Dopo 5 anni il Piano per l’utilizzo degli arenili può aspettare ancora e la Ciolfi chiede lumi sulle incongruenze tra delibera e allegati
Oggi, evidentemente, non era giornata. Tanto che alla fine qualcuno (Simona Mulé di FdI) ha pure detto: «Ma ce la facciamo ad approvare almeno un atto? Altrimenti annulliamo la seduta e restituiamo il gettone di presenza». No, non era giornata, in Consiglio comunale a Latina. Una seduta (la prima di quattro, tra pre e post natalizie) in parte con punti tecnici, in parte con altri prettamente politici (Pua e Città di fondazione). Ma era nata male, partita peggio e continuata ancora peggio. E c’erano pure gli studenti dell’Istituto Vittorio Veneto tra il pubblico in aula.
Ad assistere a una seduta iniziata tra le polemiche dell’opposizione: erano proseguite dopo che venerdì scorso una commissione Lavori pubblici era stata annullata dal presidente Fausto Furlanetto. Questo perché all’orario prestabilito più un minuto non c’era il numero legale, ed era stato rigido nell’applicare il regolamento (mezz’ora di tolleranza per le commissioni, un’ora per il Consiglio) dopo che era stato chiesto, giorni prima, dall’opposizione.
Tredici minuti di troppo
Stamattina (ieri per chi legge – ndr) è andata uguale: il Consiglio era convocato alle 9. Con un’ora di tolleranza, fanno le 10. Ma l’appello è stato fatto alle 10.13: 13 minuti oltre. L’opposizione chiede l’annullamento della seduta, la segretaria generale risponde che ormai, ad appello fatto, la seduta è valida, l’opposizione che minaccia ricorsi a Tar e Prefetto.
Il presidente del Consiglio, Raimondo Tiero, opta per una sospensione per analisi del regolamento. Due ore di sospensione. Si rientra in aula, mica tanto convinti: il regolamento dice e non dice: andrà corretto. Ma si riparte. Con la delibera sulla dichiarazione di Latina città Unicef dei bambini e delle bambine.
Città Unicef ma senza atti
E qui il primo intoppo: i consiglieri non hanno ricevuto gli atti. Tutto da rinviare. Allora si passa al Pua (Piano per l’utilizzo degli arenili). Che finalmente arriva in aula per l’adozione, dopo 5 anni di lavoro. Uno strumento che rivoluziona la Marina di Latina per il suo sviluppo turistico, sociale, economico. Con spiagge in più, anche dedicate a sport, eventi, persone con disabilità, animali di compagnia, con punti di ormeggio per le imbarcazioni, con traslazione di volumi edificatori, con una nuova visione che andrà a sposare poi il Ppe Marina e altri documenti.
È subito polemica da parte delle opposizioni. Ma è in particolare la capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, a far notare un’incongruenza tra delibera e allegati: i nuovi stabilimenti balneari sono 3 o 4? La perplessità nasce dal fatto che il progettista, Cristoforo Pacella, ha accolto un’osservazione delle 18 che giunsero
Tra richieste e possibilità
E chiarendo che di quattro richieste, si potevano rimettere tre stabilimenti, presenti nel vigente Pua ma non rinnovati. Eppure negli atti sono 4. I tecnici in aula chiariscono: no, è che uno è stato diviso in due. Allora sono tre o quatto? Secondo la Ciolfi, questo significa quattro concessioni, quattro bandi, quattro affidamenti. Nuova sospensione per chiarimenti.
Alla fine, i capigruppo tornano in aula: effettivamente, è meglio approfondire, rinviamo il punto del Pua. Sono ormai le 17, quando consiglieri, capigruppo e presidente d’aula, si guardano negli occhi: riusciamo ad approvare qualcosa oggi?
E qualcosa sì, è stato approvato: è la nuova convenzione, con annesso nuovo regolamento, per il sistema delle Città di fondazione che, oltre a quelle pontine, include anche Colleferro e Guidonia-Montecelio.
Passa solo la convenzione
È un sistema nato nel 2019, durava cinque anni e quindi ora andrebbe rinnovato come da norma. In realtà, va rinnovato anche perché si era fermato poco dopo la nascita. Tra le città, infatti, c’era anche Ventotene con il suo Archivio, ma quest’ultimo non era accreditato in Regione e quindi la partecipazione di Ventotene era saltata, facendo sospendere l’intera procedura.
Ora si riparte (senza Ventotene, che nel frattempo ha rinunciato). L’occasione è stata anche quella di ricordare nel corpo della delibera – in modo unanime da parte di tutti i consiglieri – con un apposito emendamento all’atto, il lavoro dell’ex assessore alla Cultura, Silvio Di Francia, scomparso un anno fa.
Il compleanno della città
Ed è stata anche l’occasione per ricordare che domani, Latina, compirà 92 anni. Con la sindaca che ha evidenziato come «dal Novecento, nostro carattere identitario, certamente da valorizzare, possiamo guardare al futuro reinterpretando in chiave di modernità la ricetta adottata da Piccinato che consentì, partendo dal centro storico di fondazione, lo sviluppo della città tenendo conto delle matrici storiche del territorio, intervenendo con equilibrio fecondo».