Revisori, torna in Aula il punto che spaccò la maggioranza

Latina, revisori dei conti di Abc, torna in aula giovedì il punto che fece spaccare la maggioranza. E con le stesse condizioni di allora

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Forse giovedì sarà la volta buona. E stavolta gli equilibri non dovrebbero saltare, i consiglieri non dovrebbero mancare, il punto non dovrebbe essere rinviato. Nel Consiglio comunale di Latina convocato per giovedì 17 alle ore 9, al secondo punto, c’è di nuovo la nomina del collegio dei revisori dei conti dell’Azienda per i beni comuni Abc, quella che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani e del verde pubblico.

Fu quello il punto – e, più in generale, sul futuro di Abc – su cui il 3 febbraio scorso esplose la finora più grave crisi di maggioranza dell’attuale amministrazione guidata da Matilde Celentano. Quella mattina infatti FI e Lega e altri consiglieri sparsi disertarono la seduta, facendo mancare il numero legale. E dando vita nelle 48 ore successive al peggiore scontro, anche con parole molto dure da una parte e dall’altra su quello che doveva essere l’assetto e il ruolo dell’azienda. Con attacchi anche all’assessore all’Ambiente, Franco Addonizio (Noi moderati). (Leggi qui: Latina, i rifiuti, le accuse reciproche e le posizioni individuali. E leggi anche Latina, la crisi del “tiriamo la corda ma non la spezziamo”).

Pretesti e realtà

Ufficialmente, il tema era quello dei revisori dei conti: all’avviso hanno risposto in dieci, ritenuti troppo pochi ad esempio dalla Lega, che chiedeva di riaprire i termini ampliando i tempi di pubblicazione, per avere una scelta maggiore tra i candidati.

Il punto fu nuovamente messo all’ordine del giorno per la seduta del 22 febbraio, ma venne rinviato. In quella data l’accordo c’era: riaprire i termini, ma si doveva prima capire come e se fosse fattibile.

Ora si torna in aula. Con cosa? Con quello che c’è, si apprende. Perché riaprire i termini no, non si può fare. I gruppi consiliari si sono infatti rivolti alla Segretaria generale per un parere tecnico. E la Segretaria, secondo le indiscrezioni, ha decretato, secondo norma: ci sono varie sentenze per le quali una riapertura dei termini dell’Avviso Pubblico è consentita solo se motivata da una modifica dei requisiti.

Buon viso a cattivo gioco

Matilde Celentano

Occorreva dunque una modifica sostanziale. Senza di questa, una riapertura dei termini avrebbe esposto l’ente a pericoli di ricorsi. Così, i gruppi consiliari favorevoli alla riapertura, la Lega in primis, hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco: si torna in aula, con quello che c’è, ovvero una decina di candidati (e tre sarebbero gli uscenti).

Giovedì, dunque, si vota, a meno di altre sorprese. Perché nel frattempo, nei primi giorni della prossima settimana, si dovrà anche iniziare a valutare il Pef 2025 del servizio rifiuti, da approvare entro il 30 aprile. Niente di eclatante, a quanto si apprende: rispetto allo scorso anno, dovrebbero essere 7-800mila euro in più. Sono dovuti a tre linee di incrementi: il primo, l’Istat, il secondo l’adeguamento per il personale, il terzo, alcuni servizi in più, tipo lo spazzamento.

Pef che dovrebbe giungere in Commissione a metà della prossima settimana. Non ci dovrebbe quindi essere la temuta stangata per le bollette Tari per la rata di saldo di dicembre (l’acconto è già arrivato a famiglie e imprese, ed è stato più elevato in quanto per il primo anno l’amministrazione ha scelto di spalmare su questo non il 66% del totale come in passato, bensì l’80%, per non far arrivare la stangata a dicembre).

La “botta”, dunque, arriverà nel 2026, quando dovrà essere messo a terra il nuovo piano industriale. Per il quale si parla di un paio di milioni di euro in più. Ma è ancora tutto da decidere.