Rocca precipita nella classifica SWG: il Lazio non lo sente suo

Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha un gradimento del 31%, penultimo tra i governatori. La sua leadership è percepita come opaca e assente nei temi cruciali. In confronto, altri governatori ottengono consensi decisamente più elevati. Un segnale per Fratelli d'Italia

Antonella Iafrate

Se è scritto chiaro si capisce

C’è chi vola, chi galleggia e chi affonda. Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, piaccia o non piaccia si trova decisamente nell’ultima categoria. Secondo il sondaggio SWG diffuso nelle ore scorse, il gradimento dei cittadini nei confronti del governatore è fermo a un deludente 31%. Penultimo in classifica, appena sopra Renato Schifani (Sicilia, 25%) e ben lontano dai vertici. Lì brillano Luca Zaia (70%) e Massimiliano Fedriga (64%).

Il Lazio non lo sente suo

Francesco Rocca

Il Lazio, stando ai numeri, non ha ancora riconosciuto nel suo presidente un punto di riferimento. E il sondaggio lo conferma in modo inequivocabile. Nemmeno il +2% rispetto allo scorso anno riesce a smorzare l’impressione diffusa di un mandato opaco, percepito più come gestione ordinaria che come guida capace di imprimere una svolta.

Mentre i governatori più apprezzati – da Zaia a Proietti, passando per Occhiuto e De Luca – capitalizzano il consenso con leadership riconoscibili e interventi concreti, Rocca sembra rimanere sullo sfondo. Un governatore silenzioso in una Regione che, per peso politico, economico e sociale, non può permettersi il lusso dell’irrilevanza.

La bocciatura arriva anche sul piano simbolico. In un Lazio che soffre su Sanità, Trasporti, Infrastrutture e Coesione territoriale, il presidente resta ai margini della narrazione nazionale. E quando si parla di successi regionali, la sua assenza è più rumorosa delle sue presenze.

Il fuoco dell’opposizione

Francesco Rocca con Alessio D’Amato (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Il dato SWG ha subito acceso i riflettori dell’opposizione. Da Azione è arrivata la stoccata: “Non saranno le performance all’Expo a risollevarlo”. Una battuta, ma anche un promemoria: serve molto più di una vetrina per risalire una china ripida. Serve governo vero.

Fratelli d’Italia incassa in silenzio, sa benissimo che è un segnale d’allarme, una rotta da invertire al più presto se si vuole evitare il tracollo alle prossime elezioni Regionali. Ogni giorno che passa la distanza tra il Rocca presidente e il Lazio reale continua ad allargarsi. Se questo è il termometro del gradimento, il paziente è ancora in ipotermia.

Esperienza e freschezza

Stefania Proietti

Sta di fatto però che il sondaggio Swg, diffuso in esclusiva dall’Ansa, premia l’esperienza ma valorizza anche governatori più freschi, persino le new entry. Terza è infatti Stefania Proietti dell’Umbria (centrosinistra) eletta lo scorso novembre. Oggi il 53% degli intervistati ritiene il suo operato “molto” o “abbastanza” efficace. “Un dato che non sorprende” secondo il Pd regionale, che conferma “la direzione giusta intrapresa“.

Dietro Proietti, in crescita del 6% sullo scorso anno, c’è il calabrese Roberto Occhiuto con il 52%, primo tra i governatori del Sud e primo tra i presidenti FI. Un risultato, commenta lui, che “mi onora e mi sprona. Governare la nostra Regione è un po’ più complicato che governarne altre, ma io non mollo“.

Stessa percentuale di gradimento per Vincenzo De Luca, quinto, seguito da Eugenio Giani della Toscana, col 47% (+6%): “Un apprezzamento per me – dice oggi – per tutti i miei collaboratori, per la giunta, per il Consiglio, per il lavoro che che abbiamo fatto“. Dietro di lui un altro dem, il neoeletto in Emilia-Romagna Michele De Pascale. Segue in graduatoria Alberto Cirio (FI, Piemonte) con il 42% (-3%). C’è poi Vito Bardi (FI, Basilicata) al 39% (-4%) come Marco Bucci (centrodestra, Liguria).

Le zone basse

Giuseppe Conte e Alessandra Todde (Foto: Fabio Murru © Ansa)

Al 37% troviamo Alessandra Todde, la governatrice M5s della Sardegna: “E’ la presidente più apprezzata dal 2013 a oggi” esulta il Movimento dell’isola. FdI legge i numeri dal lato opposto: “Il 63% l’ha bocciata“. Dietro Todde c’è Francesco Acquaroli (FdI, Marche) che però sale di un punto. Non abbastanza per esultare per il Pd: “Che non fosse apprezzato era cosa nota, basta parlare con i cittadini“.

Più in basso c’è Attilio Fontana, della Lombardia (35%, -3%). Stesso valore per Michele Emiliano (Pd, Puglia) che però registra un calo del 4%.

Il terzetto di coda è tutto di centrodestra: stabile Marco Marsilio (FdI, Abruzzo) al 35%, penultimo Francesco Rocca (FdI, Lazio) al 31% ma in crescita del 2%: Ultimo, a distanza, è Renato Schifani: il governatore FI della Sicilia è al 25%, in calo del 2%.