I messaggi tra le righe della visita di Francesco Rocca a Sora. Il consolidamento della sua area politica. La scelta degli uomini sul territorio. Perchè la messa in cattedrale si può celebrare una volta. Poi è meglio avere una parrocchia grossa
La visita era istituzionale, i messaggi erano politici. C’è un messaggio nascosto ‘tra le righe‘ della visita compiuta lunedì dal Governatore del Lazio Francesco Rocca. È rivolto al popolo di Fratelli d’Italia ed ai suoi quadri. Quel telegramma cifrato dice che il presidente vuole consolidare una sua area di riferimento sul territorio della provincia di Frosinone, la vuole forte ed ampia, operativa e capace di fare politica. Per contare e contarsi.
Non per mania di grandezza. Ma per necessità politica. Perché Francesco Rocca venne scelto come candidato del centrodestra alla guida della Regione Lazio in quanto ‘civico’ di area, presidente della federazione che riunisce Croce Rossa Internazionale e Mezzaluna Rossa. Nel 2023 è stato l’uomo di convergenza proposto da Giorgia Meloni e sul quale hanno dato il via libera sia la Lega che Forza Italia.
Poi lo scenario si è evoluto. Ed in prossimità delle scorse Europee ha fatto una scelta di campo, aderendo a FdI. Lo impone la liturgia: una volta possono farti celebrare la messa in cattedrale, se poi vuoi continuare è meglio se ti crei una parrocchia affollata. All’atto pratico: la candidatura e l’elezione in Regione sono dipese dai Partiti del Centrodestra, la ricandidatura o il passaggio in Parlamento dipenderanno anche da un Francesco Rocca organicamente inserito in una struttura di Partito e con una propria capacità di portare preferenze.
Tutti gli uomini del presidente
Non è casuale la scelta di Sora come rampa per lanciare il messaggio di Francesco Rocca. In primis quello amministrativo, valido per tutto il Lazio: il presidente sta con gli anfibi sul terreno e porta le soluzioni che il territorio aspettava da tempo. Non opere faraoniche ma quelle attese e capaci di cambiare la percezione delle cose. Come la sistemazione delle sponde del fiume Liri ed il rifacimento di un ponte.
Il secondo messaggio: quello politico e tra le righe. Il sindaco Luca Di Stefano è civico, simpatizza per Fratelli d’Italia e probabilmente si iscriverà al Partito. Non è questo ciò che interessa a Rocca. È un pragmatico: gli interessa la garanzia di poter contare sull’appoggio in termini di voti e di preferenze. Il test è stato fatto alle Europee puntando sul nome di Civita Di Russo ed a Sora le preferenze per lei sono uscite, nessuno le ha rivendicate sulla pubblica piazza ma è evidente che quei numeri solo Luca Di Stefano era in grado di svilupparli.
Esattamente come nel recente tesseramento. In città il Partito finora era Massimiliano Bruni, storicamente sintonizzato sulle frequenze dell’onorevole Massimo Ruspandini e dell’ex sindaco di Terracina ora deputato Ue Nicola Procaccini. Gli equilibri ora sono cambiati. Lo dicono le 350 tessere sottoscritte dallo studente universitario Filippo Mosticone, responsabile del movimento Giovanile in città che invece ha come riferimento interno l’ex vicepresidente della Provincia (ai tempi di Iannarilli) Fabio De Angelis.
Il Fabio efficiente
Anche Fabio De Angelis era a Sora per testimoniare la sua sintonia con Francesco Rocca. Presidente della Saf – Società Ambiente Frosinone è impegnato a risolvere il problema dei rifiuti in Ciociaria: dove la bolletta è stellare anche per la mancanza di infrastrutture. Non c’è più una discarica: quella gestita da Mad a Roccasecca è chiusa perché la società non intende portare avanti l’attività senza avere prima la ‘mappa dei valori di fondo‘ cioè la certificazione dei livelli d’inquinamento. Gli serve per poter rispondere subito quando le ispezioni delle autorità registrano livelli oltre soglia: cinque processi hanno stabilito che è colpa della natura dei terreni.
