Quelli che vanno alla Caffetteria e quelli che non sanno scrivere

Indiscreto. Il pranzo che avvelena le elezioni a Ceccano. E Fiorletta potrebbe fare scuola ancora una volta. A Frosinone le scritte su Marzi. Il dubbio: analisi politica, intimidazione o profezia? Pulvirenti come Papillon: "Sono ancora viva, maledetti...” Il viaggio di Pompeo a Roma.

Nicola Ottaviani si prepara a far entrare la Lega nella contea di Ceccano e le sue dinamiche per l’individuazione del candidato sindaco. Il suo ‘collega’ di FdI Massimo Ruspandini ha già individuato il nome ed attende il seguito delle indagini che hanno interessato il sindaco Roberto Caligiore determinando la caduta dell’amministrazione. (Leggi qui: Il candidato di Ceccano: questione di equilibri).

Aspetta perché ad oggi nessun altro amministratore risulta indagato per tangenti. Se dovesse chiudersi così l’indagine, il centrodestra potrebbe scendere in campo con una narrazione in cui rivendica una serie di risultati e si rammarica per gli errori fatti dal sindaco.

A rovinargli i piani sta per scendere in campo Nicola Ottaviani. Che intende convocare un tavolo del centrodestra per definire la coalizione da schierare a Ceccano. Tanto per ribadire che nulla è gratis ed ogni piazza ha un peso. Per essere ancora più chiari: se Fratelli d’Italia di Ruspandini può pensare di reclamare la candidatura a sindaco per Frosinone, la Lega di Ottaviani può pensare di aprire un ragionamento su Ceccano.

Il pranzo alla Caffetteria
Pasquale Ciacciarelli

Non è casuale il pranzo tenuto oggi alla Caffetteria in piazza de Matthaeis a Frosinone dall’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli, il responsabile Organizzazione del Partito nel Lazio Mario Abbruzzese , l’ex assessore di Ceccano Stefano Gizzi cacciato dal sindaco Caligiore con l’accusa di essere filo putiniano, il farmacista Fabrizio Tambucci, l’ex delegato alla Cultura Alessio Patriarca anche lui messo fuori da Caligiore con l’accusa di essere più vicino a Gizzi che all’amministrazione.

Il dibattito su Ceccano servirà anche a mettere dei punti fermi su Frosinone. La Lega reclama un po’ di chiarezza. Altrimenti dopo Ferentino e Veroli non è detto che il modello Fiorletta (schieramento civico con pezzi di centrosinistra e centrodestra) non possa approdare anche alla contea.

Nel frattempo, si prepara a sciogliere la riserva Andrea Querqui: dicono che mercoledì o giovedì annuncerà la sua intenzione di candidarsi a sindaco di Ceccano per il centrosinistra, anche se non unitario. Ma questa è un’altra storia.

Contorti in tutto

A Frosinone anche quando fanno le scritte sui muri sono complicati. Belli i tempi in cui il professor Biagio Cacciola veniva recluso nel carcere di massima sicurezza di Spoleto per Insurrezione armata contro i poteri dello Stato, ritenendo che fosse uno degli ideologi del terrorismo di destra. Una cantonta. Che con molta probabilità salvò la pelle al giovane Cacciola: le successive indagini hanno accertato che lo cercavano da destra per accopparlo in quanto era contrario alla lotta armata. E lo cercavano anche da sinistra, per accopparlo pure loro, perchè era il Segretario del Fuan Caravella cioè il movimento universitario di destra. Che negli anni 70 non era proprio una bocciofila.

All’epoca, per protestare contro la detenzione di Cacciola apparvero scritte sui muri di Frosinone. Proprio davanti al Tribunale venne tracciato con la vernice, ancora ogi visibile “Cacciola libero”. Due parole. Semplici. Chiare. Dirette.

