Via libera alla nuova legge regionale sulla Cooperazione Sociale. È frutto anche della crisi messa in stand-by nel centrodestra. Che ha favorito il dialogo su un tema condiviso. Il 'sabotaggio' di Tiero. La stampella in Commissione
I segnali politici sono due. Il primo lo hanno mandato due ‘democristiani‘ come il presidente del Consiglio Regionale del Lazio Antonello Aurigemma e l’assessore alle politiche sociali Massimiliano Maselli, entrambi di Fratelli d’Italia. Destinatario: l’intero centrodestra che governa la Regione ed in particolare il loro Partito. Entrambi hanno detto che se si segue la liturgia classica della politica è possibile addirittura approvare Leggi che riordinano un intero settore, delicato come le Cooperazione Sociale. A confermare la loro linea è stata la votazione che era appena avvenuta e con la quale il Consiglio ha approvato all’unanimità la proposta di legge 151 “Nuove norme in materia di cooperazione sociale“.
L’altro segnale va in direzione opposta. Ma conferma quello che hanno detto Maselli ed Aurigemma. Il segnale è quello lanciato in Aula da Enrico Tiero, anche lui di Fratelli d’Italia. Ha attaccato l’opposizione di centrosinistra: dicendo che la colpa dei continui ritardi nei lavori del Consiglio Regionale è del loro ostruzionismo. Un attacco arrivato nel momento in cui maggioranza ed opposizione erano in piena sintonia per l’approvazione di una legge che sollecitano tutti nel settore.
Ha incendiato l’Aula: tanto che il Movimento 5 Stelle ha espresso “la nostra profonda condanna per quanto accaduto oggi nell’Aula consiliare. Enrico Tiero, in pieno dibattito pubblico, ha pesantemente offeso il nostro consigliere Valerio Novelli, definendolo ‘sfigato’. Un insulto gratuito che denota non solo una mancanza di rispetto personale, ma anche un livello di decenza e di civiltà al di sotto delle aspettative di chi ricopre un ruolo istituzionale. Un simile comportamento è inaccettabile e non può essere tollerato in nessun contesto, tanto meno in un luogo dove la dignità e il rispetto reciproco dovrebbero essere la base di ogni confronto”.
Ipotesi sabotaggio
Un ‘sabotaggio politico‘ per inquinare il clima? Possibile. Enrico Tiero è entrato in Regione Lazio dalla porta principale, spalancata da 15.630 preferenze personali prese in tutta la provincia di Latina. Ma per una logica di equilibri interni, l’assessorato è andato ad Elena Palazzo di Itri che di preferenze ne ha portate poco più di 9mila. Per diciplina di Partito Tiero non ha mai lamentato ma ha fatto in modo che la sua insoddisfazione fosse comprensibile. La stessa situazione vissuta sul fronte ciociaro da Daniele Maura: ha preso una marea di voti, è stato il primo: ma niente assessorato e niente presidenza di Commissione.
Gli osservatori leggono con attenzione il dialogo tra Enrico Tiero ed il Capogruppo Daniele Sabatini di Viterbo. Il messaggio inviato da Antonello Aurigemma e Massimiliano Maselli era anche per lui. E per il suo emendamento sui Parchi della Tuscia che per settimane ha impantanato il dibattito in Regione, bloccato dal centrosinistra con una serie di Ordini del Giorno confezionati in modo da fare ostruzione. Perché?
Quell’emendamento andava a colpire le governance dei due Parchi, eletti da un accordo territoriale tra Forza Italia e Pd; le sostituiva con un commissario che a quel punto avrebbe espresso la Regione. Le parole di Aurigemma e Maselli in pratica dicevano nella sostanza: “ragazzi, vedete che se si passa per la via del dialogo istituzionale con l’opposizione si arriva ad approvare all’unanimità una Legge? Non come avete fatto con i parchi”.
Il senso di responsabilità
Non è tutto. A dare la misura del livello di dialogo istituzionale è la riunione della Commissione Bilancio che ha preceduto la seduta di Consiglio. Ha approvato una variazione di Bilancio da 20 milioni di euro che risponde agli input della Corte dei Conti ed allo sblocco dei fondi arrivato dal Mef. In quella commissione a tenere il numero legale (il numero minimo per poter ritenere valida la seduta) è stata l’opposizione.
Lo ha sottolineato il Partito Democratico “Siamo soddisfatti del via libera alle proposte di legge sulla cooperazione sociale e sul piano triennale dell’artigianato presentate dagli assessori Maselli e Angelilli e approvate con il nostro contributo nel merito e nel garantire un iter rapido e proficuo. Al di là di polemiche sterili e dell’insofferenza della maggioranza per il ruolo dell’opposizione, quando si è trattato e si tratta di agire negli interessi delle cittadine e dei cittadini del Lazio, delle famiglie, del tessuto produttivo e sociale della nostra Regione, lo abbiamo sempre fatto nel segno della responsabilità e della collaborazione”.
La crisi deve attendere
Il clima di dialogo è frutto anche dello stand-by in cui è stata messa la crisi che dall’inizio dell’estate lacera il centrodestra. Forza Italia reclama un riallineamento della Giunta: oggi può contare su 8 voti (7 suoi più quello di Noi Democratici con cui ha un patto) a non solo sui 3 che aveva eletto a febbraio 2023 (ha aggregato 2 M5S e 2 della Lega), mentre il Crroccio è rimasto con 1 solo consigliere in Aula. Ma entrambi hanno 2 assessori in Giunta.
Per il Governatore Rocca la soluzione sta nel riconoscimento di deleghe più pesanti, senza toccare il numero degli assessori; teme che inizi una girandola di continui spostamenti per ottenere assessorati e Commissioni in base ai nuovi numeri. Per Forza Italia si deve tenere conto dei voti in Aula e reclama un terzo assessore e la vice presidenza della Giunta oppure la presidenza del Consiglio Regionale (entrambe in mano a FdI). Invece per Fratelli d’Italia valgono i voti delle recenti elezioni e se qualcuno deve pagare dazio quella è la Lega.
La crisi ora è salita di livello. Se ne stanno occupando Giorgia Meloni ed Antonio Tajani. Che hanno cose più urgenti in cima alle rispettive agende. Una vulgata vuole che si siano visti lunedì, un’altra assicura che si vedranno a fine settimana. Fino a quel momento, testa bassa e pedalare. E la Legge approvata oggi è uan conseguenza.