Consiglio in carica. Appoggio trasversale perché le firme sono di Daniele Maura e Riccardo Ambrosetti (Fratelli d’Italia), Antonella Di Pucchio (Pd area Pompeo) e Gino Ranaldi (Pd area Salera), Luigi Vacana (civici) ed Alessandro Cardinali (civico eletto nella lista del Polo civico).
Quel documento ufficializza una serie di situazioni che già da tempo erano alla luce del sole: ma non dichiarate.
Tana libera tutti
La prima. I Partiti sono ‘esplosi’ anche questa volta. Finora tutte le elezioni del Presidente della provincia di Frosinone dopo la riforma Delrio non sono avvenute su base politica. A determinare il vincitore sono state cordate spurie di sindaci e consiglieri: è lo spirito della riforma concepita durante il Governo Renzi; punta a mettere la scelta nelle mani degli amministratori, sottraendola alla politica.
Sarà così anche nella tornata del 18 dicembre 2022. Una parte del Partito Democratico sosterrà Gino Germani: su di lui ci saranno sindaci emblematici come Enzo Salera (Cassino), Antonio Pompeo (Ferentino), Simone Costanzo (già Segretario Provinciale ed oggi sindaco di Coreno Ausonio). Con ogni probabilità anche Domenico Alfieri (anche lui ex Segretario provinciale ed oggi sindaco di Paliano) che si posizionerà appena la Direzione del Partito dirà No alla sua proposta di schierare il sindaco di Monte San Giovanni campano Emiliano Cinelli.
L’altra parte del Pd? Il Segretario Provinciale Luca Fantini ha indetto una Direzione straordinaria per le prossime ore. Prenderà atto del lavoro compiuto dalla Commissione incaricata domenica scorsa che ha indicato come maggiormente aggreganti Germani, Cinelli ed il sindaco di Sora Luca Di Stefano. E poi deciderà chi appoggiare in modo ufficiale.
Liberi anche a destra
La stessa situazione del Pd la sta vivendo anche Forza Italia. Ha un asse con Fratelli d’Italia e quindi appoggerà Gino Germani. Ma l’assessore comunale di Frosinone Adriano Piacentini voterà in un’altra direzione e lo stesso farà il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo. I rumors dicono che lo stesso sarà per l’area che a Sora fa riferimento a Vittorio Di Carlo.
Ad avvantaggiarsene sarà il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. Piacentini e Rotondo hanno con lui un rapporto tanto antico quanto personale. Su di lui convergeranno anche una parte dei sindaci che avevano appoggiato il progetto per sostenere la candidatura del sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco.
Anche la Lega deve fare i conti con il voto frammentato. Il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani ha concentrato le forze sul suo successore Riccardo Mastrangeli. L’intera componente del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli si è già posizionata lì. Lo stesso hanno fatto i Consiglieri provinciali uscenti Luca zaccari ed Andrea Amata. Non lo ha fatto il capogruppo in Provincia Gianluca Quadrini, recordman di preferenze nei piccoli centri. Ha un legame personale con con il sindaco di Sora Luca Di Stefano ed i suoi voti potrebbero finire lì.
Saldi e rinsaldati
Non ha problemi di sfaldamenti Fratelli d’Italia tranne l’eccezione che conferma la regola: a Cassino Franco Evangelista ha detto che non voterà mai né Gino Germani né qualunque altro candidato di sinistra.
In attesa della Direzione Pd che nelle prossime ore formalizzerà la divisione, ritrovano invece l’unione il presidente uscente della Provincia Antonio Pompeo ed il suo capogruppo Enrico Pittiglio. Nella giornata di giovedì avevano avuto un confronto molto acceso con parole grosse e la minaccia di chiedere il commissariamento della Federazione Provinciale Pd.
A rasserenare il clima è stata la seduta del Consiglio Provinciale che ha concluso da qualche ora l’era Pompeo. I due esponenti Dem si sono chiariti: si sono detti – in maniera reciproca – che la sfuriata del giorno prima aveva nulla di personale. Poi hanno chiesto al consigliere Antonella Di Pucchio di scattargli una foto per ufficializzare la pace.
Ognuno andrà per la sua strada: Pompeo con una parte del Pd andrà su Gino Germani, Pittiglio con il Partito voterà il candidato che nel pomeriggio verrà indicato dalla Direzione (leggasi Luca Di Stefano). Ma senza lacerazioni dal momento che la Delrio è così.