Sta di fatto che gli avanzi dei rifiuti ciociari, dopo la lavorazione in Saf, vengono caricati sui camion e mandati fuori territorio. Con costi che finiscono in bolletta per i cittadini. Esattamente come ci finiscono i costi per lavorare gli avanzi di cucina: da alcuni anni Saf non lavora più l’organico e manda tutto in Veneto. Nel suo piano industriale c’è la realizzazione di un biodigestore.
Tutti temi che il presidente Fabio De Angelis sta affrontando con la Regione. In contatto diretto con l’assessore Giancarlo Righini e con il presidente Francesco Rocca. Nel frattempo ha ricostruito la sua area interna a FdI. Ed anche i suoi voti e le sue preferenze, alle scorse Europee sono andati silenziosamente sulla candidata gradita al Governatore. Che lo ritiene un uomo di manovra capace di affrontare temi complessi: non a caso il suo nome era tra quelli presi in esame per la guida del Consorzio Industriale del Lazio.
Il Commissario ed il Consigliere
Nel gruppo che fa riferimento a Francesco Rocca c’è l’ex presidente della Provincia ed ex deputato Antonello Iannarilli, oggi commissario dell’Ater. Si conoscono da quando Iannarilli era assessore in regione sotto la guida di Francesco Storace. Ed anche lui ha dimostrato la sua sintonia in occasione delle Europee.
Così come circa 1500 voti li ha portati l’avvocato Gabriele Picano, recentemente indicato come Consigliere d’amministrazione della fondazione che gestisce il policlinico Tor Vergata. A Sora c’era e stava insieme all’avvocato Alberto Borrea, già componente dei probiviri nazionali ai tempi di Alleanza Nazionale: ora è in corsa per la Segreteria del Partito a Cassino. E se la centrasse sarebbe un altro punto di riferimento per Francesco Rocca sul territorio. Molto dipenderà dalla posizione che deciderà di assumere nel Congresso l’area che fa riferimento ad Antonio Cardillo.
Da Anagni è arrivato sulle sponde del Liri l’ex vicepresidente della Provincia Alessandro Cardinali, rientrato nel Partito lo scorso anno dopo una fase da civico, grazie alla mediazione dell’assessore Giancarlo Righini. Appena schierato alle scorse Provinciali ha fatto il pieno di preferenze ponderate risultando il più votato.
Maura si Ruspandini no
Ad accogliere il Governatore insieme al sindaco c’era il consigliere regionale Daniele Maura. Non c’era il suo padrino politico Massimo Ruspandini, deputato, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Per altri impegni istituzionali è la giustificazione ufficiale confermata però da uno screenshot dell’agenda. Ma è chiaro che la creazione di un’area consolidata e strutturata andrebbe a confrontarsi proprio con l’ala storica di fratelli d’Italia che fa riferimento a Ruspandini.
Il dialogo con Francesco Rocca è in una fase di riflessione. Colpa di un contrordine arrivato a ridosso delle Europee: per Ruspandini il presidente della Regione poteva essere la marcia in più per il territorio un po’ come lo fu Francesco Storace. Perché Rocca ha origini di Ceccano come l’ex Governatore le ha a Cassino. C’era anche un’intesa di massima per le Europee.
A farla saltare è stato l’ordine di scuderia arrivato alla Federazione provinciale, con una terzina ben precisa. Che non comprendeva la candidata di Rocca.
Fase di riordino
La visione più europea e meno radicale di Fratelli d’Italia ha fatto da polo attrattore per tutta quell’area ex democristiana di destra che era rimasta senza collocazione. Ma anche per tutto un mondo di destra che finora aveva fatto una scelta civica per aggregare coalizioni da schierare alle Comunali. Il che sta determinando un cambiamento dello scenario interno ed imponendo una visione collegiale del Partito: il recente tesseramento ha definito i nuovi contorni.
Un esempio è l’adesione fatta nelle scorse settimane dal sindaco di Fiuggi Alioska Baccarini, da sempre di centrodestra ma da sempre civico. In sintonia con Nicola Procaccini ha messo in chiaro di voler solo portare la sua esperienza amministrativa e metterla a disposizione della nuova generazione di amministratori. In molti non ci credono.