Domenico Marzi

Nulla a che vedere con l’autore della scritta apparsa all’alba su un muro nei pressi della scuola Pietrobono di Frosinone: “Domenico Marzi morì nel Comune di Frosinone. Il che lascia aperte varie letture: voleva essere un’analisi politica, intimidazione o una profezia?

Nel primo caso sarebbe ineccepibile. Dopo essere stato eccellente sindaco di Frosinone, il suo Partito nulla fece per proiettare Domenico Marzi verso il Senato o la Camera o almeno alla Regione. Perché così si evitava di avere un altro che poi pretendeva di dire la sua. Se voleva essere un’intimidazione allora hanno fatto un buco nell’acqua: la famiglia Marzi ha vissuto ben altre stagioni affrontandole a schiena dritta. Se voleva essere una profezia… a meno di chiamarsi Spurinna, porta solo bene.

La prossima volta un po’ più di chiarezza.

La Cayenna di Sabrina

Francesco Rocca e Sabrina Pulvirenti

Sono ancora vivo, maledetti figli di puttana”: è una delle scene più iconiche di Papillon, insuperata pellicola sull’ergastolo alla Cayenna con Dustin Hoffman e Steve Mc Queen entrambi in stato di grazia. Questa mattina ha potuto pronunciare la stessa frase anche Sabrina Pulvirenti, commissario della Asl di Frosinone non si sa bene ancora per quanto.

Continua il braccio di ferro intorno alla sua conferma e promozione da Commissario Straordinario a Direttore Generale. I numeri stanno dalla parte sua: i risultati li sta portando e le liste d’attesa iniziano a svuotarsi mentre i reparti offronto prestazioni che prima non c’erano. In Regione di lei dicono “bravissima ma è riuscita nell’impresa di mettersi tutti contro: pensa solo a lavorare e non cura le relazioni con il territorio”. Dove per ‘territorio‘ si intende la politica locale.

Alessia Savo e Daniele Maura

Nei giorni scorsi, una stilettata l’ha rifilata anche la presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio Alessia Savo. Dicendo “Il Commissario ha una missione ed un modo per realizzarla ed in questo la dottoressa Pulvirenti è stata brava. La funzione di Direttore Generale è diversa e presuppone un approccio differente”. Nel linguaggio della politica è un garbatissimo benservito con l’onore delle armi.

Che è anche quello che – se si arrivasse alla sostituzione – pretendono di concedere sia il Governatore Francesco Rocca a sia il Ministero della Sanità. Il Governatore sa benissimo, dal punto di vista sanitario, quali risultati abbia raggiunto Sabrina Pulvirenti e li apprezza non poco. Ma deve fare i conti con la politica e vorrebbe individuare una soluzione di compromesso.

Che per forza di cose deve passare anche dal Ministero: dove una fonte assicura “monitoriamo la situazione, la Sanità del Lazio è strategica ed ancora commissariata, fino a prova contraria Frosinone fa parte del Lazio e qualunque scelta venga presa non può prescindere dai livelli qualitativi del manager”.

Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.

Il viaggio di Pompeo

Antonio Pompeo

Cosa è andato a fare oggi l’ex presidente della provincia ed ex sindaco di Ferentino Antonio Pompeo a Roma? Ufficialmente non ci sono convegni né eventi. vero. Si sta già un passo oltre. Il leader dei renziani rimasti nel Pd in provincia di Frosinone ha partecipato alla Conferenza organizzativa con cui studiare la ricucitura della vasta area del riformismo centrista nel Partito Democratico. Il che dovrebbe dare ancora più forza e peso alla sua componente.

Sul fronte opposto, Area Dem ha contattato l’ex sindaco di Firenze Dario Nardella valutando la sua agenda e chiedendogli un passaggio in Ciociaria. Per fare cosa? Ribadire che ora le posizioni sono cambiate. E Nardella sta con Area Dem mentre Pompeo sta con Base Riformista (per ora) in attesa che diventi qualcosa di ancora più grande. E gli garantisca un ruolo in prima linea.

Voglia di trincea.