In epoca di reel, spot, short e web, c'è ancora chi, nonostante l'inverno, protocolla la domanda per avere il palco e parlare in piazza. Giovanni Di Capua negli anni scorsi parlò per ore, in difesa della Grecia, in una piazza vuota
Si chiamava Hiroo Onoda, era un soldato dell’imperatore del Giappone, gli ordinarono di fare guerriglie dietro le linee nemiche nelle Filippine. Lui obbedì, nessuno lo avvertì della resa del Giappone e del suo imperatore e lui continuò a combattere fino al 1974. Solo davanti all’ufficiale che gli aveva ordinato di resistere, accettò l’ordine di arrendersi. Trenta anni dopo il suo imperatore.
L’uomo che parla ancora in piazza
Ci sono persone così e in questa campagna elettorale, gira, gira, un uomo che “resiste” s’è trovato. È il candidato del Psi alle Regionali, sta con D’Amato. Si chiama Giovanni Di Capua, detto Buzzichetto: ha presentato in Comune a Sezze la domanda per fare un comizio in piazza. Domanda scritta a mano, fatta protocollare, con la richiesta a Porta Pascibella per l’8 febbraio alle 16.30.
Salirà sul palco e parlerà alla sua gente, come si fa se si fanno le cose per bene. E lui parla prescindendo dal pubblico: durante la crisi greca in una torrida giornata estiva parlò contro l’Europa e la Troika, per ore davanti al solo caldo. Ma difese come un leone la Grecia da una Europa avara e ingrata contro chi l’aveva semplicemente inventata. Fu viltà di figli contro generosità di padri.
Oggi la politica si fa nei ristoranti, nei teatrI, negli spazi coperti. Ma vuoi mettere un comizio in piazza? È come fare la spesa in un centro commerciale o in una strada vera con il cielo in testa.
L’ultimo tribuno
Giovanni Di Capua terrà il suo comizio nel mondo pieno di spot, reel, frasi fatte, passioni sostituite da carriere, e parole stereotipate in proposte digerite. Lui leverà alta la sua voce, contro chi non so, a favore di chi manco: ma di certo sarà ferma, alla altezza dei grandi oratori del passato. Oggi la politica è piena di vocette emancipate da amplificatori e discorsi al chiuso.
Giovanni Di Capua è l’ultimo tribuno della plebe, l’ultimo comiziante, l’ultima goccia di umanità in un mondo fatto di algoritmi precisi.
In Comune hanno protocollato. Ma non hanno capito che stavano protocollando la Storia