Referendum sul forno crematorio: test per il gruppo Ottaviani-Mastrangeli

Cosa c'è dietro l'iniziativa di Lega, Lista per Frosinone, Lista Ottaviani e del consigliere Marco Sordi. E' una mossa politica per valutare la tenuta della nuova formazione che si pone come "guardia pretoriana" del sindaco in vista della fine della legislatura e delle elezioni del 2027. Cambia lo scenario con Fratelli d'Italia in una posizione da spettatore e a volte anche critica verso l'amministrazione

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

È una sottile mossa politica: il forno crematorio di Frosinone, da semplice impianto da realizzare è diventato il catalizzatore di una nuova fase politica nel capoluogo. La richiesta di un referendum popolare avanzata dai gruppi consiliari Lega, Lista per FrosinoneLista Ottaviani e dal consigliere Marco Sordi non è solo un esercizio di democrazia ma un segnale politico chiaro. Un banco di prova per pesare consensi, costruire alleanze e soprattutto ridefinire gli equilibri in vista del 2027.

La proposta arriva con toni quasi da preambolo costituzionale: si invocano trasparenza, partecipazione, principio di precauzione. Ma dietro il lessico alto, c’è una strategia ben congegnata: lanciare un messaggio forte — “decidano i cittadini” — e insieme marcare il territorio, sia in senso fisico che politico.

La nuova “guardia pretoriana” di Mastrangeli

Corrado Renzi e Sergio Verrelli della Lista per Frosinone

Attorno al referendum si muove con disinvoltura un asse sempre più compatto: una sorta di nuova “guardia pretoriana” del sindaco Riccardo Mastrangeli, già saldamente operativa anche se non ancora formalmente unificata in un unico gruppo consiliare. I consiglieri parlano con una sola voce, si muovono con una sola agenda.

Figure come Corrado Renzi e Sergio Verrelli (Lista per Frosinone) incarnano questa fase: pragmatica, ordinata, con un occhio al consenso e l’altro al futuro assetto politico della coalizione. Sul tavolo non c’è solo il destino di un impianto ma la costruzione di una narrazione che — a colpi di referendum — punta a radicare legittimazione popolare ed a consolidare un blocco politico in grado di reggere la partita del dopo-Ottaviani.

Una rinnovata ultima linea di difesa politica intorno al sindaco Riccardo Mastrangeli che però ruota attorno alla figura dell’onorevole Nicola Ottaviani, Coordinatore provinciale della Lega, ex sindaco e oggi più che mai regista politico dell’amministrazione Mastrangeli. Il primo cittadino del capoluogo sembra aver trovato in questo blocco compatto la sua nuova corazza. 

Cambio di scenario

Assessori e consiglieri di FdI al Comune di Frosinone

Se prima era Fratelli d’Italia a fare da scudo e da bodyguard del sindaco, oggi il Partito di Giorgia Meloni si è ritagliato un ruolo diverso: quello di spettatore, a volte sollecitatore, talvolta persino critico verso Mastrangeli. Il tempo delle difese ad oltranza è finito. Si è aperta una nuova fase in maggioranza che porterà dritti alle prossime elezioni del 2027. Come direbbe Flaiano però: “La situazione è grave ma non seria.

E mentre il dibattito sul forno crematorio infiamma le piazze e le associazioni ambientaliste si mobilitano, in particolare con il gruppo consiliare FutuRa decisamente contrario all’impianto, in Aula si gioca una partita ben più strategica.

Domenico Marzi (Foto © Massimo Scaccia)

Il sindaco si affretta lentamente alla ricerca del 17° consigliere,  che possa certificare la tenuta numerica della sua maggioranza, consapevole e forte del fatto che l’asse con l’ex sindaco Domenico Marzi – da alcuni detrattori definito “innaturale” – in realtà è destinato a durare. E chi non vede di buon occhio questa collaborazione, se ne faccia una ragione. “Così è se vi pare”, direbbe Pirandello.

Verso le elezioni 2027

La politica locale si sta riorganizzando in vista delle elezioni del 2027. Il gruppo Ottaviani-Mastrangeli con Lega, Lista per Frosinone, Lista Ottaviani, più la “territorializzazione” di Sordi, si comporta ormai come un’unica entità, con una regia chiara e una strategia che guarda al futuro. 

Riccardo Mastrangeli e Dino Iannarilli, consigliere della Lega

Fratelli d’Italia, invece, sembra aver perso il ruolo di attore per assumere quello di spettatore (per il momento), lasciando spazio a una narrazione dove il centrodestra potrebbe trovarsi di fronte ad un bivio tra qualche tempo: da una parte Mastrangeli e i fedelissimi dell’ex sindaco Ottaviani, dall’altra il resto del mondo.

In questo clima, il referendum sul forno crematorio diventa quasi un test di popolarità, un sondaggio mascherato per misurare il consenso e la capacità di mobilitazione, una pre campagna elettorale. E se il tema è delicato – tra salute pubblica e impatto ambientale – la sua gestione politica è tutt’altro che neutra.

Come diceva Machiavelli gli uomini dimenticano più facilmente la morte del padre che la perdita del patrimonio“.  A Frosinone, il patrimonio politico si sta ridefinendo, tra alleanze trasversali e nuove guardie pretoriane.